Breccia verde d’Egitto
Collezione | Pescetto |
---|---|
Type | Breccia verde d’Egitto |
Denominazione | Lapis hecatontalithos; Centopietre |
Classificazione petrologica | metaconglomerato |
Provenienza | Egitto » Mar Rosso » Uadi Hammamat |
Forma e dimensioni | parallelepipedo 20 x 10 x 5 cm |
Numero inventario | 432.D |
Pietra ornamentale caratterizzata da un fondo di colore verde o, più raramente, rosso scuro. Esso contiene macchie (clasti) di colore verde, e meno frequentemente bianco, giallo, rosso o bruno, i quali hanno forma ovale o tondeggiante, e dimensioni variabili da centimetriche a decimetriche.
La denominazione del litotipo si riferisce alla provenienza. Altre denominazioni sono invece riferite alla varietà dei clasti che compongono questa roccia: Lapis hecatontalithos ("Centopietre") o Hexecontalithos ("Sessantapietre"); Breccia universale. Denominazione riferita al colore è quella di Breccia verde antica.
La varietà verde di questa pietra ornamentale si presenta a sua volta in due tipologie: una a clasti piccoli (aventi dimensioni di pochi centimetri) e una a clasti grandi (aventi dimensioni da pochi centimetri ad alcuni decimetri).
La Breccia verde d'Egitto era originariamente un conglomerato, cioè una roccia sedimentaria clastica. L'arrotondamento dei clasti di cui è costituita, testimonia che la roccia originaria è stata rielaborata in ambiente subaereo per un tempo piuttosto lungo (puddinga). Successivamente, essa ha subito un metamorfismo di basso grado.
I clasti, di natura assai varia (poligenici), sono costituiti per oltre due terzi da rocce ignee effusive (tra cui il Porfido rosso antico) [vedi campione 70.D], e per il rimanente da rocce ignee intrusive (graniti), sedimentarie (siltiti e selce) e metamorfiche (tra cui la Pietra bekhen) [vedi campione 92.D]. Sono presenti anche cristalli di quarzo e feldspato. La matrice ed il cemento hanno colore verde a causa della presenza di clorite ed epidoto, mentre la colorazione rossa è dovuta ad ossidi di ferro.
Il litotipo venne impiegato già dagli Egizi a partire dal periodo predinastico per diversi utilizzi. Sotto i Romani, questa pietra ornamentale si diffuse in prevalenza nel Mediterraneo centrale e orientale. Il suo riutilizzo è documentato almeno fino al XVII secolo (principalmente per colonne e lastre di rivestimento).
Gli impieghi e reimpieghi conosciuti del litotipo sono numerosi: elementi portanti (colonne), rivestimenti (lastre parietali e pavimentali), elementi ornamentali (vasche), manufatti (vasi) e raramente statuaria.
La Breccia verde d'Egitto proviene dallo Uadi Hammamat, alle falde del rilievo che i Romani chiamarono Mons Basanites, nel Deserto Orientale dell'Egitto. Le cave, ubicate a metà strada tra la via che connetteva i porti di Coptos (l'odierna Qift) sul Nilo e Leukos Limen (l'odierna Quseir) sul Mar Rosso, distano circa ottanta chilometri da Qift. L'area era pertinenza anticamente della regione della Tebaide, e attualmente della regione (Governatorato) del Mar Rosso.
La Breccia verde d'Egitto giace in strati alterni con la Pietra bekhen, la quale infatti si rinviene anche tra i clasti della breccia.
Il campione 432.D, appartenente alla Collezione Pescetto, proviene dagli scavi di Roma antica.