Analisi di Laboratorio
Analisi di laboratorio
Nella seduta del 30 maggio 1887 del Regio Comitato Geologico1, <Il prof. Scacchi ritornando all’argomento delle analisi delle rocce e minerali, raccomanda perché si faccia modo di avere presso il Museo del Comitato Geologico un laboratorio sufficiente per tutti gli studi chimico-litologici che possono occorrere. Simile raccomandazione è appoggiata da vari altri membri, ed il professor Cocchi propone se ne faccia espressa domanda al Ministero> (Bollettino Servizio Geologico • Bollettino Del R. Comitato Geologico. Serie II° - Anno VIII° 1887 Atti Ufficiali.).
La genesi dei laboratori del Regio Ufficio Geologico presso il Museo Agrario Geologico di Largo Santa Susanna, è descritta nella “Guida all'Ufficio geologico con appendice sulle collezioni di pietre decorative antiche” (http://www.isprambiente.gov.it/it/museo/pubblicazioni/guida-allufficio-geologico-con-appendice-sulle-collezioni-di-pietre-decorative-antiche), pubblicata dal Corpo Reale delle miniere – Roma nel 1904.
Ne riportiamo nel seguito uno stralcio.
<Lo stesso prof. Cossa, nella seduta del 30 maggio 1887 del Regio Comitato geologico, faceva rilevare la convenienza di un laboratorio chimico-petrografìco presso l'Ufficio e nell'anno seguente, pur dovendosi molto limitare la spesa, ne venne deliberato l'impianto, che, fu affidato al suddetto ingegnere Mattirolo al quale fu aggiunto più tardi l’ingegnere Aichino.
Il modesto Impianto fu eseguito nel 1889, essendosi però sullo scorcio del 1888 fatto acquisto, dallo stesso ingegnere Mattirolo, specialmente a Londra in occasione del IV Congresso Geologico internazionale, dei principali e più moderni apparecchi a gas, di alcuni vasi di platino ed altri strumenti. Non potendo disporre di spaziosi e meglio appropriali locali né permettendo il bilancio dell'Ufficio la costruzione di appositi ambienti sopra quelli della R. Stazione agraria Sperimentale, ai laboratori chimico-petrografico e paleontologico fu destinato l'ultimo piano dell'edificio del Museo agrario, sopraelevato sulla parte prospiciente dell'orto sperimentale della Stazione agraria stessa.
Una lunga galleria (vedi Tavola III) venne così divisa in sei ambienti con corridoio d'ingresso, dei quali tre destinali al Laboratorio chimico-petrografico e due al Gabinetto di paleontologia, del quale con l'anno 1890 era stato nominato titolare il dottor G. Di Stefano cui fu addetto più tardi l'ing. C. Crema. Una stanza intermedia venne destinata allo studio petrografico delle rocce ed assegnata ad un ingegnere che di questo specialmente si occupa. Nel corridoio d'ingresso che fiancheggia quegli ambienti, furono installati gli scaffali per gli apparecchi chimici e per i campioni esaminati e da esaminarsi nei laboratori e dai petrografi.
Dall'attiguo corridoio, di più recente costruzione, si accede a quattro stanze da studio e un piccolo gabinetto di assaggi di vario genere su minerali e rocce. In fondo ad esso trovasi una stanzetta dove sono collocati gli apparecchi per eseguire le preparazioni microscopiche e da questa si passa ad un piccolo gabinetto fotografico (vedi Tavola III, angolo Sud).
Il primo e più piccolo ambiente del Laboratorio chimico é destinato a studio del direttore del medesimo ed a sede delle bilance. Omissis. Un secondo ambiente serve di laboratorio chimico propriamente detto. In esso si trovano due banchi a reagentario, un altro banco semplice e due tavoli sussidiari, ed una cappa d'evaporazione rivestita di lastre smaltate. Omissis
Il Laboratorio chimico è dotato dei reagenti ed apparecchi strettamente indispensabili al genere di lavori per i quali venne istituito e dacché fu impiantato non ebbe più a subire modifìcazioni, nè ebbero luogo acquisti di materiali ed apparecchi di qualche importanza cui valga accennare, perchè ai bisogni dei laboratori dell'Ufficio geologico, non si può provvedere che nella misura dei fondi lasciati disponibili dagli altri servizi. Omissis.
Per le osservazioni petrografìcbe si posseggono tre microscopi di vecchio modello, due del Nachet di Parigi ed uno del Fuess di Berlino. Omissis. Per le osservazioni e le riproduzioni petrografiche poi si acquistarono negli ultimi anni: un apparecchio microfotografico del Koritska di Milano, una platino di Federrow; un comparatore di Michel Lévy ed un'apparecchio di Vallerant.
Le sezioni sottili possedute dall'Ufficio, la massima parte delle quali fu preparata nel Laboratorio petrografico, raggiungono attualmente il numero di oltre 8000 all'incirca. Come fu detto, volendolo le esigenze finanziarie, l'impianto dei lavoratori fu assai ristretto e pressoché limitato al principale loro scopo, quello cioè di servire a quelle determinazioni ed analisi che più o meno direttamente si riferiscono a lavori d'indole geologica; ma com'era a prevedersi, tanto più essendo l'Ufficio geologico un'emanazione del R. Corpo delle miniere, al Laboratorio chimico specialmente pervengono spesso richieste di esami analitici per scopi pratici, minerari od industriali, o per la risoluzione di questioni tecniche>.