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La lupa catturata il 23 settembre è la responsabile delle aggressioni di luglio e agosto

Lo confermano le analisi genetiche dell'ISPRA  Le analisi genetiche forensi di ISPRA fanno luce sul caso della lupa di Vasto: condotte in meno di tre giorni lavorativi dall’equipe del laboratorio di biologia molecolare di ISPRA ad Ozzano dell’Emilia, confermano che la lupa catturata dagli esperti veterinari del Parco Nazionale della Majella la mattina di sabato 23 settembre nei pressi della Contrada Marinelle di San Salvo Marina (CH), è la responsabile delle aggressioni avvenute sul litorale abruzzese nei mesi di luglio ed agosto.

Anche i fiumi vittime dei rifiuti dispersi

Nei 12 fiumi analizzati, 85% plastiche, di cui 35% monouso e 5% carta I risultati dell’attività di monitoraggio dell’ISPRA  Su 12 fiumi italiani, il 35% circa degli oggetti dispersi nei fiumi sono di plastica monouso. E’ quanto emerge dai risultati di un’attività di monitoraggio - durata 12 mesi e svolta in collaborazione con la Fondazione Sviluppo Sostenibile e Nauta srl -  dei macro rifiuti galleggianti di grandezza maggiore di 2,5 cm su 12 fiumi in Italia: Adige, Agri, Magra, Misa, Neto, Ombrone, Pescara, Po, Reno, Sarno, Simeto e Tevere. I risultati preliminari, presentati oggi presso l’ISPRA, evidenziano che i fattori che più influenzano la presenza dei rifiuti dispersi negli ambienti fluviali derivano da insediamenti urbani.

Coralli da record, sotto osservazione rifiuti marini e specie aliene

La fotografia dei mari italiani nel monitoraggio di SNPA per la Strategia marina  Censite formazioni coralligene in 8 regioni italiane e 160 siti oggetto di studio: Eunicella, Pentapora e Paramuricea i nomi scientifici (generi) delle principali specie target osservate nei fondali. In 9 regioni sono presenti anche “letti a rodoliti”: si tratta di piccole alghe calcaree simili nella forma ai popcorn, rinvenute in 37 aree di monitoraggio.

Significativo aumento dei rifiuti speciali dopo la pandemia: +12,2%

Diffusi i nuovi dati del Rapporto ISPRA Dopo il fermo delle attività economiche dovuto alla crisi pandemica, nel 2021 si registra una crescita significativa nella produzione dei rifiuti speciali, che raggiunge 165 milioni di tonnellate. L’aumento del 12,2% corrisponde a circa 18 milioni di tonnellate. La ripresa nei settori industriale, artigianale e dei servizi segna un aumento dei rifiuti generati dalle attività produttive.

Nel 2022 bruciato il 40% di ecosistemi boschivi in meno dell’anno precedente. Valore ancora superiore alla media degli ultimi 10 anni

Sicilia resta la Regione con più ecosistemi a fuoco Nel 2022 il nostro territorio è stato interessato da incendi di medie e grandi estensioni (superiori all’ettaro) per più di 68500 ettari (ha), superficie pari quasi all’estensione del Parco Nazionale Gran Paradiso. Anche se questa superficie rappresenta meno della metà di quanto bruciato l’anno precedente (40%), il dato è comunque superiore al valore medio delle aree bruciate annualmente in Italia negli ultimi 10 anni, tra il 2012 e il 2021 (55000 ha).