Cervus elaphus cfr. aretinus (Cervo)
Nome scientifico | Cervus elaphus cfr. aretinus (Cervo) |
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Classificazione | Mammalia |
Numero inventario | 21775 |
Collezione | vertebrati |
Provenienza | Quarata, Arezzo, Toscana |
Cronologia | Era Quaternaria - Pleistocene superiore (da circa 126 a 11 mila anni) |
Ambiente di vita | Continentale |
scala dei tempi geologici |
Cranio, comprensivo di palchi, di cervo fossile raccolto nel 1936-37 negli affioramenti lignitiferi - argillosi di Quarata lungo le rive del Chiana. Il cranio in questione ed altri, sono stati diffusamente studiati da F. Angelelli nel 1983. Il reperto, anche se in buono stato di conservazione, manca della parte facciale, i fori sopraorbitari sono appena accennati mentre risulta ben evidente la sutura fronto-parietale. I palchi (destro e sinistro), invece, sono quasi completi e relativamente poco ramificati, di dimensioni grandi e con terminazione a corona con diverse digitazioni. La specie in questione insieme ad altre specie (Bos primigenius, E. antiquus, ecc.) vivevano in una fase climatica relativamente umida e temperata, preceduta e seguita da momenti di clima più rigido. Il paesaggio vegetale era costituito da boschi a prevalenza caducifogli interrotti da radure e specchi d'acqua.
Palchi (Cervidi)
Le corna rappresentano la caratteristica più singolare ed imponente del cervo; hanno funzioni molto importanti e dopo aver assolto il loro compito, cadono, per essere sostituite da altre più robuste. In caso di morte hanno maggiore probabilità di essere conservate e rivestono una importanza tassonomica per la loro specializzazione che pone in evidenza il grado evolutivo di un determinato gruppo di cervi.
Angelelli F.(1983) ' Studio di resti di cervi quaternari della Toscana conservati nel Museo del Servizio Geologico d'Italia. Boll. Serv. Geol. D'Italia, 102 (1981), Roma