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Gli argomenti proposti erano i seguenti:
Biodiversità e contabilità ambientale. Il periodo 2011-2020 è la decade ONU per la Biodiversità. L’Italia nell’ambito della propria Strategia Nazionale per la Biodiversità 2011-2020 ha definito un sistema di “contabilità ambientale” nelle aree protette. Il risultato è di rilievo: i Parchi Nazionali sono rappresentativi delle ricchezze naturalistiche del nostro Paese; il livello di conservazione e salvaguardia nei nostri Parchi è concreto ed effettivo, maggiore rispetto alle aree non tutelate.
Rifiuti, riuso, riciclo e green economy. Per l’UNEP entro il 2050 dovranno essere riciclati: il 15% dei rifiuti industriali, il 34% degli urbani, il 100% degli elettronici. La frazione organica dovrà essere destinata alla produzione di compost o di energia. Il settore del riciclo crea 10 volte i posti di lavoro offerti dai settori dello smaltimento e dell’incenerimento. L’UE impone una soglia minima del 50% di raccolta differenziata, e indica la regola delle 4R per la gestione dei rifiuti: Riduzione, Riuso , Riciclo, Recupero.
Mare, usi e stato di qualità. La Strategia Europea per l’ambiente marino mira a raggiungere entro il 2020 il buono stato ambientale. Le acque marine europee sono suddivise in quattro regioni: Mar Baltico, Oceano Atlantico nordorientale, Mar Mediterraneo e Mar Nero. Gli Stati, attraverso un approccio integrato, devono redigere un programma di misure concrete che tengano conto dei risvolti economici e sociali.
Clima e meteorologia. Quali sono gli effetti dei cambiamenti climatici? Le temperature e il livello medio globale del mare aumentano, le precipitazioni si modificano, i ghiacciai si sciolgono, gli eventi climatici estremi sono più frequenti e intensi. Le Nazioni Unite hanno stabilito di limitare l'aumento della temperatura media globale rispetto al periodo preindustriale al di sotto dei 2 °C. l'UE sostiene l'obiettivo di ridurre le sue emissioni di gas a effetto serra dell'80-90 % entro il 2050 (rispetto a quelli del 1990).
Geologia, georisorse e impatti correlati. Il rapporto tra le attività umane e l’ambiente geologico può comportare l’insorgere di impatti, correlati sia all'influenza dell'uomo sull'ambiente (inquinamento, degradazione del suolo, subsidenza indotta, ecc.) sia dell'ambiente sull'uomo (terremoti, dissesti idrogeologici, eruzioni vulcaniche, ecc.). Devono essere pertanto contemporaneamente valutati e gestiti gli impatti correlati: - ai pericoli geologici per gli insediamenti umani e per le attività produttive (alcune delle quali a loro volta pericolose in relazione ai processi ed alle sostanze utilizzati); - agli utilizzi delle georisorse (risorse idriche, energetiche, minerarie, del suolo, del paesaggio geologico e dello spazio sotterraneo). Per la valutazione e la gestione sostenibile di tali impatti rivestono un ruolo importante la pianificazione territoriale, nonché l’informazione e la formazione in materia geoambientale.
Accessibilità e divulgazione delle informazioni ambientali. Per sensibilizzare l'intera collettività e creare una coscienza ambientale radicata è indispensabile la diffusione delle informazioni e delle conoscenze. Dal 2013 le Amministrazioni sono tenute a pubblicare le informazioni ambientali sui loro siti per far sì che il cittadino possa accedervi facilmente. Inoltre, chiunque può, senza obbligo di motivazione, chiedere alla pubblica Amministrazione dati e atti che non siano stati pubblicati.