Cruziana cfr. saportai (Traccia fossile)
Nome scientifico | Cruziana cfr. saportai (Traccia fossile) |
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Classificazione | Cruziana |
Numero inventario | 19971 |
Collezione | generale |
Provenienza | Italia |
Cronologia | Era Paleozoica – Cambriano inferiore (circa 530 milioni di anni) |
Ambiente di vita | marino |
scala dei tempi geologici |
Esemplare costituito da un blocco di calcare nero sul quale sono ben visibili le impronte lasciate dal passaggio di un trilobite sui sedimenti del fondale marino. Fra le impronte fossili, le Cruziane sono caratteristiche tracce di spostamento di trilobite e sono rare in quanto si ritiene sia difficile la conservazione e successiva fossilizzazione. Questo reperto appartiene alla Collezione Tracce fossili.
TRILOBITI
I Trilobiti costituiscono la "Collezione Meneghini-Rasetti"; collezione, di rilevante importanza stratigrafica, formata dalle specie di Trilobiti figurate da Meneghini nella sua monografia del 1888 sulla fauna del cambriano dell'Iglesiente e da altri numerosi esemplari raccolti successivamente dal Fisico F. Rasetti e pubblicati nelle memorie dell'Accademia dei Lincei (F. Rasetti, M. Nicosia; F. Rasetti; 1970 e 1972).
La collezione è composta di circa 1450 pezzi, molti dei quali sono rappresentati da olotipi, lectotipi, paratipi e plesiotipi.
Gli esemplari sono custoditi in scatole di cartone con coperchio corredate del nome specifico e della località di provenienza scritte con inchiostro dallo stesso F.Rasetti. La raccolta comprende anche alcuni calchi appartenenti ad altre specie utilizzate per i confronti. Alcune delle specie figurate da Rasetti sono riportate nella nuova edizione del "Treatise Invertebrate Paleontology" riguardante gli artropodi.
Trilobiti
I Trilobiti sono un gruppo di artropodi marini di piccole e medie dimensioni, vissuto durante l’Era Paleozoica scomparso completamente alla fine del Permiano, circa 230 milioni di anni fa, sebbene la loro estinzione in massa si verificò alla fine del Devoniano.
I trilobiti si rinvengono nei terreni di deposizione marina di ambienti molto vari che indicano come questi animali si fossero adattati a diverse condizioni ambientali. Il corpo appiattito la posizione della bocca e degli occhi, in talune forme del tutto assenti, la struttura e la disposizione delle appendici provano comunque che la maggior parte dei trilobiti erano animali bentonici che scavavano nel sedimento, camminavano e nuotavano sul fondo marino. Significativo, a tal proposito, è stato il ritrovamento di impronte fossili (Cruziane) lasciate da questi artropodi in sedimenti fini.
I trilobiti si nutrivano di fango e microorganismi. L’accrescimento procedeva per mute che erano più frequenti nei primi stadi della crescita. Erano predati da pesci e cefalopodi che contribuirono in tal modo alla loro estinzione.
Il loro nome deriva dalle forma dell’esocheletro, da moderatamente convesso a piatto, suddiviso sia longitudinalmente che trasversalmente in tre parti. Longitudinalmente si osservano una parte centrale o Rachis e due lobi laterali detti Pleura. Trasversalmente sono costituiti da una parte anteriore o Cephalon, una mediana o Thorax e una posterione o Pygidium.
I Trilobiti sono considerati "fossili guida".