Alluvione in Emilia-Romagna: piogge record, fiumi e corsi d’acqua esondati
ISPRA, in costante contatto con le Agenzie coinvolte del SNPA, partecipa come Centro di Competenza ai lavori del Comitato operativo di protezione civile, fornendo supporto tecnico- scientifico. In particolare, ultimata la prima fase del soccorso tecnico ancora in corso, i lavori proseguiranno con la pianificazione delle attività di gestione dei fanghi e dei rifiuti riversati sulle vie di comunicazione a seguito delle esondazioni e con eventuali sopralluoghi nelle aree maggiormente colpite. Il Presidente ISPRA e SNPA Stefano Laporta: "Solidarietà alla popolazione dell'Emilia Romagna in questo momento di grave difficoltà.
ISPRA e SNPA assicurano il massimo supporto tecnico scientifico e la massima disponibilità a fornire al DPC e alle Amministrazioni locali tutte le informazioni in loro possesso in materia di dissesto idrogeologico, consapevoli che la conoscenza e l'informazione possono rendere i territori e chi vi abita maggiormente resilienti a tragedie di questa natura". Maltempo Emilia-Romagna: proseguono le attività di soccorso alle popolazioni colpite
Il territorio dell’Emilia-Romagna è stato interessato da due eventi in sequenza in meno di venti giorni con precipitazione cumulata mensile che ha superato i 450 millimetri in varie località.
L’evento in corso dalla mezzanotte del 15 maggio al 17 maggio ha causato l’esondazione di 21 fiumi e allagamenti diffusi in 37 comuni. Nelle ultime 48 ore si sono registrati picchi di 300 millimetri sui bacini del crinale e collina forlivese. Sulla stessa area, sulle colline e montagna ravvenati e sul settore orientale del bolognese sono in media caduti tra i 150 e i 200 millimetri. Sulla pianura cesenate forlivese fino a 150 millimetri2.
Complessivamente risultano attive almeno un migliaio di frane, di cui circa 300 più significative concentrate in 54 comuni.
Piattaforma nazionale IdroGEO – Pericolosità e indicatori di rischio su Regione Emilia-Romagna
L’Emilia Romagna è tra le regioni in cui le percentuali di territorio potenzialmente allagabile e di popolazione esposta a rischio di alluvione per i tre scenari di pericolosità, risultano superiori rispetto ai valori calcolati alla scala nazionale. Per uno scenario di pericolosità media le aree potenzialmente allagabili raggiungono il 45,6% dell’intero territorio regionale e la popolazione esposta supera ampiamente il 60%. Le province con maggiori percentuali di territorio inondabile sono Ravenna e Ferrara con percentuali che arrivano rispettivamente all’80% (87% di popolazione esposta) e quasi al 100% in caso di scenario di pericolosità media da alluvioni. Per Modena la percentuale di aree allagabili è il 41.3% (53.3% di popolazione esposta), Bologna 50% (56.1% di popolazione esposta) e Forlì-Cesena 20.6% (64% di popolazione). Rapporto sulle condizioni di pericolosità da alluvione in Italia e indicatori di rischio associati:
Tra le cause delle inondazioni costiere avvenute tra Marche ed Emilia Romagna, oltre alla dinamica della precipitazione intensa e concentrata e le capacità di ritenzione dei terreni, potrebbe aver avuto un effetto l'elevazione del mare, l'azione del vento di bora diretto contro la costa di Marche ed Emilia Romagna, e la conseguente mareggiata sulle coste.
Quadro di sintesi sugli interventi censiti nella banca dati ReNDiS del 25 maggio
Nota riassuntiva rischio idrogeologico del 21 maggio
Emilia-Romagna: le immagini dei satelliti Satelliti sentinel-2 e sentinel-3 del programma Copernicus EU, rielaborate da ISPRA, mostrano come, a distanza di diversi giorni dall'evento alluvionale, sia ancora intensa la portata dei flussi alle foci di fiumi e canali nel Mar Adriatico settentrionale. La colorazione dei pennacchi è associata al trasporto dei sedimenti e non è di per sé indicativa di possibili criticità ambientali.