Marmo pario
Collezione | Pescetto |
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Type | Marmo pario |
Denominazione | Lychnites |
Classificazione petrologica | marmo |
Provenienza | Grecia » Egeo meridionale » Marpissa |
Forma e dimensioni | parallelepipedo 20 x 10 x 5 cm |
Numero inventario | 195.D |
Pietra ornamentale caratterizzata da un uniforme colore bianco, che puಠavere effetti di trasparenza.
Il nome del litotipo deriva dalla località di provenienza. Altra denominazione è quella di Lychnites o Lygdinum (da "lychnus": "lucerna"), riferita all'utilizzo di cunicoli illuminati da lampade ad olio per cavare questa pietra. Agli scalpellini romani è dovuta la denominazione di Marmo greco duro.
Il Marmo pario deriva da metamorfismo su carbonati. Questo litotipo è un marmo cristallino a grana assai variabile, da molto fine a media, omogeneo e compatto. Esso è composto pressoché esclusivamente da cristalli bianchi di carbonato di calcio.
Utilizzato dai Greci sin dall'epoca protocicladica, il Marmo pario è divenuto il marmo bianco per eccellenza. Infatti, il Marmo pario è celebre per gli utilizzi sia nella statuaria che nell'architettura. Per quanto concerne la statuaria, basti citare la Venere di Milo (II sec. a.C.). Per quanto riguarda architettura e scultura, gli usi del litotipo documentati nell'epoca romana e in quelle successive consistono in elementi portanti (colonne) e ornamentali (stele).
Il Marmo pario proviene da diversi siti estrattivi, tra cui quello nella località di Marpissa, nell'Isola di Paros (arcipelago delle Cicladi), appartenente alla regione amministrativa dell'Egeo meridionale (Grecia).
Il campione 195.D, appartenente alla Collezione Pescetto, proviene dagli scavi del Palatino.