"Il mare che non ti aspetti", "Che succede laggiù?"
Il monitoraggio della foca monaca, una specie da proteggere
E' partita il 19 luglio la campagna di divulgazione dell'ISPRA per raccontare le specifiche e molteplici attività sviluppate dai propri ricercatori, anche in team con altri settori di intervento, in ottemperanza ai programmi condivisi in ambito europeo, sia attraverso l’osservazione e il monitoraggio degli ambienti marini, sia in ambito della ricerca in laboratorio.
L'undicesima uscita è dedicata al monitoraggio della foca monaca.
La foca monaca è uno dei simboli del Mediterraneo che alimenta da anni curiosità e persino leggende. Fino al momento della sua scomparsa negli anni Settanta, era una specie molto presente, ma odiata dai pescatori perché distruggeva le reti. Talmente invisa da essere usata come simbolo negativo e spauracchio con i bambini. Oggi la situazione è cambiata radicalmente, la foca monaca non è più “una strega dei mari”, essendo uno dei pinnipedi più minacciati al mondo, la storia e la cultura l’hanno ampiamente riabilitata, annoverandola tra le specie da difendere. Ricomparsa improvvisamente alcuni anni fa, dal 2011 ISPRA e l’Area Marina Protetta delle Isole Egadi hanno iniziato a monitorarne la presenza.