Le Collezioni Geologiche e Storiche dell’ISPRA partecipano alla mostra "Terremoti vulcani e nuvole: dalla vulnerabilità dimenticata alla cultura della sicurezza"
L'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e il Consiglio per la Ricerca in agricoltura e l'analisi dell'Economia Agraria (CREA), in collaborazione con altri enti di ricerca quali l’ISPRA, l'ASl, il CNR, I'INFN e la Stazione Zoologica "Anton Dohrn" hanno organizzato l’evento “Terremoti vulcani e nuvole: dalla vulnerabilità dimenticata alla cultura della sicurezza" che si è svolto a Ischia dal 21 luglio al 29 settembre 2018
L'evento è partito dalla memoria degli eventi naturali estremi che storicamente hanno interessato l'isola e dalla prestigiosa tradizione storica degli osservatori geodinamici e meteorologici di Casamicciola e Ischia. Una lettura del passato quindi, per immaginare scenari di eventi futuri e mitigarne gli effetti disastrosi.
L'iniziativa si è sviluppata su tre fronti: mostra, attività di divulgazione, convegno sui rischi da eventi naturali estremi. Sono state realizzate anche conferenze e visite guidate in luoghi diversi dell'Isola per gruppi e scolaresche, anche nell'ambito delle iniziative che si tengono ogni anno nel periodo estivo nei centri di informazione INGV di Vulcano e Stromboli.
In considerazione della sua prestigiosa tradizione scientifica l'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale ha collaborato all'evento con il prestito del plastico storico “Rilievo geologico del Monte Etna”, esposto nel percorso ostensivo realizzato. Il “Rilievo geologico del Monte Etna”, insieme ad altri 16 piani-rilievo storici, fa parte delle prestigiose Collezioni Geologiche e Storiche dell’Istituto. L’opera, recentemente restaurata, è un modello geologico tridimensionale costituito da una lega metallica dipinta, realizzato nel 1877 da F. Pistoia dell’Istituto Topografico Militare, per partecipare alla esposizione Universale di Parigi del 1878. La sua esposizione, a 140 anni dalla sua realizzazione, è stata un’occasione per porre in evidenza l’importanza del patrimonio Museale dell’ISPRA, attualmente inaccessibile al pubblico.
