Istituto Superiore per la Protezione
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Megaloceros giganteus (Cervo)

1.0mt
Nome scientifico Megaloceros giganteus (Cervo)
Classificazione Mammalia
Numero inventario 15692
Collezione vertebrati
Provenienza Lazio
Cronologia Era Quaternaria - Pleistocene (circa 100.000 anni)
Ambiente di vita continentale
scala dei tempi geologici

Cranio di un esemplare di Megaloceros giganteus, appartenente a un gruppo di cervidi estinti del Pleistocene, caratterizzati da corna schiacciate che a volte raggiungevano dimensioni gigantesche (3,5 metri). Si rinviene in diversi giacimenti pleistocenici europei ed italiani.
E' una specie ad ampia distribuzione spaziale e temporale. Il limite settentrionale è rappresentato dall'Inghilterra del Nord e dalla Svezia meridionale; il limite meridionale dai Pirenei, l'Italia centrale e il Caucaso. La specie era adattata ad un clima temperato e temperato freddo e viveva in ambienti di foresta aperta.

Vertebrati: palchi Cervidi - Bovidi

La "Collezione Vertebrati" comprende resti di mammiferi rinvenuti in giacimenti del Lazio (numerosi i reperti ritrovati nel centro storico di Roma) e della Sicilia, per i quali sono stati avviati negli ultimi anni lavori di restauro, e studi scientifici (F. Angelelli) nel Bollettino del Servizio Geologico d'Italia e in altre riviste. Nella raccolta definita "Grandi campioni di Fossili isolati" sono raggruppati in massima parte i resti di mammiferi di grosse dimensioni, estratti nel 1800 e all'inizio del '900 in giacimenti pleistocenici di Lazio, Toscana e Sardegna. In sintesi gli esemplari sono: ricostruzione di un intero canide (Cynotherium sardous); un frammento di zanna, ossa lunghe e una mandibola di elefante (Elaphus antiquus), due palchi di cervide (Cervus elaphus palmydactiloceros e C. elaphus cfr. aretinus [F. Angelelli, 1981 - Bollettino del Servizio Geologico d'ltalia, vol. CII]); un cranio di bovide (Bos primigenius).
Palchi (Cervidi)
Le corna rappresentano la caratteristica più singolare ed imponente del cervo; hanno funzioni molto importanti e dopo aver assolto il loro compito, cadono, per essere sostituite da altre più robuste. In caso di morte hanno maggiore probabilità  di essere conservate e rivestono una importanza tassonomica per la loro specializzazione che pone in evidenza il grado evolutivo di un determinato gruppo di cervi.
Angelelli F.(1983) '€“ Studio di resti di cervi quaternari della Toscana conservati nel Museo del Servizio Geologico d'Italia. Boll. Serv. Geol. D'Italia, 102 (1981), Roma
Bovidi
Il Bue primigenio o Uro era un bovide di grandi dimensioni (fino a 1,75 m al garrese, contro 1,40 m dei bovidi attuali) che preferiva gli spazi aperti, con alberi radi, ma non steppe o praterie. Comparve in Europa circa 300.000 anni fa. Prima dell'ultima era glaciale, questi animali, raggiunsero dimensioni enormi, poi, a partire dalla fine dell'ultima era glaciale, circa 10.000 anni fa, incominciarono a diminuire di taglia. La sua scomparsa è recente sembra risalire, a causa dell'uomo, al 17° secolo.