Biodiversità e Malattie Trasmissibili
La sopravvivenza della specie umana è imprescindibile dal mantenimento di determinati equilibri ecologici che implicano la conservazione della biodiversità e la conseguente salvaguardia di molteplici ambienti abitati da specie ospiti e agenti patogeni. I cambiamenti ambientali indotti dal clima e/o da fattori socio-economici, modificando gli habitat modificano abbondanza e struttura demografica delle specie animali e quindi interferiscono nel rapporto ospite/parassita determinando alterazioni nelle dinamiche delle popolazioni di agenti patogeni i cui esiti sono imprevedibili. I cambiamenti ambientali si riflettono sia sul tipo di patogeni che possono insorgere (virus a DNA africani in contesti urbani europei, come i virus della peste suina africana e del vaiolo delle scimmie) sia sull’evoluzione di agenti infettivi naturalmente presenti (salto di specie di virus a RNA con elevata plasticità genetica come quelli influenzali o i coronavirus) aumentando il rischio di epidemie sostenute da patogeni emergenti e ri-emergenti nell’interfaccia uomo-animali domestici-fauna selvatica.
La relazione tra ambiente e salute è oggi considerata la base dell’approccio olistico richiesto dai moderni sistemi di prevenzione e sorveglianza, definito One Health e che prevede la collaborazione tra partner che si occupano di salute umana, animale e ambientale consapevoli della necessità di un approccio multidisciplinare alla complessità dell’epidemiologia delle malattie trasmissibili nell’interfaccia uomo-animale-ambiente.