21 GEMONA DEL FRIULI-TRIESTE
La tappa inizia da Gemona del Friuli, epicentro del terribile terremoto di magnitudo 6.4 che nel 1976 colpì il Friuli, causando quasi 1000 morti. Tutta la zona, che include anche molte località citate nella precedente tappa, è quindi ad alta pericolosità sismica.
Il percorso inizia dal conoide alluvionale su cui sorge Gemona e costeggia le colline terrigene, costituite da alternanze pelitico-arenacee, che bordano l’anfiteatro morenico del Tagliamento, qui caratterizzato da depositi morenici, anche con massi erratici, fluvio-glaciali e palustri, che degradano blandamente verso la pianura.
Dopo Tarcento, la Corsa entra nelle colline terrigene salendo, con un dislivello di circa 50 m, al passo di Monte Croce, GPM della giornata.
A Faedis si ritorna a correre alle pendici delle colline, al limite della Pianura Padano-Veneta, in questa zona costituita da depositi alluvionali antichi ghiaiosi, sabbiosi e limosi.
Si arriva a Gradisca d’Isonzo, costruita in parte su un piccolo rilievo calcareo, e si supera la pianura golenale del Fiume Isonzo, caratterizzato da un alveo con diffuse anastomizzazioni e barre fluviali.
Dopo l’Isonzo, la tappa prima costeggia, fino a Montefalcone, poi sale sui rilievi tabulari calcarei che fronteggiano la costa e che presentano il tipico paesaggio carsico caratterizzato da assenza di reticolo idrografico e un gran numero di doline.
La tappa costeggia poi il mare tra Miramare e Trieste, attraversando una fascia di colline terrigene formate da alternanze pelitico-arenacee, poste a ridosso dell’altopiano del Carso. La costa è alta, anche se con pendii non molto acclivi.
Il Giro d’Italia finisce a Trieste, a 60 anni dal definitivo ritorno all’Italia della città, avvenuto con l’accordo del 5 ottobre 1954 tra l’Italia e la Jugoslavia, che pose termine alle complesse vicissitudini che coinvolsero la Venezia Giulia dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale.
Approfondimenti:
Vai al Geoportale Servizio Geologico d’Italia
http://sgi2.isprambiente.it/geositiweb/
Breve storia geologica d’Italia
http://musei.unipv.it/Mineralogia/classificazioneMinerale.htm