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Nota ISPRA su clima e attività venatoria

Le condizioni climatiche estreme che hanno caratterizzato la stagione estiva possono determinare un notevole stress per le popolazioni di fauna selvatica del Paese. Considerata l'imminente apertura della stagione venatoria, ISPRA ha inviato lo scorso 27 agosto una nota a tutte le Regioni italiane, e per conoscenza ai Ministeri competenti, che descrive i provvedimenti di regolamentazione dell'attività venatoria che andrebbero assunti dalle Amministrazioni Regionali per ridurre il rischio di gravi danni alle popolazioni selvatiche che attraversano condizioni di particolare vulnerabilità a causa del perdurante periodo di siccità.

Dallo scorso mese di giugno l’alta pressione africana, che di norma interessa latitudini più meridionali, ha dominato in modo pressoché costante lo scenario meteorologico italiano, determinando una situazione climatica decisamente fuori dalla norma. La stagione estiva attualmente in corso è stata caratterizzata dal perdurare di temperature massime assai elevate ed al tempo stesso si è registrata una forte siccità che ha provocato un impoverimento graduale delle risorse idriche superficiali; tale circostanza ha favorito l’innalzamento delle temperature per la ridotta mitigazione indotta dall’evapotraspirazione e ha contribuito a determinare una situazione accentuata di stress in molti ecosistemi. A ciò si aggiunge il fatto che in vasti territori si è verificata una totale e prolungata mancanza di rugiada notturna che rappresenta normalmente un’importante fonte idrica per la fauna.

La situazione che si è venuta a creare rischia di avere, nel breve e nel medio periodo, effetti negativi sulla dinamica di popolazione di molte specie, per una serie concomitante di ragioni che vengono sinteticamente illustrate nella nota allegata in calce.

Nota ISPRA