Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale

Cerca

Sphenophyllum emarginatum (Vegetale)

50cm
Nome scientifico Sphenophyllum emarginatum (Vegetale)
Classificazione Protophyta
Numero inventario 17452
Collezione vegetali
Provenienza Zwickau in Sachsen, Germania
Cronologia Era Paleozoica – Carbonifero (da circa 359 a 299 milioni di anni)
Ambiente di vita continentale
scala dei tempi geologici

Reperto costituito dall'impronta in calcari neri paleozoici di una pianta fossile appartenente all'ordine delle Licopodiali. Le licopodiali, (Sphenophyllum, Lepidodendron, Sigillaria, Woodwardite) raggiunsero i 40 metri di altezza, un metro e mezzo di diametro, costituendo foreste lussureggianti in ambienti palustri e lacustri.
L'esemplare appartiene alla collezione Vegetali (Località  straniere) costituita da esemplari di vegetali, attualmente estinti, che vissero nel Paleozoico prevalentemente nell'area oggi corrispondente alla Germania. Queste specie vegetali appartengono prevalentemente a due Tipi: le Pteridofite e le Spermatofite.

Le Pteridofite erano piante prive di fiori e di semi che si riproducono per spore; esse per prime conquistarono l’ambiente subaereo e costituirono per buona parte del Paleozoico la base della vegetazione terrestre, con le licopodiali e le equisetali e filicali (felci) che costituivano estese foreste con esemplari di enormi dimensioni. Queste piante si estinsero quasi completamente all’inizio del Mesozoico.
Le Spermatofite erano piante più evolute, dotate di fiori e semi, che si diffusero a partire dal Devoniano principalmente con il gruppo delle pteridosperme (Annullaria), simili alle felci. Esse conquistarono le zone meno umide, più elevate, costituendo nel periodo Carbonifero, insieme alle pterofite, foreste talmente estese da determinare la formazione di vastissimi giacimenti di carboni fossili.
Alla fine del Paleozoico, parallelamente ai cambiamenti climatici, anche i vegetali subirono delle differenziazioni con l’avvento di nuovi gruppi fra i quali apparvero le prime conifere con il genere Walchia.

Le foreste del Carbonifero

Il Carbonifero, un periodo che si estende tra 359 e 299 milioni di anni fa circa, è caratterizzato, per quanto riguarda le piante vascolari, da una straordinaria diversificazione all'interno di gruppi che avevano già conquistato le terre emerse durante il Siluriano e, in maggior parte, nel Devoniano. Durante il Carbonifero Superiore i supercontinenti Gondwana e Laurussia, che si erano formati nei periodi precedenti, continuavano ad avvicinarsi e alla fine del Paleozoico formarono la Pangea (Fig. 1). Europa e America Settentrionale erano attraversati dall'equatore e, a causa di fluttuazioni del livello del mare, si vennero a formare molte zone paludose lungo le coste. Proprio in queste aree si trovavano estese foreste che formarono vasti depositi di carbon fossile.



Fig. 1 - Ricostruzione paleogeografica della Terra durante il Carbonifero Superiore
Tratto da http://www.palaeos.com/Paleozoic/Carboniferous/Carboniferous.htm



Le piante che dominavano in questo periodo erano le Crittogame vascolari, in particolare Lycophyta, Sphenophyta e Pteridophyta (felci); inoltre, cominciarono a diffondersi le Gimnosperme primitive e le Pteridospermophyta (felci con seme). La peculiarità delle foreste carbonifere è dovuta al fatto che le specie arboree appartenevano a divisioni che oggi sono rappresentate soprattutto da specie erbacee che non sono dominanti nella formazione degli attuali ecosistemi forestali. Molto abbondanti sono le testimonianze fossili del Carbonifero Superiore poiché gli ambienti paludosi dove si formavano estese foreste, erano periodicamente sommersi dall'acqua e si venivano a costituire condizioni di sedimentazione in ambiente anossico fondamentali per i processi di fossilizzazione. Nella Fig. 2 è rappresentata una ricostruzione dell'ambiente di vita e sviluppo delle specie vegetali nel Carbonifero.



Fig. 2 - Ricostruzione di una tipica foresta del Carbonifero
Stampa tratta da "Naturgeschichte des Mineralreichs für Schule und Haus, Zweiter Teil: Geologie u. Paläontologie", di G. A. Kenngott e F. Rolle, pubblicato da "J.F.Schreiber", in Esslingen/Stuttgart, Germany, 1888

Il giacimento di Zwickau: geografia e cenni geologici

La città di Zwickau si trova nella parte centro-orientale della Germania, nel Land della Sassonia, a sud di Dresda e Lipsia e a sud-ovest di Chemnitz. Dal 1949 Zwickau ha fatto parte della Repubblica Democratica Tedesca e, in seguto alla riunificazione della Germania avvenuta nel 1990, la città è diventata un distretto urbano della Repubblica Federale Tedesca.
L'area di Zwickau è localizzata in una valle ai piedi del versante settentrionale dei Monti Metalliferi (Erzgebirge) sulla riva sinistra del fiume Zwickauer Mulde (Fig. 1). Fin dal Medioevo si hanno testimonianze dell'attività di estrazione di carbone nei dintorni di Zwickau e le miniere sono state molto attive dall' Ottocento fino agli anni '70, quando furono chiuse le ultime. L'abbondanza di carbon fossile in questa zona è dovuta alle caratteristiche geologiche e, in particolare, alla presenza di un bacino di deposizione riferibile al Carbonifero, dove si sono accumulati abbondanti resti vegetali che attraverso processi di carbonificazione si sono trasformati in combustibile fossile. I fossili oggetto di questo studio sono stati rinvenuti negli strati carboniferi del bacino di Zwickau-Oelsnitz.



Fig. 13- Zwickauer Mulde. Foto tratta da www.wikipedia.org