Contaminanti emergenti e antimicrobico resistenza
Le acque superficiali raccolgono grandi quantità di sostanze pericolose, derivanti da fonti industriali, agricole, domestiche, dagli impianti di trattamento delle acque reflue municipali, dai deflussi superficiali e dalle deposizioni atmosferiche. La direttiva quadro sulle acque (direttiva 2000/60/CE) individua un elenco di sostanze pericolose e pericolose prioritarie, da sottoporre a monitoraggio specifico. Tale elenco è in continua revisione. La Direttiva 2013/39/UE ha stabilito un nuovo meccanismo (Watch List) per monitorare la presenza, sull'intero territorio europeo, di composti che possono rappresentare un rischio significativo l'ambiente acquatico europeo e la salute umana, ma per le quali i dati di monitoraggio sono attualmente insufficienti sia nell'acqua che ancor di più nei sedimenti. Tra queste sostanze, farmaci ed antibiotici, a causa della loro continua e massiccia immissione nell’ambiente, sono considerati una classe di contaminanti “semi persistenti” indipendentemente da degradabilità e destino ambientale. L’esposizione cronica agli antibiotici provoca lo sviluppo e la diffusione nell’ambiente dell’antimicrobicoresistenza (AMR).
Il piano d'azione europeo One Health contro la resistenza antimicrobica prevede un approccio multisettoriale integrato, affrontando la minaccia da un punto di vista sanitario, veterinario e ambientale.