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Identificazione delle aree a rischio di perdita di biodiversità del suolo

L’Italia mostra la maggiore diversità di tipi e di copertura di suoli e la maggiore biodiversità del suolo (edaphon) fra tutti i Paesi europei e mediterranei.

Il suolo è una risorsa naturale limitata, insostituibile e non rinnovabile, preziosa e importante poichè svolge servizi ecosistemici indispensabili non solo all’uomo, ma anche alla vita sulla Terra. Infatti, la sua biodiversità partecipa alla salvaguardia di tutte le altre risorse naturali e i servizi che essa fornisce sono determinanti per processi primari, quali la normalizzazione del ciclo del carbonio e dei nutrienti, l’adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici, il sequestro e la depurazione dalle sostanze inquinanti, la filtrazione delle acque dolci, il contrasto ai fenomeni di desertificazione e, in generale, la continuità dei molteplici servizi ecosistemici.

Nonostante questo, attualmente la biodiversità del suolo è poco studiata e conosciuta, oltre che non adeguatamente tutelata.

La “Strategia tematica per la protezione del suolo” (comunicazione della Commissione delle Comunità Europee COM (2006)231) conferma che “il degrado del suolo ha ripercussioni dirette sulla qualità delle acque e dell’aria, sulla biodiversità e sui cambiamenti climatici, e può anche incidere sulla salute dei cittadini europei e mettere in pericolo la sicurezza dei prodotti destinati all’alimentazione umana e animale”. Pertanto, la perdita di biodiversità del suolo è identificata come una delle minacce più gravi che affliggono i suoli europei.

A seguito di tale comunicazione, la Commissione Europea ha richiesto agli Stati Membri di definire, entro il 2013, le aree a rischio di perdita di biodiversità del suolo.

Anche la “Strategia nazionale per la biodiversità” considera la perdita di suolo e il cambio della sua destinazione d’uso, oltre che le modificazioni e la frammentazione degli habitat, fra le principali minacce e criticità per la biodiversità. Essa recita: “Entro il 2020 dovranno essere raggiunti i seguenti obiettivi specifici:

1. approfondire la conoscenza e colmare le lacune conoscitive sulla consistenza, le caratteristiche e lo stato di conservazione di habitat e specie e dei servizi ecosistemici da essi offerti, nonché sui fattori di minaccia diretti ed indiretti;

2. approfondire la conoscenza sul valore degli ecosistemi e dei servizi da loro offerti, con l’identificazione dei potenziali beneficiari e degli attori che giocano un ruolo effettivo nella gestione di tali sistemi;

3. favorire la sostenibilità nell’utilizzo delle risorse naturali ed introdurre l’applicazione dell’approccio ecosistemico e del principio di precauzione nella loro gestione;

4. integrare a livello normativo i temi della biodiversità all’interno degli strumenti di pianificazione di scala vasta e di scala locale per garantire il mantenimento del flusso dei servizi ecosistemici e la capacità di mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici.

Pertanto, nel capitolo Agricoltura, al fine di raggiungere gli obiettivi specifici per favorire la conservazione e l’uso sostenibile della biodiversità agricola è indicato come priorità di intervento “l’avvio di un programma nazionale di monitoraggio della biodiversità del suolo”

Per dare seguito alla richiesta della Commissione Europea, nonchè agli obiettivi formulati nella strategia europea per la biodiversità e in quella per la protezione del suolo, ISPRA ha proposto di realizzare una rete nazionale di monitoraggio della biodiversità e del degrado dei suoli italiani.

Primo passo in tale direzione è avviare un tavolo tecnico-scientifico con i referenti regionali e istituzionali al fine di stabilire in maniera partecipata le modalità di realizzazione della suddetta rete di monitoraggio.

In tal senso, ISPRA ha da poco concluso una convenzione con l’Università degli Studi di Siena per la realizzazione di una banca dati sugli acari oribatei, i microartropodi con la massima diffusione e abbondanza nel suolo. Tale banca dati (che raccoglie tutte le informazioni disponibili sul territorio nazionale circa la distribuzione, ecologia, corologia delle specie identificate) servirà da punto di partenza per allestire un database più ampio sulla fauna del suolo, finalizzato a integrare le informazioni raccolte sui vari gruppi e sugli ambienti da essi abitati.

Future attività saranno l’analisi statistica delle presenze monitorate delle specie del suolo nei diversi gruppi (animali, batteri, funghi, piante) e l’allestimento di appositi corsi di riconoscimento degli stessi organismi, con produzione di manuali e linee guida.

 

Obiettivi

  • Rispondere alla richiesta della Commissione Europea di definire, entro il 2013, le aree a rischio di perdita di biodiversità del suolo;
  • Accrescere la conoscenza sulla biodiversità dei suoli in Italia;
  • Mettere in rete i diversi portatori di interessi e le conoscenze sulla biodiversità del suolo;
  • Favorire lo sviluppo di progetti congiunti e inter- e transdisciplinari per lo studio e la ricerca sull'edaphon;
  • Contribuire a delineare una proposta di normativa per la protezione a lungo termine della biodiversità del suolo e dei servizi che essa svolge nei confronti degli ecosistemi e dell’uomo.

 

Destinatari

 

Informazioni cronologiche

  • Il progetto della rete nazionale di monitoraggio della biodiversità dei suoli è stato presentato nel 2010;
  • Il Tavolo Tecnico sulla “biodiversità edafica, le buone pratiche e il monitoraggio dei suoli italiani” è stato avviato nel 2011;
  • La Rete di monitoraggio della biodiversità dei suoli sarà lanciata nel 2012;
  • La proposta di normativa riguarderà il 2013, da applicare entro il 2015.

 

Struttura Organizzativa e Contatti

Dipartimento Difesa della Natura, Servizio Tutela della Biodiversità, Settore Bioindicatori ed ecotossicologia

Carlo Jacomini

Lucia Cecilia Lorusso

Francesca Floccia

 

Fonti di finanziamento

Interno

 

Partners

 

Ambito geografico

Nazionale

 

Riferimenti alla normativa

  • Decreto legislativo 152/2006;
  • Decreto legislativo 4/2008;
  • Decreto legislativo 205/2010;
  • Comunicazione della Commissione europea del 22 settembre 2006 "Strategia tematica per la protezione del suolo" [COM(2006) 231 def.].

 

Prodotti

Manuali e linee guida:

 

Atti di workshop e seminari nazionali: