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Lo stato di severità idrica a scala nazionale

Ultimo aggiornamento: 11/11/2024

Lo stato di severità idrica a scala nazionale qui riportato è ottenuto sulla base delle risultanze delle riunioni degli Osservatori distrettuali permanenti per gli utilizzi idrici e degli aggiornamenti comunicati dalle Autorità di Bacino Distrettuale, che coordinano gli Osservatori. Gli Osservatori sono stati istituiti, a partire dal 2016, nei sette Distretti idrografici in cui è ripartito il territorio nazionale, e costituiscono misura del Piano di Gestione delle Acque, ai sensi della Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE. Gli Osservatori si configurano, pertanto, come strumento a supporto del governo integrato dell’acqua e forniscono gli indirizzi per la regolamentazione dei prelievi e degli usi e delle possibili compensazioni, in particolar modo in occasione di eventi di siccità e/o di scarsità idrica.

A seguito dell'emanazione del c.d. decreto siccità D.L. 39/2023 (pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 88 del 14 aprile 2023) e della sua successiva conversione in legge, con la legge 13 giugno 2023, n. 68 (pubblicata in Gazzetta Ufficiale n. 136 del 13 giugno 2023), l'Osservatorio diviene organo dell'Autorità di Bacino Distrettuale, ai sensi dell'art. 63, comma 3, del decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 (c.d. T.U. Ambientale), e opera sulla base degli indirizzi adottati ai sensi dell'art. 63, commi 2 e 5 dello stesso decreto legislativo.

Le attività degli Osservatori distrettuali permanenti per gli utilizzi idrici fanno riferimento alle situazioni corrispondenti a diversi scenari di severità idrica così individuati:

  • situazione normale ossia scenario non critico, in cui i valori degli indicatori di crisi idrica (portate/livelli/volumi/accumuli) sono tali da prevedere la capacità di soddisfare le esigenze idriche del sistema naturale e antropico, nei periodi di tempo e nelle aree considerate;
  • scenario di severità idrica bassa: in cui la domanda idrica è ancora soddisfatta, ma gli indicatori mostrano un trend peggiorativo, le previsioni climatiche mostrano ulteriore assenza di precipitazione e/o temperature eccedenti i valori ordinari per il periodo successivo;
  • scenario di severità idrica media: lo stato di criticità si intensifica in quanto le portate in alveo risultano inferiori alla media, la temperatura elevata determina un fabbisogno idrico superiore alla norma, i volumi accumulati negli invasi e nei serbatoi non sono tali da garantire gli utilizzi idropotabili, irrigui, industriali e ambientali con tassi di erogazione standard. Sono probabili danni economici e impatti reversibili sull'ambiente;
  • scenario di severità idrica alta: sono state prese tutte le misure preventive ma prevale uno stato critico non ragionevolmente prevedibile, nel quale la risorsa idrica non risulta sufficiente a evitare danni al sistema, anche irreversibili. Sussistono le condizioni per la dichiarazione dello stato di siccità prolungata ai sensi dell'art. 4.6 della Direttiva Quadro sulle Acque 2000/60/CE (Water Framework Directive 2000/60/EC) o, in casi più gravi, per l'eventuale richiesta, da parte delle Regioni interessate, della dichiarazione dello stato di emergenza nazionale, ai sensi della L. 225/1992, come modificata dalla L. 100/2012, e secondo quanto previsto dalla Dir. PCM 26 ottobre 2012.

Sulla base delle riunioni ultime degli Osservatori e dei successivi aggiornamenti, la situazione sullo stato di severità idrica a scala nazionale al 11/11/2024 è quella riportata nella seguente figura, ottenuta considerando la situazione media in ciascun Distretto idrografico, così come riportata dall'Osservatorio. Trattandosi di situazioni medie a livello distrettuale, si sottolinea la possibilità che ci siano anche aree all'interno dei singoli Distretti idrografici con uno stato di severità idrica differente (inferiore o superiore rispetto a quello del Distretto). Pertanto, è sempre necessario fare riferimento ai Bollettini dei singoli Osservatori e alle sintesi sotto riportate per una panoramica completa della situazione nei singoli Distretti idrografici. È, inoltre, possibile visionare e scaricare le precedenti situazioni di severità idrica consultando l'Archivio posto in calce.

A completamento del quadro delineato dai Bollettini, è riportata la Sintesi condivisa del Gruppo tecnico per le previsioni mensili e stagionali, coordinato dal Dipartimento della Protezione Civile e riunitosi in data 30/09/2024.

Le sintesi relative allo stato di severità idrica per ciascun Osservatorio distrettuale sono a cura della corrispondente Autorità di Bacino Distrettuale, che ne coordina le attività. La gestione della pagina web è a cura dell'ISPRA ed è effettuata nell'ambito delle attività del Comitato tecnico di coordinamento nazionale degli Osservatori, istituito, sempre a partire dal 2016, sotto il coordinamento dell'attuale Ministero dell'Ambiente e della Sicurezza Energetica. Il Comitato ha il compito di promuovere l’armonizzazione su tutto il territorio nazionale dei criteri da adottare per l’individuazione e la raccolta dei dati necessari alla gestione delle risorse idriche, per il monitoraggio degli eventi di siccità e scarsità idrica e per la determinazione dei livelli di severità idrica, basati su dati ufficiali e valutazioni solide e coerenti con le valutazioni effettuate dagli enti territoriali afferenti agli stessi Osservatori.

Osservatorio del Distretto idrografico delle Alpi Orientali

Stato NORMALITÀ – Notiziario n. 3 del 24/07/2024 e aggiornamento del 08/11/2024

Nella seduta tenutasi in data 23 luglio u.s., l'Osservatorio Permanente sugli utilizzi idrici istituito presso l'Autorità di bacino distrettuale delle Alpi orientali, ha prodotto un aggiornamento dello stato delle risorse idriche, secondo le diverse componenti idro-meteo-climatiche che lo caratterizzano (indice SPI, temperature, portate, invasi montani, falde e derivazioni). Sulla base di tale analisi ha ritenuto di mantenere il livello di severità idrica su tutto il territorio distrettuale a NULLO o NON SIGNIFICATIVO, secondo le indicazioni previste dall’art. 3, comma 3, del Protocollo d’intesa.

Aggiornamento del 08/11/2024

L'aggiornamento settimanale conferma la situazione a livello distrettuale di uno stato di NORMALITÀ; è consultabile al link disponibile qui il report completo riportante i dati che si riferiscono:
– alle portate fluenti presso alcune significative stazioni strumentate del territorio distrettuale;
– ai livelli freatimetrici rilevati presso alcune stazioni strumentate del territorio distrettuale;
– ai volumi di risorsa idrica potenzialmente disponibili presso gli invasi strategici del territorio distrettuale.

Ulteriori dettagli sono disponibili qui.

 

Osservatorio del Distretto idrografico del Fiume Po

Stato NORMALITÀ – Bollettino n. 3 del 09/09/2024 e aggiornamento del 07/11/2024

Nei prossimi giorni è atteso un progressivo calo delle temperature che raggiungeranno valori anche inferiori a quelli tipici del periodo. Una nuova fase perturbata è attesa tra giovedì e venerdì, con accumuli precipitativi importanti soprattutto sulla parte centro-orientale del Distretto idrografico del Fiume Po. La disponibilità idrica a scala distrettuale subirà un ulteriore incremento rimanendo prossima o superiore ai valori tipici del periodo.

A seguito della seduta odierna dell'Osservatorio, dove sono stati condivisi e commentati tutti i dati aggiornati e le informazioni disponibili, la severità idrica a scala distrettuale risulta essere NORMALE. Una severità idrica ALTA è stata identificata per il territorio marchigiano ricadente nel Distretto idrografico del Fiume Po.

Aggiornamento del 07/11/2024

Rispetto all'ultimo aggiornamento (giovedì 31 ottobre), la disponibilità idrica complessiva presente nei laghi ha subito un leggero decremento, mentre, per quanto riguarda l'accumulo nivale, sulla base dei dati disponibili, è stata registrata una lieve crescita.

In generale, le condizioni meteorologiche osservate negli ultimi giorni sono state caratterizzate da assenza di precipitazioni e temperature in calo.

Nei prossimi giorni, il territorio del Distretto idrografico del Fiume Po sarà caratterizzato da condizioni meteorologiche generalmente stabili, con possibili precipitazioni nel fine settimana localizzate prevalentemente in porzioni del territorio emiliano e ligure.

Aggiornamento completo consultabile al link disponibile qui.

Ulteriori dettagli sono disponibili qui.

 

Osservatorio del Distretto idrografico dell'Appennino Settentrionale

Stato NORMALE – Bollettino n. 5 del 29/08/2024 e aggiornamento del 08/11/2024

In data 29 agosto u.s. si è tenuta una seduta dell'Osservatorio distrettuale sugli utilizzi idrici dell'Appennino Settentrionale nel corso della quale, in via precauzionale, pur non essendo presenti problematiche di approvvigionamento, si è ritenuto di mantenere un livello di severità idrica BASSA, anche a motivo delle previsioni meteo che continuano a indicare, almeno fino alla prima decade di settembre, una situazione tipicamente estiva.

Gli indicatori di riferimento forniscono un quadro abbastanza buono e comunque in linea con il periodo. In particolare, buona la situazione delle falde e dei volumi invasati (con percentuale di riempimento del 74% in Toscana e 85% in Liguria).

Per il reticolo non sostenuto da invasi la situazione è quella tipica estiva e quindi con stazioni idrometriche che fanno registrare livelli anche inferiori al 25° percentile.

Aggiornamento del 08/11/2024

Alla data del 8 novembre, è comunicato a livello distrettuale un livello di severità idrica NORMALE.

Lo SPI-Standardized Precipitation Index mostra, sostanzialmente per tutte le durate, un diffuso livello di umidità. Anche l'indicatore stato acque sotterranee indica per tutte le aree livelli piezometrici in media o sopra media.

Ulteriori dettagli sono disponibili qui.

 

Osservatorio del Distretto idrografico dell'Appennino Centrale

Stato severità MEDIA – BIO-Bollettino Informativo Osservatorio, Anno 4 N. 6 del 23/09/2024 e aggiornamento del 08/11/2024

Il 23 settembre u.s., a completamento e approfondimento delle risultanze della precedente riunione straordinaria di Osservatorio del 5 settembre, si è svolta la riunione ordinaria dell'Osservatorio permanente sugli utilizzi idrici. Al riguardo si riporta di seguito l'aggiornamento della severità idrica distrettuale approvato in tale sede e pubblicato, unitamente alle relazioni dei componenti dell'Osservatorio, sul sito web istituzionale dell'Autorità.

La severità idrica distrettuale in rapporto al quadro nazionale è MEDIA, con trend in peggioramento.

Nonostante le piogge che hanno caratterizzato i primi 20 giorni di settembre 2024, continua a peggiorare lo stato di severità idrica nelle regioni del distretto dell'Appennino Centrale a causa delle scarse precipitazioni e delle elevate temperature che hanno caratterizzato questi ultimi quattordici mesi, a partire dallo scorso luglio 2023.

Le portate delle sorgenti, i livelli di riempimento degli invasi e dei laghi e i livelli delle falde sono al di sotto dei valori medi del periodo, così come i deflussi dei corsi d'acqua che, in alcuni casi, risultano inferiori ai valori minimi dei deflussi ecologici vitali. Numerosi sono i comuni che, per garantire gli approvvigionamenti idropotabili, hanno fatto ricorso a razionamenti, turnazioni, interruzioni notturne, autobotti, blocco dei prelievi o all'apertura di pozzi di soccorso profondi.

Ad eccezione della Toscana e dell'Emilia-Romagna, in tutte le Regioni del Distretto, il deficit pluviometrico dell'ultimo anno è di oltre il 40% rispetto all'anno precedente (2022–2023) e di circa il 20% rispetto al periodo 1991–2020 (30% sulle Regioni Marche e Abruzzo, –25% sulla Regione Lazio e –15% sulla Regione Umbria).

Le precipitazioni verificatesi nelle prime tre settimane di settembre (3–8 settembre nel Lazio e 18–19 settembre nelle Marche), ancorché abbondanti, hanno riguardato prevalentemente fenomeni intensi, localizzati e di breve durata (dagli 80 ai 100 mm di pioggia cumulata giornaliera). Eventi di questo tipo sono di scarsa utilità per la ricarica degli acquiferi, che hanno invece bisogno di quantitativi d'acqua somministrati con maggior gradualità perché possano essere assorbiti efficacemente dai terreni e dalle falde. Gli unici effetti degli eventi di settembre, in cui in due soli giorni è caduto il quantitativo di un mese, sono stati quelli degli allagamenti delle città e l'esondazione di alcuni corsi d'acqua secondari.

Alle scarse precipitazioni si sono aggiunte, sin dal giugno 2023, temperature estremamente elevate con valori medi mensili superiori di oltre 2 °C rispetto alle medie di riferimento. A luglio 2024, a Roma, la colonnina di mercurio ha superato i 40 °C ben dodici volte raggiungendo addirittura i 44,1 °C il 29 del mese, mentre la temperatura notturna non è quasi mai scesa al di sotto dei 25 °C. Giorni di caldo estremo e numero di giorni estivi sono in sensibile aumento su tutto il territorio del distretto, con conseguente progressivo incremento della domanda d’acqua a causa della elevata evapotraspirazione da parte dei terreni.

Così negli ultimi 12 mesi (settembre 2023–agosto2024) le portate dei corsi d'acqua sono risultate significativamente sotto la media in oltre il 65% delle stazioni idrometriche monitorate (50% nel mese di agosto). A Roma, dove gli apporti pluviometrici dell'ultimo anno sono stati i più bassi degli ultimi 40 anni, il Tevere continua a mantenersi stabilmente al di sotto degli 80–100 metri cubi al secondo a fronte di una media storica di oltre 130, a testimonianza di un bacino idrografico in grande sofferenza (il fiume Aniene alla stazione di Lunghezza nel mese di agosto ha registrato una portata media inferiore del 15% rispetto a quella di agosto dello scorso 2023). Anche i livelli dei laghi dell’Italia centrale sono ai minimi storici e in progressivo calo: –163 cm sullo zero idrometrico per il lago Trasimeno (livello tra i più bassi mai registrati per settembre dal 1968) e –126 cm per il lago di Bracciano (prossimo a quello registrato nel 2022). I laghi di Albano e di Nemi sono scesi nell'ultimo anno di oltre 50 cm.

Critica anche la situazione delle sorgenti. Ad agosto le sorgenti umbre analizzate hanno mostrato portate inferiori alla media storica, con deficit percentuali che arrivano fino a –30%. La portata della sorgente del Peschiera continua a rimanere nel 25° percentile della serie storica di riferimento. In diminuzione le portate di agosto delle sorgenti dell'Acqua Marcia e del Simbrivio.

Riguardo alle grandi dighe, a settembre i volumi invasati in 8 dei 9 principali grandi invasi a uso idropotabile/irriguo di interesse del Distretto risultano inferiori a quelli del corrispondente mese del 2023. In 7 dei 9 invasi monitorati i volumi invasati non raggiungono il 50% dei volumi di regolazione autorizzati.

Le situazioni di maggiori criticità riguardano al momento la regione Abruzzo (sub- ambiti Chietino, Pescarese e Teramano) che nel mese di agosto ha presentato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri la richiesta di dichiarazione di stato di emergenza, la regione Marche (ATO1 e ATO5), e la Regione Lazio (ATO2).

Per quanto riguarda la regione Abruzzo, nel sub-ambito Chietino il Gestore ha disposto un programma di chiusure notturne dei serbatoi, aggiornato con una frequenza pressoché settimanale con orari e giornate differenti, dalle ore pomeridiane alle prime ore mattutine del giorno seguente. In alcuni comuni gli orari sono ancor più stringenti, con una erogazione limitata a sole poche ore al giorno. Inoltre, sono stati attivati i servizi di autobotte anche per utenze sensibili.

Nel sub-ambito Pescarese il Gestore ha anch'esso adottato misure di contrasto alla siccità quali le chiusure notturne dei serbatoi, il ricorso alle autobotti e il posizionamento di cisterne dotate di rastrelliera per consentire un rifornimento autonomo da parte degli utenti.

Per quanto concerne la regione Marche le principali criticità si registrano nel territorio dell'ATO5 Marche-Sud (Provincia di Fermo e Ascoli Piceno), dove la situazione agli effetti della rilevante riduzione di portata di alcune sorgenti a seguito del sisma del 2016 si è aggiunta la situazione di grave siccità. Tutti i campi pozzi integrativi/di emergenza sono attivi e da inizio luglio è attiva la chiusura notturna di vari serbatoi (dalle 22 alle 6) in numerosi comuni.

Criticità si registrano anche nei territori dell'ATO1 Marche nord (Provincia di Pesaro e Urbino) e dell'ATO 3 Marche centro (Provincia di Macerata e parte della Provincia di Ancona). Nel territorio dell'ATO 1 sono attivi alcuni pozzi integrativi e di emergenza, inoltre nonostante il rifornimento dei serbatoi con le autobotti si registrano alcune interruzioni del servizio. Anche nel territorio dell'ATO 3 sono attive varie fonti integrative e di soccorso e il gestore sta provvedendo al rifornimento dei serbatoi tramite le autobotti.

Per quanto attiene alla regione Lazio la situazione più critica è quella che si registra nel territorio dell'ATO2 Lazio Centrale (Provincia di Roma): gli interventi messi in atto dal Gestore hanno permesso di ridurre significativamente i prelievi di risorsa rispetto ai passati anni, tuttavia, l'andamento delle precipitazioni e delle portate sorgive che si sta riscontrando è tale da produrre una carenza idrica diffusa e il perdurare delle condizioni climatologiche osservate negli ultimi mesi potrebbe comportare la necessità di ricorso a ottimizzazioni notturne delle pressioni sulle reti idriche nei comuni serviti dalle fonti meno resilienti, di fuori del comune di Roma.

Alla luce di quanto sopra rappresentato, si conferma lo scenario distrettuale di severità idrica MEDIA, con trend in peggioramento in alcuni ambiti territoriali del Distretto. L'Osservatorio mantiene pertanto il ruolo di Cabina di Regia per la gestione della crisi idrica, con il compito di monitorare costantemente la situazione e suggerire le misure necessarie alla riduzione degli impatti della siccità.

Nell'immediato, occorre continuare ad intervenire con idonee misure di contrasto, compresa l'attuazione di limitazioni degli usi non prioritari nelle aree più critiche. Le misure delle disposizioni dei sindaci dei Comuni, e la loro efficace attuazione per un corretto e responsabile uso della risorsa idrica, rimangono prioritarie. Contestualmente occorre assicurare le necessarie attività di controllo sul territorio. Si conferma la necessità di mantenere l'attuale livello di attenzione, monitorando costantemente l’andamento della situazione climatica in atto.

Aggiornamento del 08/11/2024

Nei primi giorni di novembre non si sono registrate precipitazioni di rilievo e si conferma, pertanto, lo stesso livello MEDIO di severità idrica della scorsa settimana.

Di seguito si riporta una tabella riepilogativa dei livelli di severità idrica dei singoli ATO ricadenti all’interno del Distretto:

RegioneAmbito OttimaleLivello Severità idricaTrend
ToscanaTerritorio ricadente nel DistrettoNORMALE
MarcheATO1BASSO
ATO2BASSO
ATO3MEDIO
ATO4MEDIO
ATO5ALTO
AbruzzoSub-ambito AquilanoBASSOpeggioramento
Sub-ambito MarsicanoMEDIO
Sub-ambito Peligno Alto SangroMEDIOpeggioramento
Sub-ambito PescareseALTO
Sub-ambito TeramanoMEDIO
Sub-ambito ChietinoALTO
UmbriaATO unicoMEDIO
LazioATO1BASSO
ATO2MEDIO
ATO3BASSO
ATO4BASSO
ATO5MEDIO

Ulteriori dettagli sono disponibili qui.

 

Osservatorio del Distretto idrografico dell'Appennino Meridionale

Stato severità MEDIA tendente ad ALTA, con situazioni differenziate per territori e comparti d'uso – Bollettino n. 6 del 28/10/2024

A seguito della seduta dell'Osservatorio sugli utilizzi idrici dell'Appennino Meridionale del 28 ottobre u.s., si riporta di seguito la sintesi dello scenario di severità idrica per il comparto potabile e per il comparto irriguo.

Per il comparto potabile, lo scenario di severità idrica è:
– ALTO per gli interi territori delle Regioni Molise e Puglia, per le province Crotone e Reggio Calabria, per lo schema Basento-Camastra-Agri, e per le province di Chieti e di Avellino;
– MEDIO con tendenza ad ALTO per la provincia di Benevento;
– MEDIO per la Basilicata (ad eccezione dello schema Basento-Camastra-Agri), la Calabria (ad eccezione delle province di Reggio Calabria e Crotone), e per i territori del Lazio e dell’Abruzzo (ad eccezione della provincia di Chieti) ricadenti nel Distretto;
– BASSO con tendenza a MEDIO per le province di Caserta, Napoli e Salerno.

I dati disponibili e le analisi condotte per i principali schemi idrici distrettuali hanno consentito di rilevare la presenza di situazioni di significativa criticità.

In particolare, si è rilevato che:
i) invasi del sistema EIPLI lucano, al momento l'evoluzione della disponibilità evidenzia un grado di criticità ALTO per l'invaso di Monte Cotugno, mentre appare meno critica la situazione per l'invaso del Pertusillo;
ii) invasi dello schema Ofanto, attualmente si riscontra un deficit di circa 42,14 Mm3 rispetto al periodo omologo dello scorso anno, con una spiccata criticità per l'invaso di Conza (Δ = –12,33 Mm3 rispetto allo scorso anno);
iii) schema Fortore (Occhito), i dati disponibili evidenziano un deficit di circa 87,96 Mm3 rispetto al periodo omologo dello scorso anno, con una forte criticità per il comparto potabile (Δ = –86,39 Mm3 rispetto allo scorso anno);
iv) schema Sele-Calore, i dati disponibili consentono di rilevare un sostanziale equilibrio della risorsa disponibile rispetto alla media storica per la sorgente Sanità di Caposele e un deficit per il gruppo sorgivo di Cassano Irpino, con l'evidenza di valori che al momento risultano al di sotto della media storica ma comunque superiore a quanto registrato nel 2017;
v) schemi Campania, al momento non si riscontrano situazioni di criticità per l'erogazione dei servizi idrici nelle province di Avellino e Benevento, in particolare nel comparto potabile; è stato incrementato di 100 l/s la fornitura in favore di ACS presso le sorgenti di Cassano Irpino, mentre il trasferimento dal Biferno, che interessa in prima istanza l'area beneventana, viene monitorato da un Tavolo Tecnico presso l'Autorità;
vi) schemi Abruzzo, si rileva un grado di severità idrica che risulta essere MEDIA per l'area del Fucino (sub-ambito marsicano) e ALTA per le aree del chietino;
vii) schemi Lazio, in base a quanto comunicato dalla Regione si rileva una situazione di complessiva severità idrica MEDIA per il territorio dell'ATO 5 FR, con impatti più limitati rispetto allo scenario 2017;
viii) area calabrese, si conferma la severità idrica ALTA per le province di Reggio e Crotone, oltre che per alcuni schemi del cosentino funzionalmente collegati al crotonese, mentre la severità idrica risulta MEDIA per il restante territorio regionale;
ix) schemi idrici lucani, si conferma la severità idrica ALTA per lo schema Basento-Agri-Camastra, mentre risulta MEDIA per il restante territorio regionale;
x) schemi idrici molisani, le informazioni ricevute da Molise Acque sulle condizioni di disponibilità idrica e la valutazione dello SPI-Standardized Precipitation Index indica un grado di severità idrica ALTA.

La valutazione del SPI conferma l'evidenza, alle diverse scale temporali di analisi, di una situazione di maggiore deficit idrico nelle aree adriatiche e joniche.

Per il comparto irriguo, lo scenario di severità idrica è ALTO per la Basilicata, la Calabria e la Puglia ed è MEDIO per il restante territorio distrettuale.

Ulteriori dettagli sono disponibili qui.

 

Osservatorio del Distretto idrografico della Sardegna

Stato severità MEDIA – Bollettino dei serbatoi artificiali del Sistema Idrico Multisettoriale della Sardegna di ottobre 2024

Al 31 ottobre 2024 il SIMR-Sistema Idrico Multisettoriale Regionale, attraverso il sistema degli invasi, disponeva di un volume invasato di 726 milioni di metri cubi d'acqua, corrispondenti a circa il 39,8% del volume utile di regolazione autorizzato. Il valore del volume idrico invasato al 31 ottobre 2024 ha subito una diminuzione di 21 milioni di metri cubi, rispetto al volume invasato al 30 settembre 2024.

Per quanto riguarda l'indicatore di stato per il monitoraggio e il preallarme della siccità dell'intera Isola relativo al mese di ottobre 2024, si registra una condizione di "pericolo" o "allerta", con un valore dell'indicatore sullo stato delle risorse invasate in relazione alla domanda allacciata di 0,23, che, essendo compreso tra 0,15 e 0,3, corrisponde a uno scenario di severità idrica MEDIA.

In merito a situazioni locali, si evidenziano, in particolare, le criticità dei Sistemi Idrici del Posada, dell'Alto Cixerri, dell'Alto Coghinas, del Nord Occidentale e dell'Ogliastra.

Con riferimento al Sistema Posada, occorre evidenziare che gli scarsi apporti meteorici avutisi nel periodo 2023–2024, unitamente alle derivazioni per gli utilizzi idropotabili e agro zootecnici, hanno determinato, al 31 ottobre 2024, un volume idrico invasato nel lago di Maccheronis pari a circa 0,57 Mm3, corrispondente a circa il 2,5% del volume utile di regolazione autorizzato. L'indicatore di stato per il monitoraggio ed il preallarme della siccità del Sistema Posada al 31 ottobre 2024 è stato pari a 0,11, corrispondente al livello di emergenza e a uno scenario di severità idrica ALTA. Dalla data del 22 ottobre 2024 sono attive, nel territorio del Posada, le restrizioni idriche per gli usi potabili attraverso un razionamento a cicli di 24 ore.

Relativamente al sistema dell'Alto Cixerri, al quale appartengono gli invasi di Punta Gennarta e di Medau Zirimilis, il volume invasato al 31 ottobre 2024 è stato pari a circa 1,22 Mm3 corrispondente a circa il 6,5% del volume utile di regolazione autorizzato. L'indicatore di stato per il monitoraggio e il preallarme della siccità del Sistema Alto Cixerri al 31 ottobre 2024 è stato di 0,12, corrispondente al livello di emergenza e a uno scenario di severità idrica ALTA. Occorre evidenziare che il valore dell'indicatore è in parte influenzato dai lavori in corso sulla diga di Medau Zirimilis (attività di impermeabilizzazione del paramento di monte finanziate con fondi PNRR) che hanno reso necessario un progressivo svuotamento del lago. Come stabilito dal Comitato Istituzionale dell'Autorità di Bacino della Sardegna, l'approvvigionamento delle utenze allacciate al suddetto invaso verrà garantito con l'interconnessione Flumendosa-Cixerri.

Con riferimento al sistema Alto Coghinas, al quale appartengono gli invasi di Monte Lerno e di Sos Canales, si evidenzia che al 31 ottobre 2024 il volume invasato era pari a 11,77 Mm3 corrispondente a circa il 31,0% del volume utile di regolazione autorizzato. Occorre segnalare che nell'invaso di Monte Lerno insiste una forte limitazione di invaso, pari a circa il 50% della capacità massima autorizzabile, imposta dall'Ufficio Dighe di Cagliari del MIT. L'indicatore di stato per il monitoraggio e il preallarme della siccità del Sistema Alto Coghinas al 31 ottobre 2024 è stato pari a 0,22, corrispondente al livello di pericolo e a uno scenario di severità idrica MEDIA.

Con riferimento al Sistema Nord Occidentale, si osserva che al 31 ottobre 2024 si aveva un volume invasato pari a circa 119,2 Mm3 corrispondente a circa il 35,8% del volume utile di regolazione autorizzato, quest'ultimo pari a 333,42 Mm3. L'indicatore di stato per il monitoraggio e il preallarme della siccità del Sistema Nord Occidentale al 31 ottobre 2024 è stato di 0,22, corrispondente al livello di pericolo e a uno scenario di severità idrica MEDIA.

Per quanto riguarda il Sistema Ogliastra, al quale appartengono gli invasi di Bau Muggeris e di Santa Lucia, occorre evidenziare che sono state previste, nell'annualità 2023, delle limitazioni temporanee di invaso nel lago di Bau Muggeris a causa di lavori di manutenzione straordinaria programmati da Enel Green Power sulla galleria di alimentazione della centrale idroelettrica II salto dell'Alto Flumendosa. Ciò ha determinato alcune modifiche infrastrutturali atte a garantire l'approvvigionamento idropotabile delle utenze allacciate al lago di Bau Muggeris. Le attività di manutenzione di cui sopra sono state costantemente monitorate a garanzia degli approvvigionamenti idropotabili. Le limitazioni sull'invaso in argomento hanno determinato, per il Sistema Ogliastra, al 31 ottobre 2024, un volume invasato pari a circa 12,1 Mm3 corrispondente a circa il 20,2% del volume utile di regolazione autorizzato, quest'ultimo pari a 59,72 Mm3. L'indicatore di stato per il monitoraggio ed il preallarme della siccità del Sistema Ogliastra al 31 ottobre 2024 è stato pari a 0,15, corrispondente al livello di pericolo e ad uno scenario di severità idrica MEDIA.

Occorre segnalare, inoltre, che a causa del ridotto volume disponibile nei principali invasi appartenenti al Sistema Idrico del Flumendosa (Flumineddu, Flumendosa a Nuraghe Arrubiu e Mulargia a Monte Su Rei), che alla data del 31 ottobre 2024 era pari a circa 152 Mm3, a fronte di circa 258 Mm3 presenti nella stessa data del 2023, a cui corrisponde pertanto una riduzione pari a circa 106 Mm3, l'ente regionale ENAS, gestore del SIMR, ha avviato, su disposizioni del Comitato Istituzionale dell'Autorità di Bacino, il trasferimento di risorsa idrica dal Sistema Tirso, avente al 31 ottobre 2024 un volume invasato pari a circa 260 Mm3, corrispondente al 62% del volume utile di regolazione autorizzato, al Sistema Flumendosa, al fine di ridurre il deficit della domanda agro-zootecnica essendo quella idropotabile integralmente soddisfatta.

Si segnala, infine, che il Comitato Istituzionale dell'Autorità di Bacino della Sardegna, con deliberazione n. 7 del 08/05/2024 avente a oggetto "Attività di cui alla deliberazione n. 1 del 21/01/2016 del Comitato Istituzionale dell'Autorità di Bacino: Programmazione risorse idriche annualità 2024 – Assegnazioni per gli utilizzi multisettoriali", ha provveduto ad assegnare, per l'annualità in corso, i volumi da erogare dal SIMR sia per l'intero comparto irriguo-zootecnico sia per i comparti civile e industriale della regione.

Lo stesso Comitato Istituzionale, inoltre, con le deliberazioni n. 8 del 24/05/2024, n. 9 del 29/05/2024 e n. 11 del 09/07/2024, ha disposto misure operative per l'attuazione della citata deliberazione n. 7 del 08/05/2024 e ha aggiornato il quadro delle assegnazioni dal SIMR per l'annualità in corso.

Si evidenzia che la Giunta Regionale, con Deliberazione n. 27/1 del 30 luglio 2024 ha dichiarato lo "stato di emergenza in relazione al rischio derivante dalla situazione di deficit idrico in atto nel territorio della Regione Sardegna".

Si precisa, inoltre, che lo stato di consistenza dei volumi invasati, aggiornato al 31 ottobre 2024, il confronto di quest'ultimo con gli scenari pregressi (sino a partire dall'anno idrologico 2000–2001), i valori dei citati indicatori ecc., sono informazioni rese disponibili, a passo mensile, nel Sistema Web-GIS raggiungibile al link disponibile qui.

Ulteriori dettagli sono disponibili qui.

 

Osservatorio del Distretto idrografico della Sicilia

Stato severità ALTA – Seduta del 30/10/2024 e aggiornamento del 11/11/2024

A conclusione dell'incontro del 30 ottobre u.s., l'Osservatorio distrettuale per gli utilizzi idrici del Distretto idrografico della Sicilia ha confermato per l'intero distretto lo stato complessivo di severità idrica ALTA.

Aggiornamento del 11/11/2024

In termini di severità idrica si conferma lo stato complessivo di severità idrica ALTA evidenziato nell'incontro dell'Osservatorio dello scorso 10 ottobre.

 

Sintesi condivisa del Gruppo tecnico per le previsioni mensili e stagionali, coordinato dal Dipartimento della Protezione Civile

Sintesi relativa all'incontro del 30/09/2024

Aggiornamento previsioni meteo a lungo termine

La sintesi condivisa vede, per ottobre sul bacino del Mediterraneo centrale, una fase iniziale del mese in un contesto di prevalente instabilità, a cui seguirà un periodo di alternanza fra fasi moderatamente più stabili e passaggi perturbati. Tuttavia, complessivamente nel mese, i segnali precipitativi prevalenti risultano in media o sotto media, in particolare al Sud, e prevale un segnale di temperature sopra le medie del periodo.

Nel periodo ottobre-novembre-dicembre 2024, prevale un segnale di temperature nelle medie o superiori rispetto i riferimenti e segnali di precipitazione in linea con le medie del periodo.

 

Archivio delle sintesi degli stati di severità idrica nazionale, a partire dal 28/07/2022