"Il mare che non ti aspetti", "Che succede laggiù?"
L’impatto della pesca sulle popolazioni di squali nel Mediterraneo
E' partita il 19 luglio la campagna di divulgazione dell'ISPRA per raccontare le specifiche e molteplici attività sviluppate dai propri ricercatori, anche in team con altri settori di intervento, in ottemperanza ai programmi condivisi in ambito europeo, sia attraverso l’osservazione e il monitoraggio degli ambienti marini, sia in ambito della ricerca in laboratorio.
La quattordicesima uscita è dedicata all’impatto della pesca sulle popolazioni di squali nel Mediterraneo.
A volte le buone notizie hanno la forma di una pinna che esce dall'acqua. Quelle cattive, invece, di ami e reti che portano a catture accidentali. Negli ultimi mesi, una serie di avvistamenti di squali nelle acque italiane, tra cui il grande bianco, hanno fatto spalancare la bocca dalla stupore, meravigliare per le dimensioni degli esemplari ripresi, oppure arrabbiare nel caso di animali uccisi involontariamente dalle reti dei pescatori.
Nell’ambito delle attività di ricerca inerenti alla Strategia Marina, ISPRA monitora e caratterizza gli impatti della pesca sulle popolazioni di squali nel Mediterraneo e provvede alla costituzione di una banca dati necessaria alla valutazione di una taglia minima di sbarco per le specie di squali commerciali.