"Il mare che non ti aspetti"
"Che succede laggiù?"
Da anni in nome di una famigerata coscienza ecologica che stenta a delinearsi, parliamo di quello che andrebbe fatto “sopra il mare” sulla terra, senza renderci conto che contemporaneamente stiamo trascurando le distese blu, gli Oceani.
Ogni anno centinaia di tonnellate di spazzatura finiscono in fondo al mare, provocando una danno all’ecosistema che si protrarrà per oltre 100 anni!
Negli ultimi tempi assistiamo ad un fermento sociale che accoglie costantemente l’invito a contrastare l’inquinamento globale, ma se pensiamo a come abbiamo ridotto i nostri mari stiamo solo sostituendo un problema che ci riguarda con un altro altrettanto grave. Ci preoccupiamo di tutelare la nostra economia turistica, ma contemporaneamente ci scostiamo sempre più dall’obiettivo. Basti pensare che si stima che nel Mediterraneo le perdite economiche, dovute proprio all’inquinamento da plastica, ammontano a diverse centinaia di milioni di euro l’anno e che il turismo sia proprio il settore che maggiormente ne risente.
Concimi, pesticidi, sostanze chimiche plastiche e microplastiche, questo il mixer di tossine che riversiamo nelle nostre acque, che ritroviamo sulle nostre spiagge. Ripuliamo la terra, pensiamo a come allungare il nostro ciclo di vita, ma accorciamo quello del mare, con cui stiamo simbioticamente uniti.
Anche in assenza di normative stringenti, lo smaltimento di rifiuti e delle altre sostanze chimiche dovrebbe essere meno scellerato. E' auspicabile la creazione di aree marine protette dove la pesca venga sottoposta a controlli più severi.
Nel frattempo rimane comunque in piedi un grosso interrogativo:
“Perché il mare ci interessa meno della Terra?”
“Conoscerlo bene ed imparare ad amarlo forse può aiutarci”
Per questo l’ISPRA ha organizzato una campagna di divulgazione sull’argomento mare, in cui intende illustrare le specifiche e molteplici attività sviluppate dai propri ricercatori, anche in team con altri settori di intervento, in ottemperanza ai programmi condivisi in ambito europeo, sia attraverso l’osservazione e il monitoraggio degli ambienti marini, sia in ambito della ricerca in laboratorio.
L’uomo nei confronti del mare non ha la stesso rispetto, la stessa attenzione, non usa le stesse cautele che ha per la terra. L’lSPRA, affinché questa intuizione non rimanga solo tale, sulla scia di una ipotetica contrapposizione “TERRA VS MARE” vuole far conoscere delle verità, ora un po’ offuscate, illustrando e spiegando i risultati dei propri studi, delle osservazioni, dei monitoraggi, che ragionevolmente offrono una panoramica molto approfondita di tutto quello che del mare sappiamo, di quello che non avremmo mai dovuto fare al nostro mare e di quello che potremmo e dovremmo fare, finché siamo in tempo, per renderlo migliore, esattamente come ci sforziamo ogni giorno di fare in altri ambiti considerati più “terrestri” e più proficui per il nostro benessere.
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