I sinkholes antropogenici a Napoli
Le voragini che si aprono nel centro urbano di Napoli sono chiamate in linguaggio tecnico sinkholes antropogenici e sono noti in città da molti secoli.
Questi sinkholes sono ricondotti per lo più al crollo di volte di cavità sotterranee realizzate, sin dai greci, per l’estrazione di materiali da costruzione, ed in particolare del tufo giallo Napoletano, e per usi idraulici. Attraverso l’escavazione del sottosuolo è stata realizzata nell’arco del tempo un’estesa rete di gallerie, nel centro storico di Napoli, e cunicoli che potrebbero indurre pericolo per la sicurezza della città.
Gli ambienti ipogei sono conosciuti e mappati dagli Enti locali tuttavia, potrebbero emergere nel tempo ulteriori cavità sotterranee sconosciute..
In particolare, durante l’intensa espansione edilizia degli anni ’50-’70, si è costruito un tessuto continuo di strutture urbane al di sopra di dette gallerie, non sempre preceduto da indagini tecniche dettagliate. Non sono rari i casi di edifici realizzati con fondazioni dirette al di sopra di reti ipogee a scarsa profondità ed in condizione di potenziale pericolo.
ISPRA censisce le voragini che si originano a Napoli e ha realizzato una banca dati che parte dall’inizio del novecento all’attuale e che conta centinaia di casi di sinkholes.
I sinkholes censiti hanno permesso di produrre numerose cartografie tematiche (mappe di densità e di suscettibilità) che hanno definito i quartieri e i settori più sensibili della città.