Fior di pesco
Collezione | Pescetto |
---|---|
Type | Fior di pesco |
Denominazione | Marmor chalcidicum; Marmor molossium |
Classificazione petrologica | marmo |
Provenienza | Grecia » Grecia centrale » Eretria |
Forma e dimensioni | parallelepipedo 20 x 10 x 5 cm |
Numero inventario | 319.D |
Pietra ornamentale dall'aspetto variegato e dal colore rosso-violaceo, dovuti a brecciatura più o meno marcata. Il fondo è costituito da macchie (clasti) bianche, bianco-grigiastre, rosa, rosse, violette, di forma irregolare e spesso schiacciata, aventi dimensioni centimetriche. Esse sono separate da venature bianche o viola, di larghezza millimetrica o centimetrica, ad andamento sinuoso e disposizione spesso intrecciata.
La denominazione di Fior di pesco o Fior di persico, dovuta ai marmorari romani, deriva dal colore rosato e dall'aspetto variegato che predominano in questa pietra ornamentale. Denominazioni riferite alla provenienza sono: Marmor chalcidicum o Marmo di Calcide (dalla regione omonima); Marmor molossium (dal nome della tribù dei Molossi, abitanti dell'Epiro, nell'errata convinzione che il litotipo provenisse da questa regione).
La varietà detta "Rosso di Eretria" (dalla città omonima) o "Rosso Bisanzio" (nome di uso commerciale), nella quale prevale appunto la tonalità del rosso, viene estratta ancora attualmente.
Il Fior di pesco è una breccia tettonica, successivamente sottoposta a metamorfismo di basso grado. Il litotipo originario ha quindi subito una ricristallizzazione parziale e disomogenea: ciononostante, la roccia ha acquisito una notevole compattezza. Oltre al carbonato di calcio e di magnesio, la roccia contiene anche silice e allumina. Il costituente mineralogico predominante del litotipo è la calcite. Costituenti subordinati sono: dolomite, quarzo, minerali argillosi.
Si ritiene che il Fior di pesco sia stato introdotto a Roma agli inizi del I sec. d.C. (durante l'impero di Augusto). L'uso di questa pietra ornamentale è documentato fino all'epoca bizantina. Il litotipo si diffuse prevalentemente nel Mediterraneo centrale ed orientale. Nel XVII e XVIII secolo, il Fior di pesco fu oggetto di esteso riutilizzo (principalmente per colonne e lastre di rivestimento): per questo motivo, sono rimasti pochi esempi di utilizzo relativi ai periodi più antichi.
Gli impieghi e reimpieghi conosciuti di questo litotipo consistono in elementi portanti (colonne), rivestimenti (lastre parietali e pavimentali) ed elementi ornamentali (vasche).
Il Fior di pesco proviene dai dintorni della città di Eretria, sita lungo la costa centro-occidentale dell'Isola dell'Eubea, appartenente alla regione amministrativa della Grecia centrale.
La coltivazione attuale ha obliterato in gran parte le tracce delle antiche attività estrattive.