Inventario delle zone umide
La gestione non sostenibile delle risorse idriche dovuta in particolare alla crescita della domanda e all’alterazione del regime idrologico, indotta anche dai cambiamenti climatici, minaccia lo stato di conservazione degli ecosistemi acquatici associati alle zone umide, considerati a priorità di conservazione a livello globale (Doc. CBD/SBSTTA/14/3). Pertanto l’ISPRA ha ritenuto importante partecipare al progetto promosso da MedWet, finalizzato alla realizzazione di un inventario delle zone umide e alla definizione di una strategia per la loro tutela a livello Mediterraneo. Vista la necessità di integrare le conoscenze provenienti dai diversi settori amministrativi e di ricerca, nel maggio 2009 è stato istituito un Tavolo tecnico coordinato da ISPRA in collaborazione con il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e l’ARPA Toscana (membro dello “Scientifical and Technical Team” di MedWet), finalizzato alla condivisione dei dati ed alla definizione di indicazioni utili alla conservazione della biodiversità legata alle zone umide. Al Tavolo tecnico hanno aderito circa 60 enti e organizzazioni (CFS, Regioni, Provincie, Autorità di bacino, ARPA/APPA, Enti di ricerca, ONG, Enti parco, Federparchi, Agenzia Regionale Parchi Lazio), nonché esperti, ricercatori e docenti universitari.
I dati finora raccolti nell’inventario sono stati forniti da 13 Regioni e dalla Provincia Autonoma di Bolzano; inoltre nell’inventario sono in parte confluiti i dati dell’inventario realizzato nel 2003 dall’Università di Ferrara per conto del Ministero dell’Ambiente, del Catasto Nazionale delle zone umide dell’ex-INFS, della Banca dati Natura 2000, nonché i dati relativi ai corpi idrici raccolti nel WISE (Water Information System of Europe).
Alla luce dei dati emersi finora dall’attività del Tavolo tecnico e dai contributi dei diversi ricercatori e tecnici che vi hanno partecipato (contenuti nel Rapporto Tecnico di ISPRA n.153/2011), sono state definite delle indicazioni per la tutela della biodiversità delle zone umide, in linea con la Strategia Nazionale sulla Biodiversità. Le indicazioni contenute nel Rapporto n. 153/11 riguardano la pianificazione di misure di conservazione, la gestione e il monitoraggio della biodiversità presente nelle zone umide, con l’obiettivo prioritario del recupero dell’integrità ecologica dei corsi d’acqua, attraverso l’attuazione degli strumenti pianificatori specifici di salvaguardia (Piani di gestione di Siti Natura 2000, misure di conservazione sito-specifiche e Piani d’assetto di aree protette), in sinergia con i Piani di Gestione di Distretto Idrografico.
Elemento fondamentale per l’integrazione degli strumenti di pianificazione, di gestione e di monitoraggio è lo scambio di know-how e di dati di base da parte delle diverse amministrazioni che si occupano dei settori “Biodiversità” e “Acque”. Per favorire il raggiungimento di tale obiettivo, ISPRA ha appositamente creato un sito web da cui sono scaricabili i succitati documenti e i dati raccolti per la realizzazione dell’inventario, sulla distribuzione, lo stato, i valori e le minacce degli ecosistemi acquatici (http://sgi1.isprambiente.it/zoneumide/).
Infine, vista la notevole adesione da parte dei diversi enti ed organizzazioni che hanno contribuito alla realizzazione dell’inventario, il Tavolo tecnico proseguirà le attività di coordinamento per l’approfondimento di specifici aspetti relativi alla gestione, ai servizi ecosistemici e al monitoraggio della biodiversità delle zone umide.