Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale

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Le specie aliene marine - Progetto CapSenHAR

La biodiversità del Mar Mediterraneo è in continua evoluzione, colonizzato da specie in espansione di areale che arrivano attraverso corridoi naturali, come lo Stretto di Gibilterra, e da specie non indigene o specie aliene che sono introdotte tramite attività antropiche quali il traffico marittimo, l’acquacoltura e l’acquariofilia o che arrivano attraverso corridoi artificiali come il Canale di Suez. Il successo delle nuove specie può essere favorito dai cambiamenti climatici e/o da condizioni ambientali alterate. L'invasione di una specie aliena non è quasi mai un processo immediato ma necessita di periodo di adattamento è proprio in questa fase che occorre mettere in atto tempestivamente delle azioni per contrastare gli effetti nocivi dell'invasione. Alcune di queste possono diventare invasive e rappresentare una minaccia per l’ambiente, arrecare un danno all’economia o rappresentare un pericolo per la salute umana.

La comunità scientifica riconosce l'importanza di coinvolgere attivamente i cittadini nell'osservazione di fenomeni naturali in particolare in ambienti difficilmente controllabili come quello marino questo modo di fare ricerca scientifica conosciuto come Citizen Science ovvero scienza dei cittadini si basa sulla raccolta volontaria di osservazioni secondo linee guida fornite dai ricercatori in questo ambito si colloca anche l'approccio come scienza ecologica locale basato sulla raccolta di testimonianze ed osservazioni sui fenomeni ecologici da parte delle comunità locali che vivono a stretto contatto con l'ambiente e le sue risorse. Il rilevamento di specie aliene in mare è un evento spesso casuale. I pescatori e i subacquei, vivendo quotidianamente a stretto contatto con l'ambiente marino, sono conoscitori esperti del mare e delle sue risorse: guidati dai ricercatori, possono diventare vere e proprie “sentinelle del mare”, segnalando la presenza di specie aliene anche in aree non indagate dalle attività di monitoraggio, effettuando così una vera e propria attività di sorveglianza su larga scala.

ISPRA nel Progetto CapSenHAR ha coordinato l’implementazione e il potenziamento del sistema di Early Detection and Rapid Response per l’identificazione, il monitoraggio e la sorveglianza delle specie aliene messo a punto nell’ambito del progetto HARMONY. Tale sistema, basato sulla raccolta di dati sulle specie non indigene attraverso un approccio di Citizen Science, la Conoscenza Ecologica Locale, ha visto il coinvolgimento di un network eterogeneo di osservatori a livello transfrontaliero, che include pescatori e subacquei. Il protocollo di raccolta dati, prodotto nell’ambito del progetto Harmony, è stato infatti implementato e replicato in nuove aree marine protette dell’area siculo-maltese, ed è stato “trasferito” agli operatori delle AMP in modo che questi potessero diventare soggetti attivi nella raccolta dei dati e quindi nel sistema di sorveglianza.

Opuscolo Specie aliene nei nostri mari

CITIZEN SCIENCE, LA SCIENZA DEI CITTADINI