Nero antico
Collezione | Pescetto |
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Type | Nero antico |
Denominazione | Marmo taenarium |
Classificazione petrologica | calcare micritico |
Provenienza | Grecia » Peloponneso » Capo Tenaro |
Forma e dimensioni | parallelepipedo 20 x 10 x 5 cm |
Numero inventario | 356.D |
La denominazione di Nero antico è riferita, in realtà , non ad un solo litotipo, bensì a diverse pietre ornamentali estratte da siti differenti, tutte caratterizzate dal possedere un fondo di colore nero. Pur essendo generalmente uniforme, il fondo puಠcontenere venature bianco-giallastre larghe pochi millimetri ad andamento irregolare, o più raramente macchie grigiastre tondeggianti millimetriche (bioclasti).
La denominazione di Marmor taenarium si riferisce alla località di provenienza di questa roccia (il Capo Tenaro). Si consideri che il nome di Marmor taenarium era utilizzato, più frequentemente, per indicare un'altra importante pietra ornamentale proveniente dal Capo Tenaro: il Rosso antico [vedi campione 240.D]. Inoltre, nella stessa area veniva estratto il Bigio morato [vedi campione 348.D].
Il Nero antico è un calcare originatosi per compattazione (litificazione) di un fango carbonatico. La grana della roccia è molto fine (micrite). Il colore del litotipo è dovuto alla presenza di fini inclusioni carboniose.
Non vi sono ancora notizie di dettaglio circa la cronologia degli impieghi e l'estensione della diffusione di questa pietra ornamentale presso i Romani. Nel XVII e XVIII secolo, il Nero antico fu oggetto di riutilizzo per lapidi sepolcrali.
Gli impieghi e reimpieghi conosciuti di questo litotipo consistono in elementi portanti (colonne, trapezofori), rivestimenti (scutulae pavimentali) e piccola statuaria.
I vari litotipi raggruppati sotto la denominazione di Nero antico provengono da più siti estrattivi ubicati in Grecia e in Tunisia. In Grecia, la località di estrazione principale, e meglio studiata, è quella del Capo Tenaro (l'attuale Capo Matapan), nell'antica regione della Laconia, attualmente regione amministrativa del Peloponneso. Invece, in Tunisia la località più conosciuta è quella del Djebel Aziz, nel governatorato di Zaghouan, appartenenete all'antica Numidia.
Il campione 356.D, appartenente alla Collezione Pescetto, proviene dagli scavi di Pompei.