Breccia quintilina
Collezione | De Santis |
---|---|
Type | Breccia quintilina |
Denominazione | Breccia di Tivoli; Breccia della Villa Adriana |
Classificazione petrologica | breccia |
Provenienza | Non precisato |
Forma e dimensioni | parallelepipedo 13,5 x 9,3 x 2,5 cm |
Numero inventario | 1236.D |
Pietra ornamentale caratterizzata da una relativa variabilità nell'aspetto dei costituenti. Il fondo è formato da zone aventi colore biancastro, grigiastro o violaceo. Esso contiene macchie (clasti) il cui colore varia dal giallo al bruno fino al nero: spesso queste tonalità coesistono nella stessa macchia. Si riscontra una variabilità anche nella forma delle macchie, da angolosa ad arrotondata, e nelle loro dimensioni, da millimetriche a decimetriche.
Le diverse denominazioni del litotipo si riferiscono al principale sito di rinvenimento: la villa di Quintilio Varo, a Tivoli. La denominazione che si riferisce alla Villa Adriana è dunque impropria.
La Breccia quintilina è una roccia sedimentaria clastica. I clasti, mal classati (eterometrici), sono costituiti da rocce metamorfiche basiche (serpentiniti). Il cemento è prevalentemente carbonatico.
La Breccia quintilina è un litotipo assai raro. Dunque, gli unici utilizzi conosciuti di questo litotipo consistono in rivestimenti (lastre parietali). Nel XVI e XVII secolo, la Breccia quintilina venne reimpiegata per tarsie.
Allo stato attuale delle conoscenze, si ritiene che la Breccia quintilina provenga dall'Appennino ligure-toscano. Tuttavia, il sito di estrazione non è ancora stato identificato.