Le valanghe
Le valanghe sono definite come masse di neve in movimento lungo un pendio.
Il quadro conoscitivo di partenza sulle valanghe in Italia è rappresentato dell’indagine nazionale Neve e Valanghe, commissionata dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile e realizzata nel 2006 da AINEVA, in collaborazione con il Servizio Meteomont del Corpo Forestale dello Stato (ora Carabinieri - Comando unità forestali, ambientali e agroalimentari) e le strutture tecniche regionali (Tecilla G., 2007 Il rischio valanghe in Italia. Neve e Valanghe n. 60, Aprile 2007). Nell’indagine risultavano 1.174 segnalazioni di ambiti territoriali vulnerabili a valanga sull’intero territorio nazionale.
L’ISPRA nel 2016, al fine di predisporre un indicatore sulle valanghe omogeneo sull’intero territorio nazionale, ha avviato, in collaborazione con il Servizio Meteomont, l’AINEVA e i Servizi regionali competenti in materia, un’indagine conoscitiva sui dati disponibili relativi a catasti valanghe, Carte di Localizzazione Probabile delle Valanghe – CLPV, Aree a pericolosità valanghe dei Piani di Assetto Idrogeologico – PAI (Trigila & Iadanza, 2016 Indicatore sulle valanghe in Italia, ISPRA, Luglio 2016).
Il 12 agosto 2019 la Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri contenente “Indirizzi operativi per la gestione organizzativa e funzionale del sistema di allertamento nazionale e regionale e per la pianificazione di protezione civile territoriale nell'ambito del rischio valanghe”, ha previsto che le Regioni e Province Autonome “entro due anni dalla pubblicazione del provvedimento, sulla base degli studi di pericolosità, definiscano, in raccordo con i comuni, in base alle informazioni fornite dagli stessi, una prima mappatura delle aree soggette a rischio valanghe ed emanino le direttive per l'allertamento e gli indirizzi per la pianificazione provinciale, comunale/intercomunale o di ambito di protezione civile. ... Le regioni, oltre al necessario supporto per la pianificazione di livello locale, mettono a disposizione dei comuni la perimetrazione delle aree potenzialmente valanghive e le informazioni relative alla pericolosità dei fenomeni valanghivi attesi. I comuni individuati come territori esposti al rischio valanghe, entro due anni dalla pubblicazione degli indirizzi regionali adeguano i propri piani di protezione civile.”