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Urolepis microlepidota (Pesce)

50cm
Nome scientifico Urolepis microlepidota (Pesce)
Classificazione Actinopterygii
Numero inventario 1917
Collezione storica
Provenienza Perledo, Lecco, Lombardia
Cronologia Era Mesozoica – Triassico medio– Ladinico (circa 240 milioni di anni )
Ambiente di vita marino
scala dei tempi geologici

Reperto costituito da una lastra di calcare nero contenente l'impronta esterna di un esemplare di pesce Attinotterigio, ben sviluppato ed in buone condizioni di conservazione anche se il corpo
non è completamente visibile nella sua
interezza. Si tratta di un pesce fusiforme, dalla testa arrotondata, la linea
del dorso lievemente curva, le pinne ben sviluppate. La lunghezza totale è di
circa 22 cm. E' un reperto estremamente importante essendo un Olotipo, cioè l'esemplare sul quale è
stata istituita la specie.

L' esemplare fa parte della Collezione Curioni, che raccoglie anche i rettili triassici ed i pesci provenienti dai depositi di Perledo e Besano .

PESCI OSSEI PRIMITIVI - ATTINOTTERIGI

I pesci ossei, Classe Osteichthyes, Sottoclasse Actinopterygii, comparvero nel Siluriano e forme come Cheirolepis si diffusero nel Devoniano. Questo periodo geologico ( da 416 a 359 milioni di anni fa) è anche chiamato "età dei pesci" in quanto è proprio in questo periodo che, da antenati comuni, si evolsero le numerose forme di pesci che oggi conosciamo. Gli Attinotterigi che possedevano pinne raggiate sono stati tradizionalmente suddivisi in tre gruppi, i condrostei, gli olostei e i teleostei. Le fasi principali della radiazione evolutiva dei pesci ossei è costituita da :
1) Attinotterigi basali ("condrostei"), Carbonifero-Triassico.
2) Neotterigi basali ("olostei"), Triassico-Giurassico.
3) Teleostei, Giurassico-attuale.

I primi Attinotterigi
Gli attinotterigi primitivi sono caratterizzati da scaglie specializzate da elementi ossei, costituiti all'interno da osso spugnoso ricoperto da dentina, e, sulla superficie esterna, da ganoina, un materiale a strati, brillante, simile allo smalto (Si veda schema). Le scaglie degli attinotterigi hanno una forma rombica con articolazioni a perno che le uniscono una all'altra .

Esemplari completi di attinotterigi sono noti dal Devoniano, fra questi il cheirolepide Cheirolepis del Devoniano Superiore, il genere australiano Mimia che risulta essere più evoluto di Cheirolepis , i cui denti sono ricoperti da una varietà densa di dentina. La testa dei pesci ossei mostra diversi livelli di specializzazione dell'apertura delle mandibole . Alcuni potevano aprire ampiamente le mascelle in modo da afferrare grandi prede, mentre la maggior parte dei neotterigi sposta le mascelle in avanti a formare una bocca rotondeggiante.
Tra le diverse forme del Triassico i folidopleuriformi erano pesci snelli con grandi scaglie laterali di forma rettangolare; i perleidiformi ( giacimento di Perledo) comprendono soprattutto piccoli pesci: alcuni, come Perleidus con corpi snelli.

Ricostruzione di Allolepidotus bellottii ( Ruppell) ( da C. Lombardo, 2001)

Caratteri di Mimia, un attinotterigio primitivo del Devoniano Superiore: (a) sezione trasversale di una scaglia, che mostra la ganoina, un tessuto che caratterizza gli attinotterigi; (b, e) corpo e cranio in vista laterale (da: M. J. Bentos, 2000, modificato da Gardiner, 1984 b).

Il giacimento di Perledo

Il Giacimento di Perledo è situato nella valle del torrente Esino, presso Varenna, sulla sponda orientale del lago di Como. Nelle sue vicinanze si aprivano un tempo alcune cave dalle quali veniva estratta una pietra ornamentale nera a grosse vene di calcite bianca nota con il nome di " marmo nero di Varenna".
Da queste cave provengono i rettili fossili che rendono celebre il giacimento di Perledo , la cui storia ha inizio nella prima metà del 1900. Dal giacimento furono estratti anche diversi pesci.



Ricostruzione dell'ambiente triassico nell'attuale zona di Besano e Perledo