Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale

Cerca

Arctica islandica (Bivalve)

50cm
Nome scientifico Arctica islandica (Bivalve)
Classificazione Mollusca
Numero inventario 20040
Collezione generale
Provenienza Italia
Cronologia Era Cenozoica - Pliocene superiore (circa 2 milioni di anni)
Ambiente di vita marino
scala dei tempi geologici

Esemplare, appartenente alla Collezione Didattica Invertebrati, costituito da un valva intera in cui è ben visibile la parte della cosiddetta cerniera, importante per la distinzione con altre forme, costituita da due denti cardinali posti sotto l'umbone, ai quali seguono posteriormente ed anteriormente i denti laterali. Si tratta di una specie di particolare importanza per la sua distribuzione paleogeografica legata alle modificazioni climatiche nel corso dei periodi Glaciale ed Interglaciale. Infatti questa specie è tipica degli ambienti marini freddi delle alte latitudini; essendo stata rinvenuta nei sedimenti marini in Italia, testimonia i un clima molto più freddo di quello attuale, ovvero questa specie è vissuta nei nostri mari nei periodi di glaciazione. Il genere Arctica, appartenente all'ordine Veneroida, è costituto da due valve uguali ma inequilaterali, esternamente lisce. Comparve durante il periodo Cretacico ed è diffuso nei mari attuali alle alte latitudini.

BIVALVIA

Classe di invertebrati appartenenti al gruppo dei Mollusca, comunemente noti anche con il nome di Lammellibranchiata. Sono organismi acquatici dal corpo mollo formato da capo, massa viscerale e piede, protetto da una conchiglia secreta dal mantello, tegumento bilobato che isola la massa viscerale dalla superficie interna della valva. L'acqua puಠentrare e uscire all'interno del mantello apportando ossigeno e nutrimento ed asportando i rifiuti. La conchiglia è composta da due valve di varia forma, uguali o disuguali, che si aprono lungo un asse cardinale o della cerniera. Il piano di simmetria delle valve corrisponde con il piano di commessura delle valve stesse. I Bivalvi vivono sui fondali marini o lacustri, rocciosi o sabbiosi, fissandosi al substrato in diversi modi o sepolti nei sedimenti stessi. Questi molluschi comparvero sulla Terra alla fine del Cambiano medio diversificandosi in varie forme in tutto il Paleozoico e diffondendosi anche in acque palustri e lacustri. Dopo una crisi nel Permiano tornarono a diffondersi dal Triassico ad oggi in una moltitudine di taxa dalle diverse caratteristiche morfologiche e strutturali. Alcuni taxa, oggi estinti, ma ampiamente diffusi in determinati Periodi delle Ere passate, sono di enorme importanza per la ricostruzione stratigrafica del passato geologico.