Sviluppo di una procedura sperimentale per la caratterizzazione ecotossicologica dei rifiuti
Il Regolamento (CE) 2017/997 stabilisce le modalità per l’attribuzione della caratteristica di pericolo HP14 "ecotossico". Il Regolamento stabilisce i criteri per l’attribuzione ai rifiuti della caratteristica di pericolo "ecotossico" attraverso l’applicazione del "metodo convenzionale", in base al quale l’ecotossicità viene definita dal punto di vista chimico, tramite la sommatoria delle concentrazioni delle sostanze classificate pericolose per l’ambiente, secondo il Regolamento 2008/1272/CE (regolamento CLP).
Il metodo convenzionale è applicato facendo riferimento alle sostanze pericolose per l'ambiente acquatico dal Regolamento CLP, mentre la determinazione delle caratteristiche di pericolo dei rifiuti viene effettuata sulla base dei criteri e dei valori limite previsti dall’allegato III alla Direttiva 2008/98/CE. L’attribuzione della caratteristica di pericolo HP14 può essere determinata anche tramite l’esecuzione di prove sperimentali secondo i metodi del Reg. 2008/440/CE, oppure sulla base di "altri metodi di prova e linee guida riconosciuti a livello internazionale" (ottavo considerando Reg. UE 2017/997). In questo caso, i risultati delle prove ecotossicologiche prevalgono rispetto alla valutazione effettuata con il metodo convenzionale. Tuttavia, la Commissione Europea demanda ai singoli Stati Membri la decisione, “caso per caso, in merito all’accettabilità e all’interpretazione dei risultati derivanti dalla caratterizzazione ecotossicologica dei rifiuti che utilizzano biotest, ivi incluso, se del caso, considerazioni sulla biodisponibilità e bioaccessibilità”. Ai fini dell’attribuzione della caratteristica di pericolo HP14 i criteri e le procedure previsti per le sostanze e le miscele ai sensi del regolamento CLP non sono direttamente applicabili ai rifiuti. I risultati di un’estesa attività analitica chimico-ecotossicologica su 5 tipologie di rifiuti (car-fluff, rifiuti derivati da TMB, bottom-ash, fly-ash e fanghi industriali) sono stati utilizzati per elaborare una procedura di carattere sperimentale, basata su un approccio di tipo Weight Of Evidence (WOE). Tale procedura, superando il classico approccio tabellare chimico e/o ecotossicologico, introduce un metodo di integrazione ponderata che, tramite indici sintetici chimici ed ecotossicologici, consente di valutare in maniera più realistica il pericolo ambientale complessivo di un rifiuto.
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