Classificazione dei sinkholes
La prima classificazione generale delle varie tipologie di sprofondamenti (sinkhole) vede la suddivisione in due grandi categorie sinkholes naturali che si originano per una cavità nel sottosuolo di origine naturale e sinkhole antropogenici originati da una cavità realizzata dalle attività umane.
Ulteriore suddivisione può essere svolta in relazione ai processi genetici, ovvero l’attività umana, le acque di infiltrazione, o i fluidi di risalita:
- Sinkhole antropogenici
- Sinkhole carsici
- Sinkhole di evorsione
- Sinkhole di suffosione superficiale
- Sinkhole di piping profondo
Sinkhole antropogenici: semplice collasso di volte originate dall’attività umana (cave, miniere, catacombe, scavi di varia origine etc.), con formazione di cavità con morfologia varia, non necessariamente sub-circolare.
Sinkhole di origine carsica: questi fenomeni corrispondono alle doline che si origina per fenomeni solamente carsici relativi alla dissoluxione della roccia. Ulteriore suddivisione di questi fenomeni è stata realizzata in base al meccanismo che provoca la cavità in superficie. I meccanismi a cui sono riconducibili i fenomeni sono i seguenti:
- la sola dissoluzione o solution
- la lenta subsidenza o subsidence
- il crollo o collapse
Sinkhole di evorsione: sono relative a processi erosivi provocati da turbolenze ad asse verticale che si verificano generalmente in grandi piane alluvionali (Pianura Padana) in seguito a rotte arginali, o in ambienti lagunari e deltizi in relazione ad ingressioni marine. Le forme risultanti da tali processi sono laghetti sub-circolari in aree di pianura (gorghi o laghetti di rotta), con diametri variabili da 100 a 30 m e profondità fino a un massimo di 13-15 m. Tali laghetti risultano collocati ove si può ritenere che si sia prodotta la confluenza di notevoli quantità d’acqua; risultano ubicati ai piedi di un argine fluviale in corrispondenza di una rotta, o in un territorio depresso nel luogo di convogliamento di acque tracimate, oppure in punti in cui queste hanno dovuto attraversare strutture lineare come argini, dossi, cordoni litoranei. Queste cavità si formano su terreni in cui è presente una grande percentuale di sabbia. In tali condizioni possono giocare ruolo determinante processi di suffosione superficiale e il sifonamento; infatti in condizioni di elevata pressione idrostatica , in tali ambienti, è frequente la formazione di “fontanazzi”, che non vanno confusi con i gorghi, ma possono costituirne il punto di innesco. Per tali motivi i gorghi presentano analogie con i sinkhole pounds, ma il processo genetico notevolmente differnte procede nel caso dell’evorsione dall’alto anche se aiutato da processi erosivi superficiali dal basso.
Sinkhole di suffosione superficiale:
Si tratta di cavità di forma circolare che si realizzano in terreni sciolti (generalmente in coperture eluviali e colluviali) per fenomeni di erosione dal basso con formazione di condotti verticali e per lo più sub-orizzontali che interessano soltanto i primi metri della copertura.
Sinkhole per piping profondo: caratteristica distintiva è un meccanismo profondo di erosione dal basso che investe spessori notevoli di copertura. Questa tipologia è rappresentata da cavità colmate d’acqua, attraverso il processo di annegamento, che si aprono su coperture a granulometrie variabili ma prevalentemente fini (argille siltose o limi con spessori superiori ai cento metri) impermeabili o semipermeabili, in cui è improbabile una filtrazione verso il basso. Ciò che distingue questi sinkhole, è il fatto che l’acqua di riempimento, mineralizzata e con risalita di gas, presenta una prevalenza tale da renderla a volte artesiana al piano campagna o al di sopra di esso generando quindi delle sorgenti.
La coesistenza di acque mineralizzate e di emissioni gassose, sostanzialmente riconducibili a CO2, H2S, assente o limitata in tutti gli altri fenomeni censiti nelle diverse aree, induce ad invocare un modello genetico ed evolutivo che si discosta da quelli comunemente accettati.
Si può ipotizzare un ruolo attivo e di primo piano svolto dal “fattore A/G” (Artesianismo/Gas), sia nella genesi che nello sviluppo di questo tipo di fenomeni. In particolare si pensa che, al momento della formazione di questi fenomeni, la risalita di acque miscelate a gas di origine profonda possa aver meccanicamente contribuito in maniera determinante all’attivazione degli sprofondamenti.