Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale

Cerca

Monitoraggio dei rifiuti plastici galleggianti

Due distinte campagne di misura sono state condotte dall’ISPRA, in collaborazione con il CNR, per valutare la capacità di rilevamento dei wave radar, basati sull’utilizzo dei comuni radar di navigazione in banda X, nel monitorare le aggregazioni di rifiuti galleggianti sulla superficie del mare, costituiti principalmente da plastica, al variare delle condizioni meteomarine. A questo scopo sono stati effettuati rilasci controllati in mare di alcuni moduli assemblati in laboratorio che simulano le aggregazioni di rifiuti plastici in mare.

La prima campagna è stata effettuata con mare calmo e quasi assenza di vento, per determinare la capacità di rilevamento del radar in uno scenario ideale, mentre la seconda campagna si è svolta con mare formato e presenza di vento. I dati acquisiti nelle due campagne di misura sono stati processati attraverso una procedura sperimentale finalizzata a identificare il segnale retro-diffuso dai bersagli costruiti in laboratorio, facendolo “emergere” dal segnale radar prodotto dalla superficie del mare che in condizioni normali renderebbe molto difficile distinguere il segnale proveniente dai moduli. L’analisi dei dati acquisiti ha dimostrato che i radar in banda X sono in grado di rilevare le piccole aggregazioni di rifiuti galleggianti sulla superficie del mare, individuando i limiti di rilevamento degli stessi, sia in base allo stato del mare, sia in base alla distanza dei moduli dall’antenna radar. È stata poi condotta un'analisi statistica, per entrambe le campagne di misura, per calcolare sia la probabilità di rilevamento dei moduli sia la probabilità di falso allarme (cioè di avere dei falsi positivi). Per consolidare i risultati dello studio è stato condotta anche un’analisi del movimento dei moduli galleggianti sulla superficie del mare. Tale analisi ha dimostrato che il radar riesce a misurare la velocità di movimento (deriva) dei rifiuti galleggianti presi in esame e che tale velocità è confrontabile con la velocità e la direzione delle correnti superficiali rilevate contemporaneamente dal radar. Tale ultimo risultato apre interessanti prospettive in merito alla possibilità di utilizzare i wave radar per il monitoraggio degli spostamenti dei rifiuti galleggianti in ambiti particolarmente sensibili come ad esempio l’imboccatura dei porti, le aree marine protette o le foci dei grandi fiumi.

Lo studio è disponibile a questo link