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Area Pilota italiana - Pianura Padana

L'area pilota italiana si estende dal margine sudalpino (area di Brescia) alla zona compresa tra Carpi e Finale Emilia, per un'estensione di circa 5.700 km2. Tale area è stata definita per poter analizzare un settore strategica sia dal punto di vista della valutazione del geopotenziale (geotermia) che per la presenza di strutture tettoniche sismicamente attive, come quelle che poi hanno generato la sequenza sismica del maggio 2012.
L'area pilota è coperta da un dataset costituito da circa 12.000 km di linee sismiche (807 linee) e da 126 pozzi (in larga parte già pubblicamente disponibili), distribuiti su un poligono più ampio dell'area pilota (circa 9.000 km2). Tale dataset è stato messo a disposizione da ENI SpA per le specifiche finalità del Progetto.
Al fine di ottenere uno modello geologico omogeneo per l'intera area pilota è stato prodotto uno schema stratigrafico, valido alla scala regionale, comprendente 17 orizzonti, di cui 6 di età pleistocenica, sulla base del quale sono stati analizzati e interpretati i dati
disponibili.
L'attività di modellazione geologica 3D, la caratterizzazione geometrica e cinematica (slip rates) delle faglie attive è in carico al Dipartimento Difesa del Suolo-Servizio Geologico d'Italia ISPRA, che si avvale della collaborazione di INGV per la migliore definizione, delle sorgenti sismogenetiche dell'area.
Il calcolo degli slip rates (Maesano et al., Tectonophysics, 2015: Maesano & D’Ambrogi, It. Journ. Geosc., 2015) si è basato sul workflow di retrodeformazione definito da Maesano et al., Journ. Mar. Petrol. Geol. (2013).
L'attività di correzione dei dati di temperatura e la creazione di un modello delle temperature per la valutazione del potenziale geotermico è in carico al Servizio Geologico, Sismico e dei Suoli di Regione Emilia Romagna.
La mappatura del bedrock sismico è in carico alla Direzione Generale Territorio, Urbanistica e Difesa del Suolo Regione Lombardia, in collaborazione con CNR-IGAG.
Il modello geologico tridimensionale in profondità ha fornito gli output necessari alla valutazione del potenziale geotermico e alla caratterizzazione geometrica e cinematica delle faglie attive, oltre che descrivere l'evoluzione di questa porzione centrale del bacino
padano. I prodotti (mappe e modelli 3D) sono consultabili su www.geomol.eu.

F.E. MAESANO, P. BURRATO, G. TOSCANI, F. MIRABELLA, C. D’AMBROGI & R. BASILI (2013) - Deriving thrust fault slip rates from geological modeling: examples from the Marche coastal and offshore contraction belt, northern Apennines, Italy. Marine and Petroleum Geology, vol. 42, 122-134 doi:10.1016/j.marpetgeo.2012.10.008

F.E. MAESANO, C. D’AMBROGI, P. BURRATO & G. TOSCANI (2015) - Slip-rates of blind thrusts in slow deforming areas: Examples from the Po Plain (Italy). Tectonophysics, vol. 643, 8-25. doi:10.1016/j.tecto.2014.12.007

F.E. MAESANO & C. D’AMBROGI (2016) - Coupling sedimentation and tectonic control: Pleistocene evolution of the central Po Basin. Italian Journal of Geosciences, 135(3), 394-407. doi:10.3301/IJG.2015.17

F.E. MAESANO & C. D’AMBROGI (2017) - Vel-IO 3D: a tool for 3D velocity model construction, optimization and time-depth conversion in 3D geological modeling workflow. Computers & Geosciences, 99, 171-182. doi: 10.1016/j.cageo.2016.11.013

 

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