La Biodiversità in Italia
22 maggio 2015: Giornata Mondiale della Biodiversità.
L’Italia è tra i Paesi europei più ricchi di biodiversità, in virtù essenzialmente di una favorevole posizione geografica e di una grande varietà geologica, climatica e vegetazionale. Gli indicatori presenti nell’Annuario dei dati ambientali di ISPRA consentono di delinearne le principali caratteristiche.
La fauna italiana è stimata in oltre 58.000 specie, di cui circa 55.000 specie d’invertebrati, in buona parte appartenenti alla classe degli insetti, e 1.258 Vertebrati. Dati di maggior dettaglio relativi a questi ultimi evidenziano anche tassi significativi di endemismo, cioè di specie presenti esclusivamente in territori ristretti, particolarmente per gli Anfibi (31,8%) e i pesci ossei di acqua dolce (18,3%).
Anche la flora italiana presenta una grande ricchezza: la flora dei muschi e dei licheni è una delle più ricche d’Europa, mentre le piante superiori comprendono 6.711 specie, ovvero 144 Pteridofite, 39 Gimnosperme e 6.528 Angiosperme, con un contingente di specie endemiche che ammonta a oltre il 15%. L’Italia è anche particolarmente ricca di foreste, in graduale e continua espansione: da 8.675.100 ettari del 1985 si è passati a 10.987.805 ettari del 2013, con un incremento pari al 26,7%.
Questa ricca biodiversità è però seriamente minacciata e rischia di essere irrimediabilmente perduta, a causa soprattutto della distruzione, del degrado e della frammentazione degli habitat, dell’introduzione di specie esotiche invasive e del sovrasfruttamento di risorse e specie.
Ad esempio, per quanto riguarda il grado di minaccia delle 672 specie di Vertebrati valutate nella recente “Lista Rossa IUCN dei Vertebrati Italiani” (576 terrestri e 96 marine) 6 sono estinte nella regione in tempi recenti. Le specie minacciate di estinzione sono 161 (138 terrestri e 23 marine), pari al 28% delle specie valutate.
Per gli invertebrati, nel 2014 sono state pubblicate le Liste Rosse nazionali dei Coralli, delle Libellule e delle specie di Coleotteri definiti “saproxilici”. Con quest’ultimo termine s’intendono i coleotteri associati più o meno strettamente, almeno in una fase del loro ciclo vitale, al legno di piante morte o deperienti. Per quanto riguarda i Coralli, delle 112 specie valutate è assai elevata la componente di specie di cui non si dispongono informazioni (60%), mentre 10 specie sono minacciate di estinzione e solo 32 specie, pari al 29%, non lo sono. Assai migliore risulta la situazione per le Libellule, anche se una specie è estinta in tempi recenti: delle 93 specie di libellule valutate 10 specie sono minacciate di estinzione, ma 66 specie (74%) non sono a rischio di estinzione imminente. Per quanto riguarda infine i Coleotteri saproxilici le specie minacciate di estinzione sono 418, pari al 21% delle specie valutate.
Per le specie vegetali la consistenza della flora italiana a rischio comprende 772 specie di muschi e licheni su un totale di 3.484 (22%) e 1.020 specie di piante superiori su un totale di 6.711 (15%).
Al miglioramento dello stato di specie e habitat, e alla loro tutela, è rivolto il sistema nazionale di aree protette. La Rete Natura 2000, costituita da Zone di Protezione Speciale, Siti d’Importanza Comunitaria e Zone Speciali di Conservazione, in applicazione delle Direttive europee “Uccelli” e “Habitat”, è uno di questi strumenti di protezione. Attualmente in Italia la Rete Natura 2000, al netto delle sovrapposizioni, è rappresentata da 2.589 siti, per una superficie totale netta di 6.391.381 ettari, di cui 5.817.599 a terra, pari al 19,3% del territorio nazionale.
Un altro riferimento base per la conservazione della biodiversità in Italia è la Legge Quadro sulle aree protette n. 394 del 6 dicembre 1991, in virtù della quale sono presenti in Italia 871 aree protette, che occupano una superficie a terra di 3.163.591 ettari (10,5% del territorio nazionale).
Tra queste sono ricomprese anche le Aree Marine Protette (AMP), che hanno particolare importanza per la tutela della biodiversità degli ambienti marini e costieri. Ad oggi, sono state istituite 27 AMP e 2 Parchi Sommersi. E’ particolarmente importante anche il Santuario per i mammiferi marini “Pelagos” che tutela questi grandi animali particolarmente minacciati.
A completamento del quadro delle aree naturali soggette a vario titolo a forme di tutela, si deve infine ricordare che, grazie all’adesione dell’Italia alla Convenzione di Ramsar (Iran) del 1971 sulle zone umide di importanza internazionale, sono tutelati 64 siti di grande importanza ecologica, estesi su una superficie totale pari a 77.210 ettari.
La biodiversità e gli ecosistemi forniscono beni e servizi essenziali per il benessere umano - compreso cibo, legno e fibre, aria e acqua pulite. La biodiversità è una risorsa fondamentale nelle economie globali e locali e rappresenta la base di importanti attività economiche e di posti di lavoro in settori diversi, come l'agricoltura e la silvicoltura, la pesca, , il turismo e l’industria dei prodotti farmaceutici, della cellulosa e della carta, dei cosmetici, dell biotecnologia. La biodiversità ha un ruolo importante nel mitigare i cambiamenti climatici, contribuendo al sequestro del carbonio. La biodiversità è alla base anche della resilienza degli ecosistemi e svolge un ruolo fondamentale nel quadro delle strategie di riduzione del rischio legato ai disastri di varia natura.
Anche gli edifici e le infrastrutture sono in qualche modo condizionati positivamente dalla biodiversità. Le soluzioni basate sulla presenza o sul restauro degli ecosistemi possono essere efficacemente utilizzate per l’approvvigionamento idrico per la mitigazione e l’adattamento ai cambiamenti climatici. Le sree verdi urbane contribuiscono a ridurre l'incidenza della violenza, a migliorare il benessere la salute umana e rafforzare le comunità.
Eppure, di fronte a questo scenario, la biodiversità si sta riducendo a ritmi senza precedenti, in gran parte a cause delle attività umane. La buona notizia è che i governi hanno già assunto una serie di impegni per proteggere la biodiversità. Uno dei risultati principali è stata l'adozione, in occasione di una conferenza delle Nazioni Unite sulla diversità biologica, nel 2010, del Piano strategico per la biodiversità 2011-2020 e dei cosiddetti obiettivi di Aichi sulla biodiversità (Aichi targets). Ma al fine di garantire che gli obiettivi del Piano Strategico e gli Aichi targets siano raggiunti, la biodiversità deve essere efficacemente affrontata all’interno delle obiettivi post-2015 per lo sviluppo sostenibile definite dalle Nazioni Unite
La necessità di affrontare la biodiversità come elemento chiave dello sviluppo sostenibile (e della l'eliminazione della povertà) nel periodo post-2015 è già stato ampiamente riconosciuto in una varietà di ambiti, inclusa l'Assemblea generale dell'ONU, l’High-Level Panel of Eminent Persons on the Post-2015 Development Agenda e il Sustainable Development Solutions Network.
Coerentemente con questo scenario, le Nazioni Unite hanno dedicato il tema di quest'anno della Giornata Internazionale per la Diversità Biologica ai rapporti tra la biodiversità e lo sviluppo sostenibile, al fine di riflettere l'importanza degli sforzi compiuti a tutti i livelli per la definizione di una serie di obiettivi per lo sviluppo sostenibile e l'importanza della biodiversità per il raggiungimento dello stesso sviluppo sostenibile. La scelta del tema sottolinea anche l'adozione—in occasione della riunione della Conferenza delle Parti della Convenzione sulla diversità biologica (CBD), tenutasi nel 2014 in Corea—della Dichiarazione di Gangwon da parte dei ministri. La Dichiarazione di Gangwon, sottoscritta anche dal ministro italiano per l’ambiente, accoglie con favore l'importanza attribuita alla biodiversità nel processo internazionale verso lo sviluppo sostenibile e invita le nazioni a procedere verso una ulteriore integrazione della biodiversità nell’agenda per lo sviluppo nel post-2015.