Lariosaurus balsami (Rettile)
Nome scientifico | Lariosaurus balsami (Rettile) |
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Classificazione | Reptilia |
Numero inventario | 4423 |
Collezione | storica |
Provenienza | Alpi Calcaree Ticinesi, Perledo (Lecco) - Lombardia |
Cronologia | Era Mesozoica – Ladinico (circa 240 milioni di anni ) |
Ambiente di vita | marino |
scala dei tempi geologici |
Esemplare di lariosauro incastonato nel gesso secondo le metodologie di conservazione museale dell'800 e inizio secolo scorso, costituito dall'impronta dorsale negli scisti calcarei di Varenna. Il fossile, presenta la metà anteriore del rettile, cioè la testa, la gola, una parte del tronco con la cintura toracica, gli arti anteriori: omero, radio, ulna. Tutte le parti esistenti sono in ottimo stato di conservazione.
Reperto di grande importanza in quanto si tratta di un 'paratipo' , ovvero di un esemplare facente parte del gruppo originario di reperti sul quale è stata effettuata la descrizione per l'istituzione della specie.
Il Lariosaurus balsami è un rettile rinvenuto allo stato fossile negli scisti calcarei neri bituminosi del famoso giacimento di Perledo presso Lecco. Si tratta di una specie appartenente al gruppo dei Notosauri acquatici d'importanza notevole per la testimonianza della vita dei vertebrati triassici europei. Nel corso del periodo Triassico, era Mesozoica iniziata 230 milioni di anni fa e durata 165 milioni di anni, i rettili ebbero un grande sviluppo e si diffusero nell'ambiente acquatico nei vari ambienti marini.
RETTILI
I rettili estratti a Perledo non sono particolarmente abbondanti e ben pochi sono gli esemplari presenti nei musei italiani e stranieri. Gli esemplari conservati presso le “Collezioni paleontologiche” dell’APAT, tutti “tipi” pressoché interi ed in ottimo stato di conservazione, costituiscono la raccolta più importante d’Italia.
I Lariosauri insieme ad altri reperti Triassici provenienti dalla Lombardia come i pesci di Besano e le ammoniti, appartengono alla Collezione Curioni.
Gli esemplari sono illustrati e descritti da Peyer nel 1934 nelle Memorie della Società Paleontologica Svizzera . Nelle Memorie per Servire alla Descrizione della Carta Geologica d'Italia, vol. XVI, Servizio Geologico Nazionale, è stata effettuata la traduzione in italiano dell’intero testo, con aggiunta di bibliografia successiva al 1934. La traduzione è a cura di F. Angelelli
Il giacimento di Perledo
Il Giacimento di Perledo è situato nella valle del torrente Esino, presso Varenna, sulla sponda orientale del lago di Como. Nelle sue vicinanze si aprivano un tempo alcune cave dalle quali veniva estratta una pietra ornamentale nera a grosse vene di calcite bianca nota con il nome di " marmo nero di Varenna".
Da queste cave provengono i rettili fossili che rendono celebre il giacimento di Perledo , la cui storia ha inizio nella prima metà del 1900. Dal giacimento furono estratti anche diversi pesci.
Ricostruzione dell'ambiente triassico nell'attuale zona di Besano e Perledo