Porfido rosso antico
Collezione | Pescetto |
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Type | Porfido rosso antico |
Denominazione | Lapis porphyrites; Lithos romaion; Tebaico |
Classificazione petrologica | porfido andesitico-dacitico |
Provenienza | Egitto » Mar Rosso » Gebel Dokhan |
Forma e dimensioni | parallelepipedo 20 x 10 x 5 cm |
Numero inventario | 70.D |
Pietra ornamentale caratterizzata da un fondo (matrice) rosso scuro intenso, punteggiato di macchie (cristalli) bianche o rosa chiaro, generalmente aventi forma tondeggiante e dimensioni millimetriche.
Diverse denominazioni sono riferite alla colorazione: Lapis porphyrites ('di color rosso porpora') o Pietra di porpora; Leucostictos o Leucostitto ('punteggiato di bianco'). Altra denominazione è riferita alla provenienza: Tebaico (dall'antica regione della Tebaide). Inoltre, alcune denominazioni sono riferite all'uso talmente diffuso presso i Romani, che rese questa pietra un simbolo della Roma antica: Lithos romaion o Pietra Romana.
La varietà più pregiata è il 'Porfido lattinato', in quanto ha un fondo rosso vivo con numerose macchie di colore bianco latteo. Al contrario, la varietà meno pregiata è quella detta 'Porfido bastardone', la quale ha fondo rosso-violaceo con grandi macchie nere punteggiate di bianco. Assai rara è la varietà con fondo bigio e macchie rosate, rosso-violacee e verdastre. Il Porfido rosso antico è presente anche tra i clasti della Breccia verde d'Egitto [vedi campione 432.D].
Il porfido è una roccia ignea effusiva. Il litotipo in esame è caratterizzato da cristalli di dimensioni millimetriche (fenocristalli) principalmente di plagioclasio, con subordinati feldspato potassico e orneblenda, e accessoria biotite. I fenocristalli sono immersi un una matrice (pasta di fondo) microcristallina. Nella matrice sono presenti anche alcuni minerali di origine secondaria, ematite e piemontite, contenenti rispettivamente ferro e manganese, che conferiscono alla roccia il caratteristico colore rosso.
Il chimismo di questo tipo litologico è piuttosto variabile. Il contenuto in silice è generalmente medio, con i termini relativamente poveri in alcali e ricchi in ferro e magnesio (andesiti'daciti) più comuni rispetto a quelli relativamente poveri in ferro e magnesio e ricchi in alcali (trachiandesiti'trachidaciti).
Utilizzato in Egitto in epoca tolemaica, il Porfido rosso antico venne introdotto a Roma probabilmente in epoca tardo-repubblicana. Il suo impiego raggiunse il massimo sviluppo dagli inizi del II sec. d.C. (durante l'impero di Traiano) fino alla metà del V sec. d.C., quando cessಠl'attività estrattiva. Il litotipo si diffuse in tutto l'impero.
Nella Roma antica, questa pietra ornamentale venne associata alla figura dell'Imperatore, fino a divenire materiale di utilizzo esclusivo per le rappresentazioni ed i cerimoniali imperiali. Infatti, agli imperatori spettava il titolo di 'porfirogenito' ('nato nella porpora'), in quanto la stanza riservata alla loro nascita nel palazzo imperiale era rivestita con questa pietra. Inoltre, il Porfido rosso antico veniva impiegato per la realizzazione delle rotae, rivestimenti pavimentali a forma di disco sui quali l'imperatore si soffermava a pregare, riceveva l'omaggio degli ambasciatori stranieri e, alla sua morte, l'estremo saluto della corte. Infine, numerosi imperatori vennero sepolti in sarcofagi o arche scolpite in questa pietra. Nel Medioevo, il significato sacro del Porfido rosso antico venne mantenuto, in quanto esso fu considerato la pietra dei santi e dei martiri, e questa pietra ornamentale venne riservata ai cerimoniali papali. Inoltre, le rotae porfiretiche vennero utilizzate nelle cerimonie di incoronazione degli imperatori. Per tali motivi, il Porfido rosso antico fu oggetto di continuo riutilizzo, esteso fino al XVII secolo (principalmente per colonne, lastre di rivestimento, pavimenti cosmateschi), al XVIII secolo (tavoli in commesso) e al XIX secolo (arche e cippi funerari).
Gli impieghi e reimpieghi conosciuti di questo litotipo sono numerosi: elementi portanti (colonne), rivestimenti (cornici e lastre parietali; opera sectilia e lastre pavimentali), elementi ornamentali (vasche; sarcofagi e arche), manufatti (vasellame), statuaria.
Il grande valore attribuito al Porfido rosso antico si evince anche dal prezzo, pari a 250 denari per piede cubo, attribuito a questa pietra nell'Editto di Diocleziano (301 d.C.).
Il Porfido rosso antico proviene da numerose cave ubicate sul versante orientale del Gebel Dokhan ('Monte fumante'), che i Romani chiamarono Mons Porphyrites o Mons Igneous ('Monte di fuoco'). Questo monte è sito circa quaranta chilometri a nord-ovest del Gebel Fatireh, area di estrazione del Granito del Foro [vedi campione 112.D]. Entrambi i massicci appartengono alla catena dei Monti del Mar Rosso, che si eleva nel Deserto Orientale dell'Egitto. L'area era pertinenza anticamente della regione della Tebaide, e attualmente del governatorato del Mar Rosso. Il campione 70.D, appartenente alla Collezione Pescetto, proviene dalle Terme di Caracalla.