Porfido verde egiziano
Collezione | Pescetto |
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Type | Porfido verde egiziano |
Denominazione | Ieracites |
Classificazione petrologica | porfido andesitico metasomatizzato |
Provenienza | Egitto » Mar Rosso » Gebel Dokhan |
Forma e dimensioni | parallelepipedo 20 x 10 x 5 cm |
Numero inventario | 74.D |
Pietra ornamentale caratterizzata da un fondo (matrice) verde scuro, punteggiato di macchie (cristalli) verdi o giallastre o bianche, aventi forma per lo più rettangolare e dimensioni millimetriche.
Il nome Ieracites deriva dal fatto che nell'Antichità questa pietra era associata allo sparviero ("ierax"). Altre denominazioni sono riferite al colore (Porfido verde) e alla provenienza (Verde egiziano). Nel Rinascimento, il litotipo veniva chiamato anche Porfido bastardo.
Il Porfido verde egiziano rappresenta una porzione (facies) del Porfido rosso antico [vedi campione 70.D] il cui chimismo è stato parzialmente modificato dalla circolazione di fluidi tardo-magmatici e/o post-magmatici (metasomatismo). Il suo colore verde, infatti, è dovuto alla presenza di minerali secondari quali epidoto e clorite.
Oltre che nella Roma antica, questa pietra ornamentale fu impiegata anche in Italia nord-orientale, in Gallia e a Costantinopoli (l'odierna Istanbul). Il suo riutilizzo è documentato almeno fino al XVII secolo (principalmente per colonne e lastre di rivestimento).
Gli impieghi e reimpieghi conosciuti di questo litotipo consistono in elementi portanti (colonne), rivestimenti (lastre parietali; opera sectilia e lastre pavimentali) ed elementi ornamentali (vasche; arche).
Il Porfido verde egiziano proviene dal massiccio del Gebel Dokhan, dove è associato in affioramento al Porfido rosso antico [vedi campione 70.D]. L'area, situata nel Deserto orientale dell'Egitto, era pertinenza anticamente della regione della Tebaide, e attualmente del governatorato del Mar Rosso.
Il campione 74.D, appartenente alla Collezione Pescetto, proviene dal Foro di Traiano.