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Dolerolenus zoppii (Trilobite)

50cm
Nome scientifico Dolerolenus zoppii (Trilobite)
Classificazione Arthropoda
Numero inventario 1477
Collezione storica
Provenienza Porto di Canalgrande, Sardegna
Cronologia Era Paleozoica – Cambriano inferiore (circa 560 milioni di anni)
Ambiente di vita marino
scala dei tempi geologici

Esemplare '€œtipo'€ di trilobite costituito da due frammenti di scisti calcareo-arenacei sui quali sono visibili l'impronta e la controimpronta dello stesso esemplare. Nel capo emergono gli occhi rudimentali ed il corpo lungo e compatto alle cui estremità  anteriore e posteriore sono presenti delle robuste spine.
Rinvenuto alla fine del 19° secolo, questo esemplare fu studiato e pubblicato per la prima volta nel 1888 dal Meneghini. Insieme ad altri trilobiti paleozoici provenienti dalla Sardegna sud-occidentale appartiene alla storica Collezione Meneghini '€“ Rasetti.

TRILOBITI

I Trilobiti costituiscono la "Collezione Meneghini-Rasetti"; collezione, di rilevante importanza stratigrafica, formata dalle specie di Trilobiti figurate da Meneghini nella sua monografia del 1888 sulla fauna del cambriano dell'Iglesiente e da altri numerosi esemplari raccolti successivamente dal Fisico F. Rasetti e pubblicati nelle memorie dell'Accademia dei Lincei (F. Rasetti, M. Nicosia; F. Rasetti; 1970 e 1972).

La collezione è composta di circa 1450 pezzi, molti dei quali sono rappresentati da olotipi, lectotipi, paratipi e plesiotipi.

Gli esemplari sono custoditi in scatole di cartone con coperchio corredate del nome specifico e della località  di provenienza scritte con inchiostro dallo stesso F.Rasetti. La raccolta comprende anche alcuni calchi appartenenti ad altre specie utilizzate per i confronti. Alcune delle specie figurate da Rasetti sono riportate nella nuova edizione del "Treatise Invertebrate Paleontology" riguardante gli artropodi.

Trilobiti
I Trilobiti sono un gruppo di artropodi marini di piccole e medie dimensioni, vissuto durante l'Era Paleozoica scomparso completamente alla fine del Permiano, circa 230 milioni di anni fa, sebbene la loro estinzione in massa si verificಠalla fine del Devoniano.
I trilobiti si rinvengono nei terreni di deposizione marina di ambienti molto vari che indicano come questi animali si fossero adattati a diverse condizioni ambientali. Il corpo appiattito la posizione della bocca e degli occhi, in talune forme del tutto assenti, la struttura e la disposizione delle appendici provano comunque che la maggior parte dei trilobiti erano animali bentonici che scavavano nel sedimento, camminavano e nuotavano sul fondo marino. Significativo, a tal proposito, è stato il ritrovamento di impronte fossili (Cruziane) lasciate da questi artropodi in sedimenti fini.
I trilobiti si nutrivano di fango e microorganismi. L'accrescimento procedeva per mute che erano più frequenti nei primi stadi della crescita. Erano predati da pesci e cefalopodi che contribuirono in tal modo alla loro estinzione.
Il loro nome deriva dalle forma dell'esocheletro, da moderatamente convesso a piatto, suddiviso sia longitudinalmente che trasversalmente in tre parti. Longitudinalmente si osservano una parte centrale o Rachis e due lobi laterali detti Pleura. Trasversalmente sono costituiti da una parte anteriore o Cephalon, una mediana o Thorax e una posterione o Pygidium.
I Trilobiti sono considerati "fossili guida".

GIACIMENTO DI CANALGRANDE

Canalgrande- Iglesiente - Sito appartenente al Parco Geominerario storico e ambientale della Sardegna. Negli scisti cambriani della formazione di Punta Manna è presente una ricca fauna ad artropodi con oltre 15 specie di trilobiti del Cambriano inferiore in particolare Dolerolenus zoppii, Anadoxides armatus, Enantiapsis enantiopa. Inoltre sono presenti numerose specie di Archeociatidi.