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Metodologie di stima delle emissioni di gas serra

L'IPCC ha avuto il compito, dal 1991, di redigere metodologie di stima che potessero essere utilizzate dai diversi membri della convenzione per la stima delle emissioni e degli assorbimenti di gas serra da riportare negli inventari nazionali comunicati alla convenzione. Le metodologie finora approntate dall'IPCC sono:

Gli inventari nazionali devono riportare gli assorbimenti e le emissioni direttamente connesse con le attività umane e che costituiscono dei contributi realmente aggiuntivi per l'atmosfera; lo scopo degli inventari, infatti, la stima delle emissioni e degli assorbimenti di gas-serra di origine antropica, al fine di comparare i comportamenti emissivi dei diversi paesi e di definire politiche e misure che abbiano degli effetti (misurabili) in termini di riduzione delle emissioni.

Gli inventari nazionali devono riportare le emissioni e gli assorbimenti dei seguenti gas ad effetto serra diretto:

  • Diossido di carbonio (CO2);
  • Metano (CH4);
  • Protossido di azoto (N2O);
  • Perfluorocarburi (PFC);
  • Idrofluorocarburi (HFC);
  • Esafluoruro di zolfo (SF6);

Le stime devono anche includere i seguenti GHG ad effetto indiretto:

  • Monossido di carbonio (CO);
  • Ossidi di azoto (NOx);
  • Composti organici volatili non metanici (NMVOC);
  • Diossido di zolfo (SO2).

L'inventario è strutturato nei seguenti settori: Energy; Industrial processes; Solvent and other product use; Agriculture; LULUCF (Land Use, Land-Use Change and Forestry); Waste.

Le emissioni da trasporto aereo e marittimo non sono incluse nei totali nazionali, ma devono comunque essere riportate.

Ognuno di questi settori è poi ulteriormente suddiviso in differenti categorie e gli assorbimenti e le emissioni di gas serra vanno stimati al livello massimo di disaggregazione di ogni categoria. Le stime delle emissioni di GHG sono calcolate sulla base dei dati di attività  (che indicano la quantità di attività umana che ha avuto luogo in una data categoria - es. la superficie di terra coltivata, o il volume di rifiuti conferito in discarica) e dei fattori di emissione (che indicano la quantità di emissione prodotta da un'unità della data categoria). L'inventario deve inoltre fornire i livelli totali di emissione, l'evoluzione delle emissioni nel periodo riportato ed una lista delle più significative sorgenti di emissioni nel paese.

Emissioni ed assorbimenti di GHG dovranno inoltre essere riportati come aggregati, espressi in termini di CO2 equivalente, utilizzando i valori di potenziale di riscaldamento globale (Global Warming Potential GWP) in rapporto al potenziale dell'anidride carbonica (CO2); i GWP vengono utilizzati per convertire le emissioni di altri gas-serra in termini di CO2 equivalente (l'anidride carbonica equivalente, CO2-eq, per definizione è la quantità di emissioni di CO2 che causerebbe lo stesso forzante radiativo di una quantità emessa di un gas-serra ben mescolato, oppure un insieme di gas-serra ben mescolati, tutti moltiplicati per il loro rispettivo potenziale di riscaldamento globale per considerare i diversi tempi di residenza in atmosfera. L'utilizzo di uno standard per i GWP relativi a diversi gas-serra è una condizione necessaria per garantire la comparabilità degli inventari (e quindi delle emissioni) dei diversi paesi.

Gli inventari nazionali trasmessi annualmente all'UNFCCC sono oggetto di revisione annuale; il processo di revisione è articolato in 3 fasi differenti, ognuna delle quali si conclude con la pubblicazione di un report di review sul sito dell'UNFCCC:

  1. Initial check: controllo iniziale per verificare che la sottomissione dell'inventario sia completa e sia coerente con quanto previsto dai format richiesti (CRF, NIR). Lo status report ha come obiettivo principale fornire un controllo di completezza della sottomissione dell'inventario, principalmente basato sui CRF.
  2. Synthesis and assessment: suddiviso in due parti. La parte I riporta le informazioni basilari dell'inventario, come trend di emissioni, dati di attività e implied emission factors, per i diversi paesi per l'intero periodo sotto esame. La parte II invece fornisce una valutazione preliminare dell'inventario del singolo paese; tale indicazione preliminare costituirà un input per la successiva fase di review.
  3. Individual review: un team internazionale, costituito da esperti settoriali, esamina dati, metodologie e procedure utilizzate per la preparazione dell'inventario nazionale. Le revisioni possono essere condotte a livello centralizzato (in questo caso l'Expert Review Team ERT esamina più inventari) o in-country, dove un singolo inventario è esaminato dall'ERT nel paese sotto revisione. Quest'ultima fase è la più importante e dettagliata.

L'esito dei processi di revisione viene pubblicato ogni anno sul sito dell'UNFCCC.

L'istituzione di un Sistema nazionale per la realizzazione dell'Inventario Nazionale dei Gas Serra (National System) è una condizione necessaria affinché un Paese risulti eleggibile alla partecipazione ai meccanismi flessibili, secondo gli adempimenti inerenti all'attuazione del Protocollo di Kyoto, conformemente a quanto stabilito dall'articolo dall'art. 5.1 del Protocollo di Kyoto e dalla decisione 20/CP.7 dell'UNFCCC e dall'art. 4.4 della decisione 2004/280/CE del Parlamento europeo e del Consiglio. Il National System è stato istituito con il D.lgs. n. 51 del 2008, designando l'ISPRA come ente preposto alla realizzazione, gestione ed archiviazione dei dati dell'Inventario Nazionale dei gas serra, nonché alla raccolta dei dati di base ed alla realizzazione di un programma di controllo e garanzia di qualità dei dati. L'implementazione di tali procedure di controllo risulta quindi di fondamentale importanza per garantire trasparenza, consistenza, comparabilità, completezza e accuratezza dei dati riportati nell'Inventario Nazionale delle emissioni e degli assorbimenti dei gas ad effetto serra. Il Registro Nazionale dei Serbatoi di carbonio agroforestali, che è parte integrante del National system, è lo strumento per la certificazione dei flussi di gas serra derivanti da attività di afforestazione, riforestazione, deforestazione e gestione forestale, ed è stato istituito, presso il Ministro dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM), nel 2008 con un decreto ministeriale del MATTM e del Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali (GU n. 104 del 5/5/2008), successivamente integrato nel 2013 (GU n.25 del 30-1-2013).