Cinghiali e lupi all'alba del solstizio d'estate
In una straordinaria sequenza fotografica due intensi minuti di vita selvatica nel Lazio
Siamo in un bosco non lontano da Roma dove è stata posta una fototrappola dai tecnici faunistici per monitorare una gabbia di cattura per i cinghiali, un occhio discreto che ogni dieci secondi scatta una fotografia. Nei giorni si accumulano centinaia di migliaia di fotografie che, una volta selezionate, riescono a raccontare un quotidiano selvatico che solo la pazienza di una fotocamera può disvelare.
Prologo: la calma pigra del mattino
I piccoli di cinghiale vengono accuditi dagli adulti. Sono nati da poche settimane e a differenza degli adulti mostrano un mantello striato che li aiuta a mimetizzarsi nell’ambiente naturale in cui vivono.
Primo movimento: la sorpresa
Scatta l’attacco del lupo su un cucciolo. Nel fuggi-fuggi generale, uno dei piccoli adotta una strategia difensiva classica: si schiaccia immobile tra le pieghe del terreno rendendosi quasi del tutto invisibile.
Secondo movimento: la difesa
La madre mette in fuga il lupo ma il piccolo rimane immobile, aspettando che le acque si calmino.
Terzo movimento: l’inaspettato
Passato il pericolo, il piccolo mimetizzato si rialza incolume.
Tutto avviene in un attimo: tra le 05:49 e le 05:50 di mattina. La scena si consuma davanti ad una fototrappola posizionata all’ingresso di una struttura di cattura, usata per marcare i cinghiali e studiarne -tra le altre cose- i movimenti, la sopravvivenza e la produttività.
Allontanato il pericolo, il gruppo si ricompatta per tornare alle attività quotidiane.
Quarto movimento: un battito d’ali
Nella quiete dei minuti successivi arriva un gruppo di rumorose ghiandaie a creare scompiglio e distrazione.
Epilogo: trame odorose
Il gruppo di cacciatori torna sul luogo del misfatto, forse sperando in una seconda e più fortunata occasione. Qualcuno è già pronto a rimettersi sulle tracce dei cinghiali e qualcuno più rassegnato e affaticato dal caldo che in questi giorni si fa prepotente già di primo mattino.
Non possiamo dire se queste fotografie ritraggano una storia a lieto fine oppure no ma certamente possiamo affermare che lo sviluppo e la disponibilità di nuove tecnologie permettono di condurre attività di monitoraggio sulle specie selvatiche impensabili fino a pochi anni fa. Le fototrappole, come i trasmettitori satellitari o i droni o ancora le termocamere ad infrarossi, sono strumenti innovativi che offrono l’opportunità di migliorare la conoscenza della fauna e delle relazioni tra specie. Dati sempre più accurati permettono di avere basi scientifiche solide per indirizzare le azioni di conservazione della natura.