Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale

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Japanese Nuclear Emergency

Upgrade of 23 August 2011

Fukushima Il governo giapponese ha deciso di implementare delle valutazioni di sicurezza basate su nuove procedure e regole, in analogia a quanto intrapreso in altri paesi, ad esempio gli “stress test” avviati in Europa.
Una prima valutazione vaglierà l’opportunità di riprendere l’esercizio di quei reattori attualmente in manutenzione periodica programmata, mentre, una seconda valutazione prenderà in considerazione  l’opportunità di continuare l’esercizio dei reattori attualmente operanti.

 

Aggiornamento della “ROAD MAP” in relazione agli obbiettivi raggiunti

 

Il 17 Agosto la Tepco ha rilasciato l’ultimo aggiornamento della “Roadmap towards Restoration from the Accident at Fukushima Daiichi Nuclear Power Station”, considerando completo lo step 1 e riportando i seguenti punti:

  • E’ stata raggiunta la refrigerazione stabile dei reattori delle unità 1-4;
  • E’ stato potenziato il sistema di rimozione del Cesio mediante l’adozione di un sistema supplementare (SARRY);
  • E’ stato ultimato il sistema di desalazione (Evaporative Concentration Apparatus) che andrà a potenziare il sistema di desalazione esistente;
  • Sono stati rimossi 700 container di detriti dal sito;
  • E’ stata avviata l’installazione e posizionamento della nuova copertura dell’Unità 1;
  • E’ stata ultimata la struttura di supporto della piscina del combustibile;
  • Sono state migliorate le condizioni di vita degli operatori del sito, sia per ciò che concerne il supporto psicologico che per le attività svolte nel centro;
  • Progressivo aumento del personale sul sito.

Valutazione di sicurezza dell’Autorità di Controllo (NISA)

 

Al termine dello step 1 della roadmap, descritto nel precedente paragrafo, La NISA ha condotto una valutazione di sicurezza delle facilities realizzate nel sito. Di seguito si descrivono le conclusioni che ne derivano:

  1. La probabilità di una esplosione da idrogeno e di una perdita di refrigerazione è stata sostanzialmente ridotta dalle contromisure adottate;
  2. Si è dimostrato che l’impatto sull’area circostante che si avrebbe se un interruzione di refrigerazione avesse luogo a causa di un terremoto o di uno tsunami, sarebbe sufficientemente piccolo rispetto agli indici riportati nella “Regulatory guide: Emergency Preparedness for Nuclear Facilities” anche se si avesse la perdita di acqua di refrigerazione per un periodo superiore a quello avuto nell’incidente dell’11 di marzo;
  3. Nisa ha verificato la validità delle contromisure che la Tepco metterà in atto al fine di garantire la continua iniezione di acqua e per far fronte ad un eventuale arresto dell’acqua di alimentazione;
  4. Le risultanze delle suddette analisi costituiscono la base per le rivalutazioni dell’estensione dei territori soggetti ai provvedimenti di interdizione all’accesso e di evacuazione (v. par. “Misure protettive per la popolazione”).

 

Gestione dell’acqua contaminata in sito

Di seguito viene mostrato schematicamente il percorso che l’acqua di raffreddamento dei reattori compie. Si noti che non si è riusciti a stabilire un collegamento fisico tra reattore e pompa di trasferimento dell’acqua, la quale agisce aspirando l’acqua contaminata dagli edifici turbina delle Unità 1 2 e 3 e dalle trincee dei medesimi edifici rinviandola al cilclo di trattamento ed ai serbatoi di stoccaggio.



Sono stati acquisiti nuovi serbatoi provvisori per lo stoccaggio dell’acqua al fine di aumentare la capacità disponibile sul sito. Detti serbatoi sono stati installati vicino all’impianto trattamento rifiuti.

 

Perdita di acqua contaminata in mare

Al fine di limitare la dispersione in mare aperto dell’acqua contaminata sono state installate delle particolari barriere in alcuni specchi di acqua tra il molo ed i canali di adduzione alle quattro Unità.
Infatti, sono state predisposte delle barriere di contenimento come di seguito descritto. E’ stata posta in opera una barriera composta da una serie di lastre di acciaio (silt screen). Sono state, inoltre, installate delle barriere filtranti agli ingressi dei canali di adduzione di ciascuna Unità, nonché a nord e a sud del canale di ingresso dell’acqua alla. Infine, sono state posizionate numerose sacche contenenti zeolite nei pressi delle griglie di ingresso dell’acqua ai condensatori delle tre Unità, ciò al fine di trattenere e catturare specifici elementi radioattivi. Queste sacche, inoltre, consentono di campionare ed analizzare la zeolite per analizzarne la radioattività trattenuta. Altre barriere sono state introdotte sempre a contenere la contaminazione riversata in mare ed elencate nella legenda della figura che segue.




Contromisure prese per minimizzare l’uscita di acqua con contaminazione radioattiva

 

Principali attività in corso sull’impianto


Gestione della problematica dell’idrogeno

La TEPCO, in data 6 aprile, ha pianificato l’iniezione di azoto nel contenitore primario (PCV) dell’Unità 1. Tale operazione, autorizzata dalla NISA, è stata avviata e tuttora in corso. Questa scelta deriva dall’ipotesi che l’idrogeno generatosi nel vessel possa andare ad accumularsi nel PCV. L’iniezione di azoto intende prevenire la possibile formazione di miscele gassose potenzialmente pericolose. L’iniezione di azoto è ancora in corso.

 

Raccolta detriti

Al fine di rendere agibili le zone esterne agli edifici delle Unità 1-4 e degli edifici turbina, si sta procedendo allo sgombero dei detriti causati dello tsunami e dall’esplosione dei solai degli edifici delle Unità 1-3-4 e all'abbattimento di alberi al fine di rendere più agibili le zone di accesso e transito. I mezzi utilizzati dagli operatori sono remotizzati a causa dei livelli di radiazione presenti nella zona. Come visto precedentemente, il numero di container riempiti con detriti sono ad oggi circa 700.

 

Raffreddamento delle Unità

Attualmente il raffreddamento delle Unità1, 2 e 3 viene considerato come chiuso. In realtà, come descritto nello stato della road map all’inizio del documento, si sta procedendo al drenaggio dell’acqua dalla base dell’edificio reattore e dalle trincee elettriche adiacenti, per mezzo di pompe che rimandano l’acqua al sistema di trattamento e successivamente al reattore, ciò fintanto che non si riuscirà a collegare fisicamente e senza perdite il contenimento primario alla pompa di ricircolo menzionata.

 

Interventi all’interno degli edifici reattore

Il giorno 30 luglio si sono concluse le operazioni di getto di calcestruzzo per il consolidamento statico della piscina del combustibile esaurito dell’Unità 4.

Monitoraggio radiologico all’interno degli impianti

Ricognizioni condotte nell’edificio reattore dell’Unità 3, effettuate mediante l’utilizzo di sistemi robotizzati (Quince), hanno rilevato livelli di intensità di dose nelle scale tra il primo ed il terzo piano valori tra 20 e 90 mSv/h.
Il giorno 2 agosto è stata misurata una intensità di dose pari a 5 Sv/h in prossimità della “train room” del sistema di trattamento gas, al secondo piano dell’edificio turbina dell’Unità 1.
Lo stesso giorno, rilevamenti radiometrici hanno evidenziato livelli elevati dell’intensità di dose presso il camino in comune dell’Unità 1 e 2, circa 10mSv/h, ed in prossimità delle tubazioni del pacco filtrante, circa 3,6 Sv/h.

Stato delle piscine del combustibile esaurito

Misure termografiche della temperatura della piscine del combustibile esaurito delle quattro Unità mostrano:

Unità 1 = N/A
Unità 2 = 35 °C
Unità 3 = 32.9 °C
Unità 4 = 42 °C
Unità 5 = 29.4 °C
Unità 6 = 34 °C
Piscina del combustibile comune = 33.0 °C

La piscina del combustibile esaurito della Unità 4, dopo essere stata consolidata staticamente, è stata sottoposta a modifica del sistema di raffreddamento e purificazione. La modifica ha previsto l’adozione di un nuovo sistema di raffreddamento alternativo all’esistete che ha iniziato il periodo di prova il 31 Luglio e si protrarrà per tre settimane. I primi risultati mostrano una sostanziale diminuzione della temperatura della piscina come si evince dai dati sopra riportati.

 

Monitoraggio radiometrico

 

Prefettura di Fukushima

Misure di intensità di dose

Ai confini del sito, le misure nei vari punti effettuate il 3 agosto, indicano valori di rateo di dose gamma in aria variabili tra 4 microSv/h nel punto di monitoraggio MP1, e tra i 90 e i 110 microSv/h nei punti MP7 e MP8; i valori dell’intensità di dose gamma risultano costanti.

I dati di intensità di dose riportati giornalmente dal MEXT all’esterno della zona di raggio di 20 km dall’impianto di Fukushima Daiichi hanno evidenziato che le aree in cui si registrano valori di intensità dose significativamente alterati rispetto al fondo si trovano nel settore nord/ovest come mostrato nella tabella seguente: 



Nella zona di Fukushima City il valore registrato il 7 agosto è di 1,24 microSv/h  rispetto ad un fondo ambientale che al massimo è di 0,046 microSv/h; l’andamento dell’intensità di dose gamma continua ad essere  stabile  da qualche settimana.

In 25 scuole e asili le attività all’aria aperta sono state limitate da una a tre ore, mentre in altre 30 scuole tali attività sono state interdette.
Sulla base dei risultati ottenuti dalle diverse campagne di misura effettuate far il 26 maggio e il 5 giugno è stata stimata una dose annuale (200 giorni di scuola, 8 ore di scuola al giorno) compresa fra 0,09 e 1,2 mSv.

Nei mesi di giugno e luglio è stata condotta una campagna di monitoraggio delle concentrazioni in acqua di I-131, Cs-134, Cs-137 in 220 piscine (scolastiche non) all’aperto, nella prefettura di Fukushima.
In tale campagna lo I-131 non è stato rilevato in nessuna piscina, mentre il Cs-134 e Cs-137 hanno presentato limiti al di sopra della rilevabilità in cinque piscine di cui quattro appartenenti a scuole superiori in cui si sono misurate, 0.90 Bq/l e 1,11Bq/l di Cs-134 e 0.95 Bq/l e 1,67 Bq/l di Cs-137. Nella quinta piscina, appartenente ad una struttura municipale, sono stati rilevati 1,14 Bq/l di Cs-137. Gli enti a cui appartengono tali strutture risultate contaminate sono stati invitati e fare delle valutazioni sull’opportunità di dell’utilizzo o meno della piscina tenendo conto delle linee guida emesse dal MEXT, dall’Ispettorato scolastico delle Prefettura di Fukushima e dal Ministero dell’Ambiente Giapponese che indicano come livelli di guida per l’apertura al pubblico delle strutture per la balneazione 50 Bq/l per il Cs-137 e Cs-134.

 

Misure di deposizione al suolo

Il MEXT riporta i dati della deposizione al suolo di I-131, Cs-134 e Cs-137, rilevati il tra il 23 luglio e il  7 agosto nella prefettura di Fukushima. Per lo I-131 non si rilevano valori al di sopra del limite di rilevabilità della strumentazione mentre per quanto riguarda i dati relativi al Cs-134/137 i valori massimi rilevati sono stati rispettivamente di 31 e 39 Bq/m2 misurati tra il 28 e il 29 luglio.

 

Misure di concentrazioni in aria

La TEPCO riporta le misure di concentrazione di Iodio e Cesio in aria effettuate al Cancello Ovest dell’impianto di Daiichi e al punto MP-1 dell’impianto di Daini. Tenendo presente che i valori di concentrazione in aria presi a riferimento per le attività lavorative effettuate in zone con presenza di contaminazione sono rispettivamente di 1000, 2000 e 3000 Bq/m3 per I-131, Cs-134 e Cs-137, sia in forma volatile che in forma di particolato, le rilevazioni effettuate fino al 16 agosto risultano al di sotto della MAR.
Sono stati resi disponibili i dati delle misure di concentrazione in aria effettuate su  campioni prelevati il 16 Agosto nei punti MP-1, MP-3 e MP-8 intorno all’impianto di Daiichi ai fini della determinazione di I131, Cs134/137; dai risultati si evince che la concentrazione nei nuovi punti di misura è coerente con i valori determinati al cancello ovest dell’impianto stesso.
Sui campioni prelevati al cancello ovest dell’impianto sono state effettuate anche misure di concentrazione di Pu238/238/240 riportando valori riconducibili alla MAR.

 

Misure di concentrazione al suolo

 

Le ultime misure di concentrazione nel suolo effettuate il 16, il 17 e il 18 luglio nelle zone comprese tra 20 e 70 km di distanza dall’impianto di  sono riportate di seguito (da notare che in queste giornate non sono state eseguite misurazioni nelle aree a nord e a nord-ovest dell'impianto):

 

Concentrazioni di Cs-134 nel suolo dal 16 al 18 luglio: valori minimi – massimi (Bq/kg) nei diversi settori

Distanze dalla centrale (km) Nord Nord-ovest Ovest Sud-ovest Sud
20-30 710-1300 74-2600 100-3300
30-40 540-1100 380-1200 290-750
40-50
50-60
60-70


 

Concentrazioni di Cs-137 nel suolo dal 16 al 18 luglio: valori minimi – massimi (Bq/kg) nei diversi settori

Distanze dalla centrale (km) Nord Nord-ovest Ovest Sud-ovest Sud
20-30 880-1500 97-3300 140-4300
30-40 790-1400 510-830 400-960
40-50
50-60
60-70


 

Concentrazioni di  Te-129m nel suolo dal 16 al 18 luglio: valori minimi – massimi (Bq/kg) nei diversi settori

Distanze dalla centrale (km) Nord Nord-ovest Ovest Sud-ovest Sud
20-30 N.R. N.R. 830-2000
30-40 N.R. N.R. N.R.
40-50
50-60
60-70


N.R. indica non rilevabile in quanto al di sotto della sensibilità della strumentazione

 

Nella zona è stato anche rilevato il Te-129. Non è invece stato rilevato lo I-131.

 

Misure di concentrazione nei vegetali a foglia larga

Le misure di concentrazione nei vegetali a foglia larga nelle zone comprese tra 20 e 70 km di distanza dall’impianto di Fukushima, fra il 18 luglio e il 1° Agosto, mostrano i valori maggiori prevalentemente in direzione nord-ovest come di seguito specificato:





N.R. indica non rilevabile in quanto al di sotto della sensibilità della strumentazione



Misure di concentrazione di radioisotopi nel suolo intorno all’impianto

La Tepco ha reso noto i risultati delle misure di concentrazione effettuate su campioni di suolo prelevati rispettivamente il 13, il 20 giugno e il primo agosto rispettivamente a 500 m  a nord-nordovest, a ovest e a sud-sudovest dal camino principale delle unità 1-2; le misure hanno evidenziato che la presenza di Pu238, Pu239 e Pu240, in concentrazioni dell’ordine di 0,1 Bq/kg di suolo, nonché di U234, U235 e U236 in concentrazioni nell’ordine di 10 Bq/kg.
Sugli stessi campioni sono state effettuate ulteriori analisi per determinare la presenza di altri radionuclidi artificiali ( principalmente prodotti di fissione  tra cui Te, Ba, Nb, Ru, La, Ag) riscontrando la sola presenza di Cs134 e Cs137, con concentrazioni massime di 1,2E+05 Bq/kg di suolo asciutto per entrambe i radionuclidi, e di Ag110m con valori di 2,2E+03 Bq/kg di suolo asciutto.

 

Altre prefetture

Misure di deposizione al suolo

Il MEXT riporta i dati della deposizione al suolo di I-131 rilevati il tra il  25 luglio  e il 7 agosto i quali mostrano l’assenza del suddetto radioisotopo in tutte le 47 prefetture monitorate. Per quanto riguarda i dati relativi al Cs-134 e al Cs-137, rilevati nello stesso intervallo temporale, indicano nella sola prefettura di Yamagata, e specificamente tra il 30 e il 31 luglio, la presenza del Cs134/137 con valori rispettivamente di 11 e 12  Bq/m2.

 

Monitoraggio di acqua marina

 

Per quanto riguarda l’acqua marina, i programmi di monitoraggio sono stati implementati inizialmente sia dal MEXT che dalla TEPCO; il MEXT ha sviluppato il programma off-shore per un totale di 16 punti mentre il programma di monitoraggio della TEPCO è stato implementato per un totale di 17 punti near-shore. Dal 25 aprile è stato effettuato il monitoraggio dell’acqua di mare anche in 5 punti in corrispondenza della prefettura di Ibaraki. Dal 20 maggio è stato implementato il monitoraggio anche nell’area off-shore di Fukushima e di Miyagi. Dal 18 giugno il precedente piano di monitoraggio del MEXT è stato sostituito con un nuovo piano di monitoraggio che prevede l’intervento dell’Istituto per la Ricerca Marina e la predisposizione di una nuova mappa che si estende fino a 60 km off-shore dall’impianto.Tenuto conto che i valori limite di concentrazione stabiliti dalle autorità giapponesi sono 40 Bq/l per lo Iodio131, 60 Bq/l per il Cesio134 e 90 Bq/l per il Cesio137, al 18 agosto la situazione è la seguente:

a) monitoraggio della TEPCO:

  • a 30 metri a nord del canale di scarico delle Unità 5-6 si registrano, valori di concentrazione per il Cesio 134/137, inferiori rispetto ai livelli di riferimento. I valori registrati rispetto ai giorni precedenti risultano in leggera diminuzione;
  • a 330 metri a sud del canale di scarico delle Unità 1-4, le misure di I131 e Cesio134/137 effettuate dal 30 giugno al 14 luglio, hanno evidenziato  che il valore misurato,  per tutti i radionuclidi,  è al di sotto  dei limiti di rilevabilità strumentale.
  • in corrispondenza del canale di scarico di Daini a 10 km dall’impianto di Daichi, i valori di concentrazione di Iodio131, Cesio134 e Cesio137 sono al di sotto del valore limite;
  • presso la località di Iwasawa a 16 km da Daichi, i valori di concentrazione di Iodio131, Cesio134 e Cesio137 sono al di sotto del valore limite;
  • La TEPCO ha effettuato ulteriori monitoraggi in 4 punti corrispondenti al molo di attracco delle unità 1-4, alla griglia dell’unità 2 (internamente ed esternamente alla barriera filtrante) e, a partire dal 14 maggio, anche alle griglie delle unità 1,3 e 4 (internamente ed esternamente alla barriera filtrante) a causa di uno scarico di acqua contaminata dal canale dell’unità 3 e infine al canale di adduzione delle unità 1-4. Alla data del 21 agosto  i risultati per i  valori di concentrazione di Iodio-131, Cesio-134 e Cesio-137 mostrano che :
    • per il molo di attracco, non è stata rilevata presenza di I-131, mentre la concentrazione di Cs-137 è 0,64 volte superiore al limite;
    • per la griglia dell’unità 1 parte interna,  3,5 e 2,4 volte maggiori del limite per il Cs134/137;
    • per la griglia dell’unità 1 parte esterna,  0,68 e 0,72 volte maggiori del limite per il Cs134/137;
    • per la griglia dell’unità 2 parte interna, 3 e 2,3 volte maggiori del limite per il Cs134/137 ;
    • per la griglia dell’unità 2 parte esterna, 2,3 e 1,6 volte maggiori del limite per il Cs134/137 ;
    • per la griglia dell’unità 3 parte interna, 6,7 e 5 volte maggiori del limite per il Cs134/137 e per la griglia dell’unità 3 parte esterna 2,2 e 1,6 volte il limite di riferimento;
    • per la griglia dell’unità 4 parte interna, 20 e 16 volte maggiori del limite per il Cs134/137 e per la griglia dell’unità 4 parte esterna, 2,3 e 1,9 volte il limite di riferimento per il Cs134/137.

 

Si nota una situazione di variabilità dei valori rilevati rispetto al precedente comunicato cosi come mostrato anche dai valori misurati a nord del canale di adduzione dove per Cs134/137 si hanno rispettivamente valori di 0,62 e 0,56 volte superiori ai limiti; il punto a sud del canale di adduzione mostra valori di Cesio-134 e Cesio-137 rispettivamente 7.7 e 6,2 volte più elevati. In questo punto si denota che l’andamento dei valori registrati è leggermente più elevato rispetto ai valori del comunicato precedente.

  • Dal 17 aprile sono stati implementati i punti di monitoraggio aggiungendo rispettivamente 3 punti a 3 km, 2 punti a 8 km e 6 punti a 15 km dalla costa; le misure effettuate fino al 18 agosto mostrano che in nessuno dei punti monitorati viene superato il limite di riferimento;
  • Il 25 aprile sono stati aggiunti ulteriori 6 punti a 3 km; le cui misure di concentrazione effettuate fino al 18 agosto  non hanno evidenziato presenza di isotopi dello iodio e/o del cesio;

b) monitoraggio off-shore e nelle Prefetture di Ibaraki, Fukushima e Miyagi:

  • Dal 18 giugno il compito di raccogliere i campioni di acqua di mare nelle prefetture suddette è stato assegnato all’ Istituto per la Ricerca Marina; le analisi sui campioni prelevati il 17 agosto, ed analizzati dalla JAEA, hanno evidenziato valori al di sotto dei limiti di rilevabilità.

 

 

Radioattività negli alimenti e restrizioni

Il Ministero della Salute, nell’ultimo comunicato relativo al periodo tra il 10 e il 16 agosto,  ha reso noto i dati relativi a 1526 campioni di vegetali di diverso tipo, frutta (fragole, ciliegie e uva), foglie di tè, funghi, carne di maiale, carne di mucca, prodotti del latte(latte, latte non pastorizzato, yogurt), uova, pesce e raccolti in differenti intervalli temporali tra il 13 giugno e il 16 agosto in 25 prefetture (Akita, Aomori, Gifu, Hiroshima, Iwate, Kochi, Shimane, Shizuoka, Toyama, Hokkaido, Hyogo, Yamanashi, Tokigi, Tokyo, Fukushima, Gunma, Ibaraki, Kanagawa, , Yamagata, Chiba, Nagano, Niigata, Miyagi, Kyoto, Niigata, Saitama); le misure hanno mostrato per 1516 campioni livelli di I-131, Cs-137 e Cs-134 non rilevabili o inferiori ai limiti stabiliti dalle autorità giapponesi; i restanti 10 campioni (1 di pesce in Fukushima, 4 di carne in Miyagi e Tokigi e Fukushima, 2 di funghi in Fukushima e 3 di pesci in Fukushima e Miyagi)  hanno mostrato valori di concentrazione di Cs 134/137 superiori ai livelli di riferimento.

Restano invariate le disposizioni relative alle restrizioni alimentari riportate nei comunicati precedenti; in aggiunta, e alla luce dei risultati delle misure effettuate sui campioni alimentari sopra riportati, viene implementata, dal 2 agosto, la restrizione alla distribuzione di carne proveniente dalle prefetture di Iwate, Miyagi e Tochigi.
Per quanto riguarda l’acqua potabile, i valori misurati alla data del 7 agosto confermano la revoca delle restrizioni emanata il 10 maggio relativamente al consumo di acqua anche nel villaggio di Iitate.
In base ai dati del 7 agosto i valori di concentrazione di I-131 e di Cs-134/137 sono risultati per tutte le prefetture al di sotto dei limiti di rilevabilità della strumentazione.

Le restrizioni sull’acqua devono essere adottate quando la radioattività supera il limite di concentrazione di 300 e 200 Bq/l per lo Iodio ed il Cesio rispettivamente.

 

Esposizione dei lavoratori

Il 10 agosto  la TEPCO ha pubblicato un report riassuntivo relativo alle dosi, interne ed esterne, ricevute dai lavoratori dell’impianto e dai lavoratori delle ditte appaltatrici durante i mesi di marzo, aprile e maggio; il report evidenzia che 6 lavoratori hanno ricevuto una dose totale superiore  a 250 mSv, 2  lavoratori  hanno  ricevuto una dose totale tra 200 e 250 mSv e 14 lavoratori una dose totale tra 150 e 200 mSv.

Sono stati resi noti i primi dati preliminari  relativi alle dosi ricevute dai lavoratori e dagli impiegati delle ditte appaltatrici che hanno lavorato durante il mese di giugno; si segnalano 17 casi con  dosi totali  tra 20 e 50 mSv, 89 casi  tra 10 e 20 mSv e 2202 casi con dosi  inferiori a 10 mSv. 

 

Studi sugli effetti sanitari a medio e lungo termine sulla popolazione residente nelle vicinanze del sito di Fukushima

 

La Prefettura di Fukushima ha iniziato le attività correlate ad uno studio circa gli effetti sanitari a lungo termine dell’incidente sui residenti.
Il disegno dello studio prevede innanzitutto la raccolta di informazioni demografiche, sanitarie e sulla collocazione geografica al fine di stimare l’esposizione complessiva e la dose proiettata per diverse decine di anni.
Come primo step è stata effettuata un’indagine preliminare tra la popolazione residente nella zona di evacuazione programmata (26000 – 28000 persone) con l’utilizzo di questionari per arrivare ad una stima dell’esposizione esterna alle radiazioni.
La stima sarà effettuata sulla base dei dati radiometrici in aria e dei dati del System for Prediction of Environment Emergency Dose Information (SPEEDI). Verrà anche documentata la localizzazione al momento dell’incidente e nelle settimane successive ed il consumo di prodotti alimentari.
Per la valutazione della esposizione interna, un campione random di 120 persone verrà sottoposto ad esame radiometrico del corpo intero (WBC) presso il NIRS di Chiba.
In un secondo momento verrà valutata l’intera popolazione della Prefettura (approssimativamente 2000000 persone) (inizio dell’indagine programmato per il mese di Agosto, termine  a fine 2011).
Infine, verrà messo in atto un programma di follow-up con sorveglianza sanitaria di coloro per i quali sono state stimate le esposizioni relativamente più elevate alle radiazioni e per i residenti nella zona di esclusione (circa 200000 persone).

Molti altri studi epidemiologici sono stati programmati al fine di valutare gli effetti dell’incidente sulla salute della popolazione residente: tra le istituzioni impegnate: l’UNSCEAR, lo IARC e diverse Università giapponesi (Università di Fukushima in collaborazione con le Università di Hiroshima e Nagasaki).

 

Misure protettive per la popolazione

 

La NISA ha informato di aver approntato un programma per la revisione dei provvedimenti di evacuazione e per la rivalutazione delle aree su cui tali provvedimenti insistono. Ciò in considerazione dell’enorme impatto che tali provvedimenti implicano sulla vita delle popolazioni residenti e la cui efficacia e necessità dovranno, pertanto, essere costantemente verificate e ottimizzate in relazione all’evoluzione della situazione.
Al momento le zone di evacuazione sono rimaste invariate, permanendo l’impossibilità per i residenti di rientrare stabilmente nelle proprie abitazioni; vengono autorizzati solo accessi temporanei alle differenti comunità, in relazione alle specifiche situazioni ambientali.
Si ricorda che gli attuali provvedimenti agiscono su aree definite al fine di: a) garantire la capacità di evacuare immediatamente la regione intorno alla centrale nel caso le condizioni degli impianti (ancora non in condizioni di stabilità) dovessero degradarsi improvvisamente(Zona in cui è prevista la pronta evacuazione della popolazione); b) ridurre l’esposizione dei residenti alla contaminazione accumulata, a livelli inferiori a 20 mSv nel primo anno (Area ad accesso interdetto, aree di evacuazione programmata).
La NISA prevede di rivedere la possibilità di revocare o rimodulare i suddetti provvedimenti nel caso:

  1. le nuove analisi di sicurezza degli impianti incidentati consentano di definire distanze di evacuazione inferiori;
  2. le risultanze del monitoraggio ambientale confermino il rispetto dei limiti di dose fissati;
  3. si possa prevedere nel breve termine, un recupero delle condizioni di vita adeguate per i residenti, includendo i necessari servizi pubblici e infrastrutture.

Tuttavia, alla rimodulazione delle aree interessate dai provvedimenti, se supportata dagli esiti delle attività 1-3, si potrebbero evidenziare situazioni per le quali il processo di rientro della popolazione potrebbe essere ostacolato per tempi maggiori. Per queste aree si è ribadito l’impegno di individuare adeguati provvedimenti a lungo termine la cui applicazione dovrà essere condivisa con le autorità locali. L’obiettivo a lungo termine è quello di mantenere i livelli di esposizione del pubblico a dosi inferiori a 1 mSv per anno, in aggiunta al fondo ambientale, dando inoltre priorità all’implementazione delle misure di protezione per i bambini per i quali le suddette esposizioni comportano un impatto maggiore che per gli adulti.

Per quanto riguarda la zona di evacuazione d’emergenza, la NISA ritiene che detta area risulti sicura sia per quanto attiene alle condizioni raggiunte degli impianti nucleari, che in termini di contaminazione ambientale (intensità di dose in aria). Per questo motivo, la NISA ritiene che sia possibile revocare per questa area lo stato di zona d’evacuazione di massa.
Con riferimento alle aree ad accesso interdetto e di evacuazione programmata, la loro rivalutazione potrà essere eseguita a seguito del raggiungimento di una condizione di impianto che garantisca un maggiore controllo del rilascio radioattivo, ad esempio mediante il raggiungimento della condizione di arresto a freddo del reattore (refrigerazione a circuito chiuso). Tuttavia, proseguono gli sforzi per realizzare una mappatura più dettagliata della contaminazione ambientale.
Tuttavia, a seguito delle valutazioni effettuate, la NISA ha considerato appropriato consentire un accesso temporaneo all’interno della fascia dei 3 km dalla centrale, ai residenti e a coloro con interessi economici. Ciò sarà consentito a partire dal mese di agosto e solo successivamente alla verifica radiologica dei percorsi all’esterno e all’interno della zona. L’accesso sarà comunque consentito secondo le modalità di trasporto già adottate per altre aree della zona ad accesso interdetto, e avverrà sempre in presenza di personale esperto nel monitoraggio radiometrico.

La NISA riporta che al 9 agosto si è quasi del tutto completata l’evacuazione della popolazione dai dalle aree di evacuazione programmata: sia quella che si estende oltre i 20 km dalla centrale in direzione nord-ovest (Deliberate evacuation area) che quelle di estensione ridotta (Specific spots recommended for evacuation) e che interessano i territori di Iitate Village, Kawamata Town, Katsurao Village, Namie Town e Minamisoma City.