Percezione e comunicazione del rischio
Gli studi sul tema della percezione sociale del rischio hanno origine per l’incremento sul territorio dei rischi ambientali e degli effetti sulla salute umana e sull’ambiente. Il problema dell’accettazione o del rifiuto del rischio è causa frequente di preoccupazioni, angosce e conflitti tra la popolazione.
Le ricerche svolte sul tema, hanno esteso l’analisi del rischio alle scienze sociali secondo un modello d’integrazione multi e interdisciplinare, applicabile a qualsiasi tematica ambientale.
Le indagini effettuate hanno dimostrato che la gente valuta la rischiosità non sul computo del possibile numero di morti quanto sulle proprietà percepite della fonte di rischio o della situazione in cui si colloca, tra le quali, ad esempio: la temibilità, il controllo personale, la familiarità, le conseguenze irreversibili, le cause antropiche, l’accessibilità delle informazioni, ecc.
La rischiosità percepita risulta socialmente determinata da almeno 4 fattori:
- caratteristiche qualitative del pericolo;
- culture di appartenenza dei soggetti interessati;
- credibilità di chi garantisce la potenziale fonte di pericolo;
- coinvolgimento e partecipazione alle relative decisioni.
I fattori 3 e 4 aprono la strada alla comunicazione del rischio e al tema connesso della partecipazione pubblica. Comunicare il rischio non è solo trasmissione di “informazione”, bensì scambio, condivisione di informazioni, di opinioni, di timori, in una “leale” interazione. Nel percorso di comunicazione del rischio, in ambiente e salute, l’informazione, la comunicazione, la partecipazione si posizionano su una scala che va dalla passività all’attività. La comunicazione del rischio è uno strumento di gestione del rischio per tutelare l’ambiente e salvare vite umane.