Istituto Superiore per la Protezione
e la Ricerca Ambientale

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Tematica “Inventario nazionale aree protette”

Le Aree protette sono state istituite in base alla Legge 394/1991 e alle leggi di recepimento regionali.

I dati relativi alle Aree Protette si trovano nella banca dati comune sulle aree designate denominata Common Database on Designated Areas (CDDA) che confluisce nella banca dati mondiale sulle aree protette denominata “World Database on Protected Areas (WDPA).

Le Aree protette che vengono incluse nel CDDA sono quelle inserite nell’Elenco Ufficiale delle Aree protette (EUAP) che raccoglie tutte le aree naturali protette, marine e terrestri. Si aggiungono a queste aree protette quelle istituite dopo l’ultimo aggiornamento dell’EUAP che risale al 2010. Esse rispondono ai criteri EUAP e dispongono di atti normativi di istituzione (DPR, DGR...). Attualmente è in vigore il 6° aggiornamento EUAP, approvato con Delibera della Conferenza Stato-Regioni del 17 dicembre 2009 e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 125 del 31/05/2010.

Secondo l'art. 2 della legge n. 394/1991, le aree protette sono classificate in: Parchi nazionali; Parchi naturali regionali; Riserve naturali; Aree marine protette e Altre aree naturali protette.

Nel 2019, gli aggiornamenti del CDDA sono stati utilizzati dall'UNEP-WCMC per la valutazione dell'obiettivo globale Aichi n.11 sulla biodiversità.

Il flusso di dati di questa tematica, comunemente chiamato flusso di dati del CDDA, rientra tra i flussi di dati prioritari dell’Agenzia Europea dell’Ambiente (EEA).

I detentori dei dati relativi alle Aree protette sono: il Ministero italiano della Transizione Ecologica (MiTE), per quanto riguarda i Parchi nazionali e le Riserve naturali Statali, e le Regioni/Provincie Autonome, per i Parchi e Riserve Regionali e altre aree protette. Il MiTE è responsabile dell’aggiornamento annuale di questi dati.

ISPRA fa da tramite tra l’EEA et il MiTE in quanto riceve, da parte dell’EEA, la richiesta di dati per l’aggiornamento del CDDA per poi trasmetterla al MiTE e vice-versa.

Dalla raccolta alla trasmissione dei dati

  • ISPRA riceve la richiesta ufficiale da parte dell’EEA relativa al flusso dati per l’aggiornamento del CDDA;
  • ISPRA inoltra la suddetta richiesta al MiTE per eventuali nuove aree protette nazionali o regionali istituite rispetto a quelle già presenti nel CDDA dell’anno precedente. In caso di nuove aree protette, il MiTE invia a ISPRA tutti i relativi documenti (compresi gli shapefile);
  • ISPRA verifica, in accordo con il MiTE, la rispondenza delle caratteristiche delle nuove aree protette con i criteri EUAP, li adatta ai criteri INSPIRE e li allinea con le indicazioni e i documenti di riferimento dell’EEA per il loro inserimento nella banca dati europea (CCDA);
  • A valle di tale elaborazione, ISPRA invia i dati aggiornati all’EEA.