Studio degli ambienti ipogei lungo la via Nomentana, Roma
L’ISPRA ha avviato alcune collaborazioni con Enti e Associazioni per l’approfondimento degli studi in materia di cavità sotterranee e di suscettibilità del territorio urbano di Roma. Alcuni studi sono stati avviati lungo la Via Nomentana, nella porzione che attraversa il centro urbano di Roma, e sono volti all’individuazione di ambienti ipogei sconosciuti e presenti sotto il tessuto urbano.
La via Nomentana era una delle principali zone della città in cui in epoca romana e preromana si praticavano i culti pagani dei defunti e dove sono sorti in epoca cristiana numerosi cimiteri. Quest’ultimi hanno sfruttato anche impianti caveali preesistenti per l’estrazione del tufo. Inoltre, l’area è stata sottoposta anche successivamente ad una massiccia attività estrattiva del tufo dando luogo allo sviluppo di numerosi reticoli sotterranei (gli ultimi rinvenuti presso Villa Blanc).
Molte aree ipogee risultano oggi ancora nascoste sotto il tessuto urbano e potrebbero rappresentare eventuali porzioni di territorio urbano ad alta suscettibilità agli eventi di sprofondamento. Presso Villa Leopardi (annessa al cimitero Maggiore), sono frequenti gli episodi di sprofondamento e vengono avvertiti dalla popolazione tremori e boati nel sottosuolo. Altre voragini si aprono frequentemente presso Villa Torlonia, area interessata in sotterraneo dalle catacombe ebraiche. Tutto ciò fa presumere che l’estensione dei complessi cimiteriali ipogei e le aree in cava non sono ancora del tutto conosciuti.