Piazza Armerina - Enna
Le zone boschive maggiormente interessate dagli incendi sono state le alture collinari dei monti Erei meridionali (vedi figura 1) in due aree site tra i comuni di Aidone (EN), Piazza Armerina (EN) ed Enna. la superficie forestale interessata dagli incendi e' stata di 2024 ha, di questi circa il 65% era interessato da coperture arboreo-arbustive. Nell’area interessata sono presenti due siti della Rete Natura 2000 (RN2000) (Zona Speciale di Conservazione (ZSC): Boschi di Piazza Armerina - ITA060012; Vallone Rossomanno - ITA060010). Queste sono aree istituite per la conservazione di comunità vegetazionali naturali di tipo arboreo, arbustivo e prativo. Nei siti le superfici maggiormente impattate risultano essere dei vecchi impianti artificiali di afforestamento (es. specie del genere Eucaliptus e Pinus). Le formazioni naturali arboreo arbustive principalmente colpite sono lembi naturali di querceti caducifogli, sempreverdi e aree prative di coltivi ormai abbandonati. Rispetto al valore totale delle aree boschive bruciate risulta avere un certo interesse la porzione prativa interessata, per una superfice di circa 77808 ha.
Nella Sicilia meridionale, dall’ultimo censimento ISTAT, risultano presenti aree di coltivi abbandonati con ancora evidenti segni di un antica produttività, una cospicua superficie attiva a coltivazione biologica e un utilizzo intensivo dei sistemi prativi per il pascolamento prevalentemente di bovini. Non è pertanto da escludere che nell’isola sia ancora attiva un’antica pratica silvopastorale nota con il termine di debbio (termine noto a partire dall’VIII secolo). Si tratta di una usanza di gestione dei terreni agrari, oggi peraltro disciplinata rigidamente dal T.U. di pubblica sicurezza, GU n.146 art. 59, consistente nel bruciare le erbe secche che ricoprono il terreno, con lo scopo di migliorare i terreni ricchi di sostanze organiche e/o di costituenti colloidali e di distruggere i parassiti ivi presenti.
