Repertorio dei Musei Italiani di Scienze della Terra
L'idea di un Repertorio dei Musei di Scienze della Terra, consultabile on line, nasce dall'’esigenza di creare uno strumento di conoscenza della realtà italiana in questo ambito e porlo a servizio di un'utenza diversificata, da quella specialistica a quella didattica e generica.
Nel Repertorio sono stati inseriti i musei che conservano collezioni e reperti litologici, mineralogici e paleontologici e che trattano tematiche afferenti alle Scienze della Terra, intese come l’insieme delle discipline che studiano la struttura interna, la morfologia superficiale e l’evoluzione del pianeta Terra. Vi compaiono anche quei musei che espongono collezioni e reperti riferibili alle Scienze della Terra, sebbene la loro denominazione non lo espliciti chiaramente. Sono stati considerati sia i musei tradizionali (musei al chiuso, ex situ), sia quelli all’aperto, in situ (includendo in questa dicitura i musei del territorio, gli ecomusei ed i musei diffusi).
Tra i musei "in situ" sono state inserite le aree paleontologiche che preservano associazioni faunistiche ricche di individui o di tracce ed orme degli stessi, di rilevanza per l'evoluzione della vita sulla terra, la ricostruzione degli ambienti naturali del passato e per l'attribuzione cronologica degli strati geologici.
Musei “in situ” possono considerarsi anche le cavità ipogee: le grotte, infatti, in quanto reticolo casuale di vuoti presenti nelle viscere della terra, costituiscono uno “scrigno” di informazioni geologiche, idrologiche, paleontologiche ed antropologiche senza eguali. In Italia esistono oltre 30.000 cavità naturali, ma nel contesto del Repertorio sono state inserite, in quanto più facilmente fruibili, esclusivamente le “grotte turistiche”.
Il Repertorio comprende inoltre i musei legati alle cave ed alle miniere: sono stati distinti, con apposita simbologia, i musei realizzati attraverso il recupero e la valorizzazione di aree minerarie e quelli che interessano le aree dove si è svolta attività di cava.
In relazione a quest’ultime tipologie di museo, sono stati considerati “musei all’aperto”, quelli derivanti da un azione in situ di recupero dei territori e delle strutture (a cielo aperto o in sotterraneo) dove si svolgeva l’estrazione, la lavorazione, il trasporto, mentre è stata data l’attribuzione di “museo al chiuso” ai luoghi che ospitano ex situ collezioni lito-mineralogiche, macchine, ricostruzioni degli ambienti di lavoro o documentazioni fotografiche legati specificatamente ad una determinata cava o miniera locale.
Sono in lavorazione e verranno inserite, nel prossimo futuro, altre tipologie di Musei.