Report EEA: Marine messages II - Navigare verso mari puliti, sani e produttivi attraverso l’approccio ecosistemico
“Abbiamo ancora la possibilità di ripristinare i nostri ecosistemi marini se agiamo in modo deciso e coerente e raggiungiamo un equilibrio sostenibile tra il modo in cui utilizziamo i mari e il nostro impatto sull'ambiente marino.” dichiara Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell’EEA parlando dell’attuale condizione dei mari europei evidenziata dal rapporto EEA "Marine Messages II".
Lo stato precario dei nostri mari influenza la qualità della vita, l’economia, la disponibilità di materie prime, la produzione di ossigeno e di cibo, un clima idoneo e perfino il nostro tempo libero e la salute.
L'uso storico e attuale dei nostri mari, dal Baltico al Mediterraneo, sta determinando cambiamenti nella composizione delle specie e degli habitat marini e alterazioni della composizione fisica delle acque. A questi complessi problemi si aggiunge il cambiamento climatico. Gli effetti combinati di questi cambiamenti sono destinati a causare danni irreversibili agli ecosistemi marini. Vi sono, tuttavia, segni di recupero dell'ecosistema marino in alcune aree a seguito di sforzi significativi, spesso decennali, per ridurre determinati impatti come quelli causati da contaminanti, eutrofizzazione e pesca eccessiva.
“I nostri mari ed ecosistemi marini stanno soffrendo a causa di anni di grave sfruttamento eccessivo e abbandono. Potremmo presto raggiungere un punto di non ritorno, ma, come conferma il nostro rapporto, abbiamo ancora la possibilità di ripristinare i nostri ecosistemi marini se agiamo in modo deciso e coerente e raggiungiamo un equilibrio sostenibile tra il modo in cui utilizziamo i mari e il nostro impatto sul ambiente marino. In questo contesto, la nuova strategia dell'UE sulla biodiversità fino al 2030 e altri elementi del Green Deal europeo portano rinnovata speranza, mostrando azioni urgenti e coerenti in atto per la protezione e il ripristino ", ha affermato Hans Bruyninckx, direttore esecutivo dell'AEA.
ISPRA ha preso parte alla stesura del report proponendo l'inserimento delle evidenze provenienti dalle attività di raccolta dei dati comunitari ("Data Collection Framework") associate alla Politica Comune della Pesca come ulteriore fonte di dati relativi a elementi importanti per la protezione dell'ambiente, spesso già valorizzati nell'ambito della Strategia Marina. ISPRA ha inoltre suggerito di utilizzare come ulteriore fonte sullo stato degli stock del Mediterraneo i dati che emergono dal report della "General Fisheries Commission for the Mediterranean - GFCM" sullo stato delle risorse ittiche del 2018.
È improbabile che gli Stati membri dell'UE raggiungano per tutte le loro acque entro il 2020 l'obiettivo "buono stato ambientale" della direttiva quadro sulla strategia marina (MSFD), la principale legge dell'UE per la protezione dell'ambiente marino. Tuttavia, da quando la direttiva è in vigore sono stati compiuti progressi e risultati significativi. Queste conclusioni fanno eco alla relazione della Commissione europea, che esamina l'attuale stato di attuazione della presente direttiva, che è anche pubblicata oggi.
Tutti i dati comunicati dagli Stati membri dell'UE alla Commissione sono resi pubblici per la prima volta in un sito web dedicato su WISE-Marine, nonché prodotti di dati e strumenti di visualizzazione che forniscono una panoramica dello stato dell'ambiente marino nell'UE.
Europe's seas face uncertain future if urgent, coherent action not taken