Subsidenza
Per subsidenza si intende ogni movimento di abbassamento
verticale della superficie terrestre, indipendentemente dalla causa
che lo ha prodotto, dallo sviluppo areale e dall'evoluzione
temporale del fenomeno, dalla velocità di spostamento del
terreno e dalle alterazioni ambientali che ne conseguono.
L'abbassamento del suolo può essere legato a cause naturali,
quali i processi tettonici, i movimenti isostatici e le
trasformazioni chimico-fisiche (diagenesi) dei sedimenti per
effetto del carico litostatico o dell'oscillazione del livello di
falda. Inoltre alcuni aspetti dell'attività antropica
possono influenzare in modo considerevole il fenomeno o addirittura
determinarne l'innesco.
La subsidenza indotta dall'uomo si esplica generalmente in tempi
relativamente brevi (al massimo alcune decine di anni), con effetti
che possono compromettere fortemente opere ed attività
umane, nel caso in cui non si intervenga preventivamente con azioni
di controllo e gestione. Le cause più diffuse sono
essenzialmente lo sfruttamento eccessivo delle falde acquifere,
l'estrazione di idrocarburi, le bonifiche idrauliche. Il grado di
urbanizzazione e industrializzazione di un'area "sensibile" alla
subsidenza può quindi sia influenzare tale fenomeno, sia
esserne condizionato.
In Italia le aree interessate da processi di subsidenza sono individuabili in corrispondenza sia della Pianura Padano-Veneta (inclusi i margini meridionali dei laghi alpini) sia di molte piane costiere (ad esempio la Pianura Pontina). Ben noti e oggetto di un'attenzione particolare per la loro rilevanza economica e artistica sono i casi di Venezia e Ravenna. Qui hanno interagito negativamente, in passato, processi naturali e attività antropiche. Queste ultime sono ora sotto controllo, ma il fenomeno difficilmente si potrà arrestare del tutto, essendo connesso a processi diagenetici, tettonici e di riequilibrio isostatico.