Paleoloxodon antiquus (Elefante a zanne dritte)
Nome scientifico | Paleoloxodon antiquus (Elefante a zanne dritte) |
---|---|
Classificazione | Mammalia |
Numero inventario | 22309 |
Collezione | vertebrati |
Provenienza | Lazio |
Cronologia | Era Quaternaria - Pleistocene superiore (da circa 126 mila a 11.500 anni) |
Ambiente di vita | continentale |
Vertebra dorso lombare completa, in ottimo stato di conservazione. Il corpo centrale risulta ben delineato e sono ben visibili le altre fossette di collegamento alle vertebre circostanti. I caratteri evidenziati sono ritenuti specifici da diversi autori e pertanto consentono di poter attribuire il reperto a Paleoloxodon antiquus anche in assenza di dati circa il luogo di provenienza e le associazioni faunistiche coeve.
Animazioni
I giacimenti del Lazio e le associazioni faunistiche
Sin dal 1800, nella bassa valle del fiume Tevere e nel rimanente territorio della Campagna Romana sono stati rinvenuti, in vari giacimenti del Pleistocene, numerosi resti fossili di animali. Lo studio dei complessi faunistici ritrovati ha consentito, attraverso il riconoscimento delle singole specie, non solo di datare il giacimento di provenienza, ma anche di effettuare, con l'ausilio di altre discipline, la ricostruzione paleoclimatica ed ambientale del bacino del Tevere e di gran parte della regione Laziale per l'intero arco del Pleistocene. Per il Pleistocene Inferiore le LFAs (Local faunal assemblages), nella Campagna Romana, sono poche conosciute, se non per un accumulo a mammiferi a Monte Riccio (Tarquinia); uno scheletro incompleto di Hippopotamus ex gr antiquus a Sant'Oreste e resti di un bovide e di due cervidi a Capena.
La situazione inizia a cambiare nel tardo Pleistocene inferiore con il variare del clima e dei paleoambienti che favorirono il graduale modificarsi delle faune, iniziano a comparire, in fasi successive, pachidermi, cervidi di piccola, media e grande taglia, bovidi e grandi carnivori. Resti di vertebrati, riferibili al Pleistocene medio inferiore, vennero raccolti in cave nelle aree a sud-ovest di Roma di Ponte Galeria, Magliana, via della Pisana, Fosso di Malafede, Vitinia etc. mentre dall'area urbana, invece, reperti provengono da Ponte Milvio, da Vigna Pia e Vigna Jacobini e dalla Maglianella.
Le faune più recenti, riferibili al Pleistocene medio superiore, sono tra le meglio rappresentate nella campagna romana. I giacimenti più noti e ricchi di reperti sono: Riano Flaminio, Torre in Pietra oltre a Vitinia, Malagrotta, Fara Sabina, Castel di Guido.