Evidente miglioramento della qualità dell'aria in Europa negli ultimi dieci anni: meno decessi legati all'inquinamento
Grazie alla migliore qualità dell'aria, circa 60.000 persone in meno sono morte prematuramente a causa dell'inquinamento da particolato fine nel 2018, rispetto al 2009. Tuttavia gli ultimi dati ufficiali dell'Agenzia europea dell'ambiente (EEA) mostrano che negli ultimi dieci anni in Europa, nonostante il miglioramento della qualità dell'aria abbia portato una significativa riduzione delle morti premature, si registrano circa 400.000 decessi in tutto il continente.
“I dati dell'EEA dimostrano che investire in un miglioramento della qualità dell'aria accresce la salute e la produttività europea. Politiche e azioni coerenti con la sfida europea “inquinamento zero”, allungano la vita media e ne migliorano la qualità, generando società più resilienti” afferma Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell'EEA.
Il Rapporto sulla qualità dell'aria in Europa - 2020 dell'EEA si basa sugli ultimi dati ufficiali sulla qualità dell'aria provenienti da oltre 4.000 stazioni di monitoraggio in tutta Europa nel 2018. In tale anno sei Stati membri (Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Italia, Polonia e Romania) hanno superato il valore limite dell'Unione europea per il particolato fine (PM2,5) e solo quattro paesi (Estonia, Finlandia, Islanda e Irlanda) hanno concentrazioni di particolato fine inferiori ai valori guida più stringenti dell'Organizzazione mondiale della sanità (OMS). Il rapporto evidenzia il divario presente tra i limiti legali di qualità dell'aria dell'UE e le linee guida dell'OMS, questione che la Commissione europea sta affrontando con una proposta di revisione degli standard dell'UE nell'ambito del Piano d'azione sull'inquinamento zero.
La conferma arriva da Virginijus Sinkevičius, commissario europeo per l'ambiente, gli oceani e la pesca: “……il numero di morti premature in Europa a causa dell'inquinamento atmosferico è ancora troppo alto. Con il Green Deal europeo ci siamo posti l’obiettivo di ridurre a zero tutti i tipi di inquinamento. Se vogliamo avere successo e proteggere pienamente la salute delle persone e l'ambiente, dobbiamo ridurre ulteriormente l'inquinamento atmosferico e allineare i nostri standard di qualità dell'aria più strettamente alle raccomandazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità. Lo esamineremo nel nostro prossimo piano d'azione ".
Il rapporto dell'EEA contiene anche una panoramica del legame tra la pandemia COVID-19 e la qualità dell'aria. I dati EEA provvisori per il 2020 e le risultati dei modelli di supporto da parte del Copernicus Atmospheric Monitoring Service (CAMS), conferma una riduzione fino al 60% di alcuni inquinanti atmosferici in molti paesi europei in cui sono state attuate misure di blocco nella primavera del 2020. Il rapporto rileva inoltre che l'esposizione a lungo termine agli inquinanti atmosferici causa malattie cardiovascolari e respiratorie, fattori di rischio di morte nei pazienti COVID-19. Tuttavia, il nesso di causalità tra inquinamento atmosferico e gravità delle infezioni da COVID-19 non è ancora chiaro e ulteriori ricerche epidemiologiche sono necessarie.